Si aggiunge la C di Contemporanea alla GNAM di Roma: il museo ha scelto di intraprendere un progetto di rebranding per rinnovare la propria immagine e rafforzare la connessione con il pubblico, e per questo è diventata G/N/A/M/C. La decisione è scaturita dalla constatazione che il nome “La Galleria Nazionale” non ha radicato un’identità forte nell’immaginario collettivo, con cittadini, studiosi e media che continuano a riferirsi al museo con l’acronimo GNAM. Inoltre, il nome “La Galleria Nazionale” generava confusione con le altre gallerie nazionali all’interno del panorama dei musei statali.
La soluzione adottata riprende dunque l’acronimo GNAM e lo attualizza, aggiungendo la lettera “C” di “contemporaneo” per sottolineare la natura inclusiva e moderna della collezione. La nuova identità visiva è stata affidata al progetto creativo di Lorenzo Marini, che ha sviluppato un logotipo con un carattere tipografico che intende unire l’autorevolezza e la contemporaneità: GNAM è rappresentato con un carattere tipografico basico e tradizionale, mentre la “C” è dipinta in rosso e realizzata in stile artistico, evocando dinamicità e flessibilità. Questa scelta permette di valorizzare sia la memoria storica che l’apertura a un dialogo con il presente.
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna, istituita nel 1883 come museo del presente, aveva già modificato la propria denominazione nel 1939 per includere l’arte contemporanea. La nuova identità visiva G/N/A/M/C riafferma questa missione originaria, allineando tradizione e innovazione in un segno distintivo e integrato.
La strategia, come dichiara la direttrice Cristina Mazzantini, “intende far evolvere il posizionamento storico del museo, percepito e consolidato come GNAM, verso un’immagine più giovane, dinamica e aperta alla comunità artistica internazionale”. Un logo camaleontico in cui la “C” artistica può cambiare continuamente la propria immagine, diventando uno strumento tattico da declinare con un segno grafico specifico in ogni occasione. “Immaginiamo la ’C’ dipinta da Van Gogh o da De Chirico, da Boccioni o da Warhol, per valorizzare i tanti capolavori della collezione del museo”, conclude la direttrice Mazzantini. “Il dinamismo diventa la dimensione espressiva che identifica la nuova GNAM, che punta a stringere una relazione creativa personalizzata con visitatori”.
“Un logotipo contemporaneo oggi non può vivere solamente in una dimensione statica, cartacea e bidimensionale”, spiega Lorenzo Marini. “Secondo le nuove evoluzioni della comunicazione digitale internazionale, si deve animare, modificare in base alle necessità e diventare un elemento variabile nella cornice istituzionale della GNAM”.
La GNAM aggiunge una C e diventa G/N/A/M/C per unire memoria storica e contemporaneità |