Il Nelson-Atkins Museum di Kansas City (Missouri, Stati Uniti) ha acquisito un importante dagherrotipo, ritenuto la più antica immagine raffigurante schiavi afro-americani. L’immagine è stata comperata dalla Hall Family Foundation per conto del museo a fine novembre. Si tratta con ogni probabilità di una fotografia risalente agli anni Cinquanta dell’Ottocento e si suppone sia stata scattata a Greene County (Georgia) nelle tenuta del proprietario terriero Samuel T. Gentry. La località renderebbe il dagherrotipo ancor più raro dal momento che la maggior parte di fotografie di schiavi afro-americani è stata scattata nelle piantagioni costiere e non nell’interno. Non abbiamo idea di chi sia il fotografo che ha realizzato l’immagine, mentre è altamente probabile che il committente sia stato lo stesso Gentry, che voleva dimostrare con questa fotografia la prosperità dei suoi affari.
La Hall Family Foundation ha acquistato la fotografia in un’asta presso la casa Cowan’s per la somma di 324.500 dollari (la stima iniziale era tra i 100.000 e i 150.000 dollari): il prezzo così alto si deve all’unicità dell’immagine, dal momento che non si conoscono altri dagherrotipi degli anni Cinquanta dell’Ottocento raffiguranti schiavi. La fotografia è stata rinvenuta di recente tra i beni di Charles Gentry Jr., discendente di Samuel T. Gentry, residente ad Austin (Texas). Le ricerche documentarie hanno appurato che Samuel T. Gentry (che, nella foto, potrebbe essere il personaggio col cilindro in alto a sinistra) possedeva dieci schiavi: l’esatto numero di persone catturato nella foto.
“Questa importante acquisizione”, ha sottolineato Julián Zugazagoitia, direttore del museo, “offre un gran contributo alla storia americana e alla fotografia americana. Siamo onorati che quest’immagine, che prima era sconosciuta, si unisca alla nostra collezione di dagherrotipi, e siamo grati alla Hall Family Foundation per la sua generosità e la sua lungimiranza”.
“La nostra collezione di fotografia americana del XIX secolo”, afferma Keith F. Davis, senior curator della sezione fotografica del museo, “riveste un ruolo chiave nelle nostre raccolte fotografiche: siamo interessati ai dagherrotipi americani dal 1995. La storia che queste diverse immagini documentano è complessa, a volte dolorosa, spesso sorprendente. Tutti questi lavori sono vitali per comprendere in maniera più profonda sia l’esperienza sia i risultati dei fotografi americani”. L’immagine scattata in Georgia, specifica Davies, “è una testimonianza della storia criminale della schiavitù, ed è significativa sia per la potenza del suo contenuto sia per la sua sofisticazione tecnica ed estetica. È un indimenticabile ritratto di un’epoca e di un modo di vivere che non devono più essere dimenticati o perdonati. Allo stesso tempo, l’immagine espande la nostra comprensione della storia della fotografia americana. A lungo abbiamo creduto che dagherrotipi come questi forse venivano prodotti negli anni Cinquanta dell’Ottocento: adesso sappiamo per certo che ce ne sia stato almeno uno”.
“La nostra collezione di dagherrotipi”, dichiara Jane Aspinwall, curatrice alla sezione fotografica del Nelson-Atkins Museum, “consta di molto materiale abolizionista: Frederick Douglass, Harriet Beecher Stowe e Lucretia Mott sono solo alcuni esempi. Questo lavoro raro ed eccezionale è una considerevole aggiunta a una parte vitale della collezione del museo. Abbiamo organizzato molte mostre di dagherrotipi negli ultimi quindici anni: ce ne saranno altre due prossimamente. Il nostro programma mira ad allargare la comprensione collettiva della storia e della fotografia del XIX secolo attraverso questo significativo processo fotografico: il dagherrotipo”.
Nell’immagine, il dagherrotipo acquisito dal Nelson-Atkins Museum.
Il Nelson-Atkins Museum di Kansas City acquisisce la più antica foto nota raffigurante schiavi in America |