Il MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo), situato a Roma, dedica totalmente la sua monumentale sede, progettata dall’architetta Zaha Hadid, all’arte e all’architettura contemporanea. Molto più di un museo, è un organismo vivente in continua crescita, che si pone non solo come luogo di conservazione e raccolta, ma anche di formazione e ricerca.
Il MAXXI nasce ufficialmente nel 2010, ma la sua ideazione risale a molto prima; infatti già nel 1988 l’aerea delle ex caserme Montello, nel quartiere Flaminio, venne ceduta dal Ministero della Difesa al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la realizzazione di un museo che accogliesse opere di spicco del ventunesimo secolo. Per la realizzazione dell’edificio fu bandito un concorso internazionale a cui parteciparono ben 273 architetti, ma il progetto vincente fu quello dell’architetta Zaha Hadid, ritenuto il migliore per un’integrazione funzionale delle strutture già presenti nel nuovo fabbricato. Il museo acquistò la sua attuale denominazione il 20 marzo del 2003, quando, con la cerimonia della posa della prima pietra, venne dato il via ai lavori di costruzione. Per completare la struttura furono necessari diversi anni, a causa delle difficoltà economiche che portarono anche a sostanziali cambiamenti nel progetto originario. L’edificio venne aperto al pubblico già nel 2008, ma solamente nel maggio 2010 venne inaugurata la collezione permanente con la mostra ‘Spazio. Dalle collezioni di arte e architettura del MAXXI
L’area dove venne edificato il MAXXI era occupata dall’ex caserma di Montello, nata nel 1906 come stabilimento militare di materiali elettronici e di precisione, di cui erano ancora presenti gli scheletri di padiglioni e officine. Oggi alcuni di essi, parte della caserma nel lotto confinante, sono ancora riconoscibili, mentre altri sono stati inglobati nel nuovo progetto e ospitano spazi di servizio del museo. Inoltre la piazza Alighiero Boetti, sulla quale si affaccia il museo, è da considerarsi parte integrante di esso, in quanto viene utilizzata per performance, manifestazioni culturali e installazioni temporanee.
L’edificio pensato da Hadid si ispira alla forma a delta della foce dei fiumi, che si ripresenta nelle linee sinuose del palazzo e nelle sue gallerie in cemento armato che scorrono parallele per poi incrociarsi. La realizzazione del MAXXI ha richiesto la messa a punto di un particolare calcestruzzo contenente tre additivi, che permettessero di costruire una struttura architettonica curvilinea dove però non fossero visibili le giunture tipiche dei blocchi di calcestruzzo.
Lo sguardo, una volta arrivati davanti all’ingresso del museo, viene catturato dalla grande scritta al neon realizzata da Maurizio Nannucci, che recita More than meets the eye. Oggi parte della collezione permanente, rivela con poche parole ciò che vuole essere il MAXXI, non un semplice museo, ma luogo di ricerca e sperimentazione, un’istituzione che ospita arte a 360 gradi, in tutte le sue forme. Appena varcata la soglia si presenta la grande hall da cui è possibile accedere alle collezioni permanenti e alle mostre temporanee, oppure ad altri ambienti come l’auditorium, la videogallery, la reading room, il bookshop o la caffetteria.
Il museo ospita due sezioni principali, il MAXXI Arte e il MAXXI Architettura, ed espone nelle sue gallerie oltre 400 opere, con una collezione che porta avanti una riflessione sull’arte e sul mondo che va dagli anni Sessanta, con l’Arte Povera, fino ai giorni nostri. Il MAXXI si pone con le sue opere come lente attraverso la quale lo spettatore può interpretare i problemi della contemporaneità, e lo fa scegliendo di raccogliere non solo opere di artisti italiani, ma anche internazionali, a cui vengono spesso dedicate mostre personali grazie alle quali essi portano tra le mura del museo le loro esperienze e visioni del mondo attuale. Nella Collezione Arte sono presenti opere dei principali esponenti dell’Arte Povera, tra i più significativi Giuseppe Penone, di cui è esposta la suggestiva Sculture di Linfa, oltre a Quadro di fili elettrici e Mica di Michelangelo Pistoletto. Iconico è sicuramente l’igloo di vetro Senza titolo (Triplo Igloo), realizzato da Mario Merz. È possibile ammirare anche installazioni e opere di artisti contemporanei, come Maurizio Cattelan e Vanessa Beecroft. Svariati temi legati al mondo contemporaneo vengono affrontati nelle opere di artisti stranieri, dall’interpretazione della complessa realtà socio-politica sudafricana delle opere di Kendell Geers o di William Kentridge, alla visione dell’età della tecnologia nell’opera di Miltos Manetas, mentre l’attualissima questione della crisi ecologica è trattata da Tomás Saraceno. La Collezione Architettura si compone di tre nuclei differenti: la collezione XX secolo, la collezione XXI secolo e quella di fotografia. Nel suo complesso raccoglie documenti, come elaborati progettuali, modelli, sculture, materiali a stampa e fotografie, che testimoniano le varie fasi della produzione architettonica, dal progetto alla costruzione finale.
Grazie a concorsi e all’attività di committenza e produzione di opere site specific, il museo ha la possibilità di ampliare la propria collezione con opere pensate appositamente per i suoi spazi. Con il concorso del 2008, MAXXI Supercento, di portata internazionale, sono state acquisite le opere dei due vincitori, ma sono entrate a far parte della collezione permanente anche opere commissionate dal museo stesso, come ‘’25 aprile 1936’’, di Massimo Bartolini, realizzata per il ciclo espositivo MAXXI Dialoghi con la città. Il MAXXI non sono si limita a raccogliere e conservare, ma si occupa anche di sostenere e diffondere l’opera di giovani artisti italiani, con la promozione di eventi che rappresentano un’occasione di crescita anche per il museo. Nel 2000 venne istituito, con una collaborazione tra il Ministero per i Beni e Attività Culturali e l’Agenzia romana per la preparazione del Giubileo, il Premio per la Giovane Arte. Inizialmente rivolto solo ad artisti italiani, grazie all’acquisizione delle 14 opere vincitrici del concorso si costituì il primo nucleo della collezione del museo. Nel 2003 venne poi aperto anche a stranieri residenti in Italia, e successivamente rinominato Premio MAXXI. Dal 2017 si svolge, in collaborazione con l’azienda Bulgari, Il MAXXI Bvlgari Prize, progetto per il sostegno di giovani artisti, che vengono accompagnati dalla produzione all’opera finale, con una mostra dedicata ai vincitori.
Il MAXXI aspira ad essere luogo multifunzionale, e risponde non solo alla funzione di luogo di conservazione ed esposizione, ma anche di formazione e sperimentazione su più livelli. Vengono infatti realizzati workshop e laboratori per ogni età, oltre che per le scuole. Non solo offre una vasta gamma di attività per gli appassionati, ma mette anche a disposizione dei professionisti un programma di alta formazione, oltre che la possibilità di accedere alla biblioteca, specializzata nella raccolta di materiale bibliografico sull’architettura e l’arte contemporanea, e agli archivi, dove è possibile consultare i documenti sulle collezioni di architettura e video e fotografie prodotte in parte dal MAXXI e in parte pervenute da altri fondi e istituzioni.
Il museo attualmente ospita nella Galleria 1 il nuovo allestimento della collezione What a Wonderful Word, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, dove sono esposte 15 installazioni di artisti internazionali, parte della collezione permanente, accompagnate da altre commissionate appositamente per l’occasione. Il MAXXI si trova nel quartiere Flaminio, è raggiungibile con la metro A, fermata Flaminio, da cui è necessario proseguire a piedi oppure con il tram n.2, scendendo alla fermata Apollodoro. È possibile arrivare al museo anche spostandosi con gli autobus: autobus n. 53 (fermata De Coubertin/Palazzetto dello sport), 168 (fermata MAXXI – Reni/Flaminia), 280 (capolinea Mancini), 910 (fermata Flaminia/Reni). Per orari e biglietti è possibile consultare direttamente il sito del museo.
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