Mantova, Palazzo Te compie 500 anni: ecco il programma delle celebrazioni tra mostre e restauri


Nel 2025 Palazzo Te a Mantova festeggerà il Cinquecentenario con mostre, restauri e installazioni. Il programma celebra la visione di Giulio Romano e Federico II Gonzaga, tra arte rinascimentale e dialogo con il contemporaneo.

Mantova si prepara a celebrare un anniversario straordinario: i 500 anni di Palazzo Te, capolavoro di Giulio Romano e simbolo della grandezza dei Gonzaga. Nel 1525, Federico II Gonzaga affidò al geniale architetto la realizzazione di una villa suburbana che incarnasse i fasti della sua corte e il sogno di un luogo di meraviglia. A distanza di cinque secoli, la Fondazione Palazzo Te rende omaggio a questa visione con un programma ricco di eventi, mostre e restauri che si estenderanno per tutto il 2025.

“Palazzo Te riverbera una dimensione utopica, che costituisce un segnale straordinario nella transizione culturale e politica del suo tempo e risuona potentemente nella contemporaneità”, spiega Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione. “Questo luogo, proprio per la sua valenza simbolica ormai fortemente sedimentata, è ‘patrimonio’ di tante diverse comunità. È rammemorazione, ma anche scoperta, che risuona da lontano e parla al presente. E il racconto, fondamentale, che esso propone è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio”.

“Celebriamo i 500 anni di Palazzo Te carichi di nuove sfide e progetti per il futuro, perché compito della politica non è capire cosa sei ma cosa sarai e cosa vuoi essere come comunità”, dichiara il Sindaco di Mantova, Mattia Palazzi. “E noi vogliamo continuare a costruire una città con un forte senso di comunità, di civiltà, di bellezza”.

Giulio Romano e allievi, Volta della Camera dei Giganti (1530-1534; affresco; Mantova, Palazzo Te). Foto: Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te
Giulio Romano e allievi, Volta della Camera dei Giganti (1530-1534; affresco; Mantova, Palazzo Te). Foto: Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te
Palazzo Te
Palazzo Te
Un dettaglio della Gigantomachia
Un dettaglio della Gigantomachia
La caduta di Fetonte
La caduta di Fetonte

Un palazzo nato per stupire

Palazzo Te rappresenta un unicum nella storia dell’arte rinascimentale: residenza di piacere, teatro di incontri politici e scenario di sfarzose celebrazioni, ospitò due volte l’imperatore Carlo V e accompagnò la nomina di Federico II a Duca di Mantova. Le sue stanze affrescate narrano miti e allegorie con un linguaggio spettacolare e visionario. Due capolavori emergono su tutti: la Favola di Amore e Psiche e la Caduta dei Giganti, dipinte da Giulio Romano e divenute immagini iconiche della cultura occidentale.

Negli ultimi anni, la Fondazione Palazzo Te ha lavorato per trasformare il palazzo in un centro culturale che dialoghi con il presente, affrontando temi universali come la metamorfosi e il rapporto tra uomo e natura. Il Cinquecentenario vuole essere quindi un’occasione per riaffermare la vitalità di questo straordinario luogo, intrecciando il suo passato con la contemporaneità.

La mostra “Dal caos al cosmo. Metamofrosi a Palazzo Te”

L’anno delle celebrazioni si aprirà il 29 marzo 2025 con un riallestimento delle sale introduttive e una nuova narrazione del percorso di visita, arricchita da una selezione di capolavori rinascimentali. Il fulcro del programma sarà la mostra “Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te”, curata da Claudia Cieri Via, che esplorerà i temi della trasformazione attraverso il mito e l’arte, e in particolare attraverso le Metamorfosi di Ovidio.

L’esposizione, realizzata con prestiti prestigiosi da istituzioni come il Museo del Louvre, l’Albertina di Vienna, il Prado, la Galleria Borghese e gli Uffizi, sarà suddivisa in otto sezioni tematiche. Opere di Giulio Romano, Tintoretto, Correggio, Jacopo Zucchi, Rubens e Nicolas Poussin dialogheranno con gli affreschi del palazzo, mettendo in luce le connessioni tra il mito classico e le visioni artistiche del Rinascimento. ll racconto ovidiano attraversa tutte le sale di Palazzo Te, a partire dall’Appartamento delle Metamorfosi, in questa occasione arricchito e sostenuto da opere che raccontano temi come la ciclicità del tempo, il potere, l’eros, la superbia e la punizione, fino a culminare nella maestosa rappresentazione della Caduta dei Giganti, omaggio a Carlo V e alle sue campagne militari. 

“La metamorfosi coinvolge anche la vita degli esseri umani, degli animali e delle piante, per arrivare a ibridazioni, deformazioni e cambiamenti ravvisabili anche nella letteratura e nell’arte contemporanea”, dichiara Claudia Cieri Via, curatrice della mostra. “In questa prospettiva, è stata scelta un’opera come Dafne di Giuseppe Penone, un artista che lavora sulla materia vivente con vigore esemplare e totalizzante, così come rivelano le annotazioni poetico-filosofiche che accompagnano i suoi disegni. Questa compenetrazione tra natura e materia, tra arte e poesia, emerge in modo molto affine nell’operato sia dell’artista quanto di Giulio Romano”.

Jacopo Zucchi, Amore e Psiche (1589; olio su tela, 173x130 cm; Roma, Galleria Borghese, inv. 10) © Galleria Borghese / foto Mauro Coen
Jacopo Zucchi, Amore e Psiche (1589; olio su tela, 173x130 cm; Roma, Galleria Borghese, inv. 10) © Galleria Borghese / foto Mauro Coen
Antonio Allegri, detto Correggio, Danae (1530-1531; olio su tela, 158x189 cm; Roma, Galleria Borghese, inv. 125) © Galleria Borghese / foto Mauro Coen
Antonio Allegri, detto Correggio, Danae (1530-1531; olio su tela, 158x189 cm; Roma, Galleria Borghese, inv. 125) © Galleria Borghese / foto Mauro Coen
Pieter Paul Rubens, Ratto di Proserpina (1614-1615; olio su tavola, 38x67 cm; Parigi, Musèe du Petit Palais, inv. PDUT954) CC0 Paris Musées / Petit Palais, musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris
Pieter Paul Rubens, Ratto di Proserpina (1614-1615; olio su tavola, 38x67 cm; Parigi, Musèe du Petit Palais, inv. PDUT954) CC0 Paris Musées / Petit Palais, musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris

Il ritorno delle Fruttiere con Isaac Julien

Uno degli appuntamenti più attesi sarà il progetto espositivo di Isaac Julien, che inaugurerà ad ottobre 2025 la riapertura delle Fruttiere dopo un importante restauro. Il celebre artista britannico, noto per le sue videoinstallazioni immersive e premiato alla Semaine de la Critique di Cannes, creerà un’opera ispirata agli affreschi di Giulio Romano, indagando il tema della metamorfosi nella cultura contemporanea.

Dopo aver esposto nei più grandi musei del mondo, dal MoMA di New York al Centre Pompidou di Parigi, Julien porterà a Mantova una videoinstallazione multicanale di grandi dimensioni, realizzata in collaborazione con la University of Santa Cruz. L’opera metterà in dialogo il passato e il presente, esplorando il rapporto tra l’uomo e la natura in un linguaggio visivo innovativo.

“Il lavoro di Isaac Julien inviterà a riflettere sul rapporto tra entità diverse del mondo vivente, umane e non umane, e sull’urgenza di una trasformazione ecologica, abbracciando un’idea trasformativa di concetti quali l’identità, il genere, la specie”, spiega il curatore Lorenzo Giusti.

Un labirinto di meraviglia con Balich Wonder Studio

A chiudere il programma, a fine 2025, sarà Marco Balich e il Balich Wonder Studio, con un’installazione immersiva nel Giardino dell’Esedra. Il progetto, ispirato al concetto di labirinto gonzaghesco, trasformerà il giardino in un percorso scenografico di specchi, illusioni e trompe-l’œil, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza sensoriale e concettuale che sfida la percezione della realtà.

Il Cinquecentenario non sarà solo un’occasione espositiva, ma anche un laboratorio di creatività e ricerca. Il programma includerà concerti di musica classica e contemporanea, spettacoli teatrali, danza e performance artistiche, oltre a residenze per artisti e laboratori didattici ispirati al tema delle Metamorfosi.

Accanto agli eventi, saranno realizzati importanti interventi di restauro, tra cui la riqualificazione dell’illuminazione del Giardino dell’Esedra, il restauro del soffitto ligneo della Camera di Amore e Psiche, la creazione di nuovi allestimenti per mostre ed eventi e la predisposizione di tre nuove aule seminariali per ampliare l’offerta formativa della Scuola di Palazzo Te.

Il Cinquecentenario di Palazzo Te è promosso dal Comune di Mantova, prodotto e organizzato da Palazzo Te con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana e Fondazione Comunità Mantovana, con la media partnership di Gruppo Editoriale Athesis, con il supporto tecnico di Aermec, con il supporto di Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, in sinergia con Mantova città d’arte e di cultura.


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