Inaugurati i nuovi depositi del Museo archeologico nazionale di Aquileia: i nuovi spazi, da ora aperti al pubblico, restituiscono un’esclusiva panoramica del patrimonio archeologico di una delle più importanti città dell’Impero romano, contribuendo ad arricchire l’immenso patrimonio storico e archeologico di Aquileia. Si tratta di un importante capitolo del percorso di rinnovamento dell’istituzione afferente al Museo storico e il Parco del Castello di Miramare - Direzione regionale Musei nazionali del Friuli Venezia Giulia del Ministero della Cultura. Il progetto segna anche una svolta nella gestione e valorizzazione delle collezioni, poiché migliaia di manufatti saranno per la prima volta visibili nell’ampliato percorso museale. Attuato nell’ambito del Piano strategico “Grandi progetti Beni culturali” e grazie a ulteriori risorse del Ministero della Cultura, il progetto ha riguardato il restauro architettonico e impiantistico e il completo riallestimento dei cosiddetti “Grandi magazzini”, costruiti negli anni Cinquanta del Novecento all’interno del caratteristico sistema di gallerie porticate del complesso aquileiese e parzialmente integrati fin dall’origine, secondo una visione al tempo pionieristica, nel percorso di visita permanente. Le diverse istanze della conservazione, della catalogazione e dell’archiviazione delle migliaia di reperti qui conservati, e prima non esposti al pubblico, hanno dovuto dialogare e coesistere con le mutate necessità di fruizione, comunicazione e accessibilità di una considerevole parte della collezione.
I nuovi spazi comprendono una successione di sei ambienti comunicanti tra loro per un totale di più di 500 metri quadrati, al cui interno i reperti sono valorizzati con un allestimento moderno e funzionale. Le strutture espositive sono state progettate dallo Studio Modland per rispondere alle esigenze di conservazione e movimentazione di reperti tra loro eterogenei per materiale, peso e dimensioni e garantire, allo stesso tempo, il più ottimale sfruttamento degli spazi e adeguate forme di presentazione al pubblico. Una delle linee guida della progettazione è stata quella di rendere gli ambienti versatili e adattabili a diverse modalità di fruizione, creando uno “spazio misto” da utilizzare anche per le esposizioni temporanee. A questo scopo contribuisce uno studiato sistema illuminotecnico, progettato non solo per far risaltare i reperti ma anche per definire scenari differenti, funzionali al diverso utilizzo degli spazi. Le sale dei nuovi depositi sono inoltre dotate di apparati didattici che proseguono il racconto della città antica di Aquileia sviluppato lungo il percorso espositivo permanente della Villa Cassis Faraone, introducendo però una nuova modalità comunicativa che stimola il dialogo con il pubblico, che viene invitato a percorrere le sale ponendo domande e suggerendo nuove interpretazioni, anche utilizzando inusuali strumenti disposti lungo il percorso. Le didascalie stesse sono pensate in forma interrogativa: si scoprono curiosità, si approfondiscono tematiche non trattate altrove e si entra in punta di piedi nel mondo della ricerca storica, epigrafica e archeologica. La collezione aquileiese si arricchirà di inedite letture e nuovi spunti di riflessione che consentiranno di aggiornare continuamente gli apparati didattici intesi come strumenti di comprensione e comunicazione in continua trasformazione, costruiti in forma partecipata e condivisa con la comunità. In quest’ottica anche i profili social del Museo saranno piattaforme di comunicazione e dialogo.
La ricerca scientifica e accademica che non si è mai interrotta negli ultimi anni si riflette nel database online della collezione, inteso come uno strumento di lavoro indispensabile per il personale tecnico scientifico del museo che deve gestire una raccolta così numerosa di reperti. Il repertorio digitale viene continuamente aggiornato con la compilazione di nuove schede descrittive di tutti i reperti esposti con la relativa bibliografia scientifica. Queste schede sono consultabili, tramite registrazione gratuita sul portale https://www.manaquileiacollezione.beniculturali.it/ anche attraverso i Qr code disposti accanto ai singoli reperti.
Il museo si conclude con un’aula didattica dedicata alle attività educative: è qui esposto un inusuale bestiario in pietra composto da animali e creature fantastiche.
Nei nuovi depositi sono visibili più di 5 mila reperti tra iscrizioni, altari votivi, monumenti funerari, sculture e rilievi. A questi si aggiungono numerosissimi manufatti in vetro, metallo e ceramica che non hanno trovato posto all’interno del percorso principale, ma che il pubblico potrà vedere direttamente grazie alla presenza di cassettiere dotate di vetri protettivi, vetrine e scaffalature in metallo. Presenti anche mosaici con busti di atleti provenienti dallo scavo delle Grandi terme, valorizzati, dopo un accurato intervento di restauro, nella sala centrale, dove dialogano, a conclusione degli interventi ancora in corso, con quello inserito nella pavimentazione fin dalla seconda metà del Novecento. Le tre porzioni di pavimento musivo sono state ora montate su altrettanti pannelli scorrevoli, a fare da quinta a chi entra nella sala e, al contempo, da chiusura per le scaffalature retrostanti, dedicate ai materiali lapidei.
Nei prossimi mesi i visitatori potranno poi assistere agli ulteriori interventi di restauro dei mosaici che arricchiscono i pavimenti dei diversi ambienti dei magazzini. Nei prossimi mesi partiranno i cantieri per la riapertura al pubblico della sezione navale che custodisce la barca romana proveniente da una villa rinvenuta a Monfalcone e per la ristrutturazione di tutto il sistema delle Gallerie lapidarie.
“L’apertura al pubblico di spazi solitamente riservati ad archeologi e ricercatori”, ha sottolineato la direttrice della Direzione regionale Musei e del Museo di Miramare Andreina Contessa, “offre ai visitatori inedite opportunità di scoperta della ricchissima raccolta museale e nuovi strumenti di interpretazione della storia di quella che durante l’età romana fu una delle più importanti città del Mediterraneo, luogo cosmopolita di incontro e di scambi culturali. La visita di questo luogo vuole essere un’esperienza di conoscenza per tutti, un’occasione per porre e porsi domande, che trasformi questa nuova sezione del museo in un laboratorio di ricerca, studio e riflessione in cui passato e presente entrano in contatto attraverso il dialogo tra le persone che vivono il museo a diverso titolo”.
“Siamo particolarmente fiere di restituire al pubblico questi nuovi spazi museali sui quali stiamo lavorando da diversi anni”, ha dichiarato la direttrice del Man di Aquileia Marta Novello. “È stato un lavoro di squadra complesso ed entusiasmante, che ha coinvolto a vario titolo numerosi professionisti e ha consentito di mettere a sistema competenze e sensibilità diverse. L’enorme numero di reperti che sono stati movimentati e riallestiti ha imposto un riesame e una riorganizzazione di una parte davvero considerevole della collezione museale che costituisce la base per nuovi studi e per inedite letture. Il Museo di Aquileia si arricchisce oggi di un nuovo spazio di educazione, piacere, riflessione e condivisione della conoscenza, seguendo quelli che sono i più attuali percorsi di ricerca dei musei a livello internazionale”.
I depositi saranno visitabili dal martedì al sabato dalle 14.15 alle 19; la domenica dalle ore 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.00).
Il Museo archeologico nazionale di Aquileia apre al pubblico i nuovi depositi: esposti più di 5mila reperti |