A Milano, i lavori per rendere Palazzo Citterio la sede della collezione d’arte moderna della Pinacoteca di Brera avevano conosciuto nelle ultime settimane una battuta d’arresto: secondo il direttore della Pinacoteca, James M. Bradburne, il Palazzo, anche dopo la fine del restauro, non era adatto ad accogliere la raccolta. La Soprintendenza considerava concluso il restauro, ma per Bradburne i lavori non avevano tenuto conto della futura destinazione museale del Palazzo (tra i punti salienti, l’ingresso e la scala, giudicati poco adatti per un museo di respiro internazionale, e l’impianto di climatizzazione ritenuto poco sicuro), e aveva dunque proposto una sua idea per il riassetto degli ambienti (che prevede, tra le altre cose, un nuovo ingresso, al civico 16 di via Brera, e una scala monumentale in vetro, che comporterà l’apertura di un soffitto).
Alla fine il direttore è risultato “vincitore” di questa “battaglia” sui lavori a Palazzo Citterio: nelle scorse ore, il Ministero dei Beni Culturali avrebbe dato l’ok alle modifiche suggerite da Bradburne, secondo quanto riportato da ANSA e Corriere della Sera. Sulla stessa linea di Bradburne si è posto anche lo stesso ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli: “l’intervento andava rivisto”, ha dichiarato il ministro al Corriere della Sera, che nei giorni scorsi aveva anche pubblicato un’indiscrezione secondo la quale Bradburne era pronto a rassegnare le dimissioni dalla Pinacoteca (ipotesi che avrebbe portato il MiBAC ad accelerare i tempi).
In queste ore i tecnici del ministero stanno redigendo la relazione tecnica da sottoporre al ministro, ma tutto lascia supporre che Brera Modern, la collezione moderna della Pinacoteca ospitata a Palazzo Citterio, si farà secondo le modifiche suggerite da Bradburne.
Nella foto: un rendering di Brera Modern a Palazzo Citterio
Brera, il MiBAC approverà il progetto di James Bradburne: via a Brera Modern a Palazzo Citterio |