Partirà il 27 aprile a Bologna, dalle collezioni comunali di Palazzo d’Accursio, per proseguire poi nei musei e nelle biblioteche (situazione pandemica permettendo), il progetto La mappa del cuore in VR proposto dalla compagnia Ateliersi di Bologna. Obiettivo è portare il teatro fuori dal teatro, nei musei e nelle biblioteche, sfruttando le nuove tecnologie digitali, e allo stesso tempo portare a una riflessione sulle inquietudini adolescenziali di ieri e di oggi.
Lo spettacolo si ispira alla rubrica di posta curata da Lea Melandri, figura di riferimento del femminismo, sul settimanale per adolescenti degli anni Ottanta Ragazza In. Nella rubrica Inquietudini Lea Melandri non rispondeva direttamente a chi scriveva, ma apriva al confronto con stimoli di tipo psicoanalitico, poetico e letterario, ponendo in relazione le diverse voci e dando vita in questo modo a un primo network sociale tra ragazze e ragazzi che dialogavano attraverso la sua rubrica.
Sulla base dell’idea di Lea Melandri, gli autori e direttori artistici della compagnia Ateliersi Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi conducono un viaggio emotivo attraverso quelle lettere, intrecciando le urgenze adolescenziali di allora con quelle del presente. Le vibrazioni musicali e poetiche di quegli anni rivivranno nelle musiche di Mauro Sommavilla e Vincenzo Scorza e nella voce della cantautrice bolognese Cristallo.
“Questo progetto ha la capacità di proporre contenuti intergenerazionali adatti sia agli adolescenti di oggi, che si trovano a correre un forte rischio di isolamento, sia ai loro genitori che erano adolescenti negli anni in cui sono state scritte le lettere che rappresentano il centro drammaturgico dell’opera” ha commentato Fiorenza Menni. “La stessa Melandri ha partecipato attivamente alla creazione dello spettacolo condividendo con noi tutte le lettere e i numeri della rivista. Da diversi anni lavoriamo sull’abbassamento della soglia psicologica di accesso ai musei, per farne dei luoghi che accolgano una frequentazione continuativa e più libera”.
In seguito alla chiusura forzata dei teatri ormai da un anno, Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi hanno ideato una nuova modalità di visione dello spettacolo, accessibile in maniera virtuale, individuale e gratuita grazie a un’installazione. La postazione di visione è una poltrona girevole collegata a un visore Oculus Quest 2; lo spettatore sarà accolto da una performer che lo guiderà nell’esperienza. Le performer, i tecnici e il personale che lavoreranno all’installazione sono individuati tra chi in questo momento è fermo dal punto di vista lavorativo a causa delle restrizioni causa pandemia e questa scelta intende essere un segno preciso che Ateliersi vuole dare per una ripartenza che possa permettere alle lavoratrici e ai lavoratori di riprendersi dalle attuali difficoltà.
“La scelta di sperimentare una nuova modalità di visione, che parte dal teatro per arrivare nei musei e nelle biblioteche attraverso la realtà virtuale” ha aggiunto Andrea Mochi Sismondi “nasce dalla necessità di una riflessione radicale e collettiva sull’evoluzione delle arti dal vivo nel contemporaneo, anche, ma non solo, in relazione a ciò che stiamo vivendo a causa della pandemia”.
Nei musei saranno proposti ai visitatori specifici percorsi tra le opere, in linea con i temi dello spettacolo; nelle biblioteche agli stessi temi verranno collegati percorsi di lettura consigliati.
La mappa del cuore in VR è stato sviluppato in collaborazione con Touchlabs e Gravital, software house specializzate in realtà virtuale e realtà aumentata. Il progetto è sostenuto dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in collaborazione con Istituzione Bologna Musei, nell’ambito di Patto per la lettura; sarà inserito nel cartellone di Bologna Estate. Grazie al sostegno dei partner, tra cui il MIC, la Regione Emilia Romagna e il Comune di Bologna, la partecipazione degli spettatori sarà gratuita.
Ph.Credit Margherita Caprilli
Portare il teatro in musei e biblioteche con la realtà virtuale: parte da Bologna l'innovativo progetto |