In occasione di San Valentino, sui canali social del Museo Archeologico Nazionale di Taranto un video racconta il mito di un grande amore: quello tra Andromeda, figlia del re di Etiopia e l’eroe Perseo. La storia è protagonista in un pregevole vaso di manifattura apula, datato tra il 340 e il 330 a.C. prodotto nella Puglia centro-settentrionale: una loutrophoros, il recipiente destinato al trasporto d’acqua per i rituali purificatori delle giovani spose, finita illegalmente negli Stati uniti e restituita all’Italia nei primi anni Duemila grazie all’intervento del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Attraverso il video, il museo racconta dunque il dettaglio della storia d’amore tra Andromeda e Perseo e allo stesso tempo l’arte della ceramica a figure rosse.
Andromeda e Perseo, insieme al mostro marino e al dio alato dell’amore, sono i protagonisti di un piccolo film dell’epoca: Andromeda legata a uno scoglio è condannata, a causa dell’ira del dio del mare Poseidone, ad essere divorata da un mostro marino e Perseo, novello principe azzurro, la porta in salvo.
“È un modo per incuriosire e tornare a portare l’arte, la cultura e l’archeologia più vicino ai ragazzi” commenta la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti, “ma anche per attualizzare le grandi storie d’amore che da sempre caratterizzano le grandi civiltà del nostro tempo e del passato, e di cui il MArTA è pregno di testimonianze”.
Nell’immagine, il dettaglio di Andromeda sul vaso del 340 a.C. al MArTA di Taranto.
La storia di Andromeda e Perseo in un vaso del 340 a.C.: il MArTA racconta |