A Milano, apre ufficialmente le sue porte Palazzo Citterio, realizzando il sogno di Franco Russoli, visionario direttore della Pinacoteca di Brera dal 1957 fino alla sua scomparsa nel 1977, che aveva immaginato quella che lui stesso chiamava “La Grande Brera”. Un’aspirazione coltivata per oltre mezzo secolo che diventa realtà con l’inaugurazione del settecentesco Palazzo Fürstenberg, successivamente noto come Palazzo Citterio. Acquisito dallo Stato nel 1972, fu al centro dell’ambiziosa visione dei Sovrintendenti Gian Alberto Dell’Acqua e Franco Russoli, che avevano concepito uno spazio in grado di espandere il museo verso l’arte del Novecento, trasformandolo in un centro non solo di conservazione, ma anche di ricerca e innovazione.
Dall’8 dicembre, i visitatori potranno accedere dunque a un luogo rimasto chiuso per decenni, ora restituito alla città. Qui saranno esposte, con un allestimento innovativo, le collezioni Jesi e Vitali, che includono oltre 200 opere, tra cui capolavori di artisti italiani e internazionali come Carrà, Morandi, Boccioni, Modigliani, Picasso e Braque. Inoltre, gli spazi completamente rinnovati ospiteranno pmostre dedicate all’arte moderna e contemporanea.
“Abbiamo lavorato dal 15 gennaio scorso, giorno del mio insediamento, focalizzando la data del 7 dicembre”, ha dichiarato Angelo Crespi, direttore Generale della Pinacoteca di Brera, di Palazzo Citterio e della Biblioteca Braidense. “Ci siamo dati il compito di concludere il cinquantennale percorso di Palazzo Citterio entro il 2024, perché crediamo che sia un atto doveroso, eticamente ed economicamente, l’apertura di questo edificio che consente l’ampliamento della Pinacoteca, coronando il sogno di Franco Russoli di realizzare la Grande Brera, cioè un nuovo modo di pensare l’edificio storico di Brera con l’annesso Palazzo Citterio, di pensarlo come un luogo unico con le sue molte funzioni e una collezione antica e una di arte moderna, tra le più importanti al mondo”.
Nel corso degli anni, Palazzo Citterio è stato oggetto di numerosi interventi di recupero, avviati a partire dagli anni Ottanta del Novecento. Diversi progetti si sono susseguiti con diversi stanziamenti di fondi da parte del Ministero: dal primo progetto ideato da Giancarlo Ortelli ed Edoardo Sianesi, alle ristrutturazioni che hanno portato alla realizzazione di spazi significativi, come quello commissionato nel 1986 dall’Associazione Amici di Brera all’architetto James Stirling. Negli anni Duemila, il focus si è spostato sulla ridefinizione degli ambienti ipogei e sulla sistemazione degli spazi non edificati. Nel 2012, un importante stanziamento ha consentito l’avvio di lavori completati in parte nel 2018. Dopo il passaggio del Palazzo all’allora direttore di Brera James Bradburne la progettazione si è prorogata fino alla scadenza del suo mandato nell’ottobre 2023 mentre, nel frattempo, le opere del Novecento appartenenti alle collezioni Jesi e Vitali erano state temporaneamente trasferite nelle sale napoleoniche della Pinacoteca, collocate in depositi a vista creati nel 2019 grazie al sostegno della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti. L’insediamento di Angelo Crespi, il 15 gennaio 2024, ha segnato l’avvio di un nuovo progetto che ha incluso importanti interventi di consolidamento strutturale su parte dell’edificio, il miglioramento degli impianti HVAC per la climatizzazione museale e la realizzazione di nuovi allestimenti, armonizzati con i precedenti restauri condotti dalla Sovrintendenza. I lavori, iniziati a giugno, sono stati completati il 31 ottobre.
Durante questa fase, l’architetto Mario Cucinella ha contribuito al progetto, mentre storici dell’arte e curatori hanno potuto sperimentare, per la prima volta in un museo, la realtà aumentata attraverso il software NOOR. Questo strumento innovativo ha permesso di simulare il posizionamento delle opere d’arte e di valutare in tempo reale l’organizzazione degli spazi espositivi.
Al centro del Palazzo Citterio, al piano nobile, si trova oggi la Sala 40, un ampio spazio che crea continuità con la Pinacoteca di Brera, dove le collezioni si estendono fino al 1861. Progettata da Isabella Marelli, recentemente scomparsa, la sala ospita La Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo, punto di partenza per le due collezioni: la Jesi, che si affaccia su via Brera, e la Vitali, rivolta verso il giardino.
L’organizzazione delle opere, curata da Marina Gargiulo, storica dell’arte responsabile delle collezioni del XX secolo della Pinacoteca, è stata pensata per nuclei tematici e cronologici. Una sfida particolare ha riguardato la collezione Vitali che è eterogenea: mentre la Jesi si concentra sull’arte del Novecento, la Vitali abbraccia un ampio spettro temporale, includendo reperti archeologici, opere medievali e barocche, fino ai lavori di Morandi.
Il piano nobile esporrà capolavori del Novecento italiano e internazionale, con opere di artisti come Boccioni, Modigliani, Morandi, Picasso. Tra queste, spiccano anche gli Autoritratti minimi di grandi artisti del Novecento appartenuta a Cesare Zavattini, e le 23 Fantasie di Mario Mafai, una serie visionaria che denuncia gli orrori della guerra, donata da Aldo Bassetti, ex presidente degli Amici di Brera. La Pinacoteca ha inoltre arricchito il proprio patrimonio con nuove acquisizioni, includendo capolavori di Picasso, de Chirico, Savinio, Campigli, Cassinari, Melotti e de Pisis, che troveranno spazio nelle sale del Palazzo.
L’architetto Mario Cucinella, collaborando con ERCO per l’illuminazione e Goppion per vetrine e teche museali, ha sviluppato un progetto che si ispira ai principi di inclusività e dialogo tra Palazzo Citterio e la città. Uno degli elementi distintivi è il Tempietto, una struttura circolare in legno che funge da punto di raccordo tra l’esterno e i vari ambienti della Grande Brera, che offre ai visitatori uno spazio coperto dove sedersi e sostare. Questo spazio, donato dal Salone del Mobile Milano, richiama lo stile bramantesco e dialoga con la Pinacoteca, traendo ispirazione da Lo sposalizio della Vergine di Raffaello. Gli ingressi di Palazzo Citterio, ai civici 12 e 14 di via Brera, sono stati ripensati come luoghi accoglienti e vivibili.
La hall d’ingresso, accessibile da via Brera 14, ospita un tavolo-scultura multifunzionale che integra ticketing, info point e bookshop. Grazie alle sue linee curve e alle sedute incorporate, questa struttura invita i visitatori a esplorare la Grande Brera. Su un grande ledwall scorrono opere di artisti digitali.
Per l’inaugurazione, un accordo tra Brera, il Museo Nazionale di Arte Digitale (MNAD) e MEET Digital Culture Center ha reso possibile l’esposizione di una parte di Renaissance Dreams, un’opera generata dall’intelligenza artificiale e firmata dall’artista digitale Refik Anadol. L’installazione, visibile dal 7 dicembre 2024 al 30 marzo 2025, utilizza un enorme dataset di immagini e testi prodotti tra il 1300 e il 1600 in Italia, trasformati da algoritmi che generano forme, colori e suoni originali. L’opera è fruibile integralmente solo nell’Immersive Room di MEET.
Lo studio Cucinella ha progettato teche dedicate per le opere delle collezioni Jesi e Vitali. Nella Sala degli Specchi, reperti archeologici sono esposti su un tavolo espositivo disposti in teche di diversa altezza a richiamare l’immagine di uno skyline urbano. Inoltre, al primo piano è stato creato uno spazio lettura ispirato ai salotti storici, affiancato da una libreria per l’esposizione di pergamene e testi antichi, restaurando mobili preesistenti.
Il secondo piano e l’ipogeo Stirling sono stati destinati a ospitare mostre temporanee. Per l’inaugurazione, dall’ 8 dicembre 2024 al 9 marzo 2025, il secondo piano accoglierà la rassegna La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze, curata da Luca Molinari. L’esposizione ripercorre l’evoluzione architettonica e sociale del complesso di Brera, documentando la trasformazione da edificio monolitico ad ampio frammento urbano integrato che collega istituzioni, patrimoni culturali, comunità e progettualità.
L’allestimento, ideato dall’architetto Francesco Librizzi, si sviluppa in tre sezioni: una parte introduttiva sulla Grande Brera, che presenta una visione generale del progetto e della sua filosofia; una lunga sezione sulla storia architettonica di Brera e di Palazzo Citterio, e un approfondimento sui cambiamenti strutturali e funzionali nel tempo.
Parallelamente, la Biblioteca Nazionale Braidense presenterà, dal 12 dicembre 2024 al 15 marzo 2025, la mostra La Grande Brera in Braidense. Curata da Cecilia Angeletti e Marina Zetti con il supporto di Marta Milani e Silvia Remigi, la mostra esplora la storia della Biblioteca attraverso i suoi fondi storici e un carteggio tratto dall’archivio. Il percorso, organizzato cronologicamente, guida i visitatori dalla fondazione della Biblioteca fino al presente, con novanta preziosi documenti esposti nelle bacheche della Sala Maria Teresa e nell’atrio.
Nell’ipogeo di Palazzo Citterio sarà invece allestita dall’8 dicembre 2024 al 23 marzo 2025 la mostra Mario Ceroli. La forza di sognare ancora, curata da Cesare Biasini Selvaggi. L’esposizione include dieci opere monumentali inedite, realizzate da Mario Ceroli nel corso dell’ultimo anno appositamente per questi spazi.
Foto di Walter Vecchio