Sono molto antiche le origini di Holyroodhouse Palace, la sontuosa dimora dei re scozzesi che oggi è residenza ufficiale dei sovrani del Regno Unito, i quali la utilizzano durante i loro soggiorni in Scozia. Secondo una leggenda, nel 1128 il re Davide I di Scozia fondò, alle porte di Edimburgo, un’abbazia dopo aver avuto la visione di un grande cervo con una croce tra le corna. Lo aveva interpretato come un messaggio divino: il nome Holyrood deriva dall’espressione scozzese “Haly Ruid”, che significa “santa croce”, proprio in riferimento alla leggenda. La storia del palazzo comincia pertanto dall’abbazia agostiniana fondata da Davide I: il complesso fu poi ingrandito negli anni, con l’aggiunta di chiostri, di una sala capitolare, del refettorio, di edifici per accogliere gli ospiti, e a un certo punto della storia furono aggiunte anche strutture per ospitare il re e la sua corte. Spetta a Giacomo IV di Scozia l’idea di trasformare l’abbazia in una reggia: dopo aver sposato nel 1503 Margherita Tudor, sorella di Enrico VIII d’Inghilterra, il re promosse una serie di lavori per adattare l’antica abbazia alle rinnovate esigenze della corte. Fu anche aggiunta una torre e cominciarono i lavori per l’apertura dei giardini di quello che stava ormai diventando il Palazzo di Holyroodhouse. Delle antiche strutture non è però sopravvissuto alcunché perché il palazzo è stato poi successivamente rimaneggiato: la parte più antica è la torre cinquecentesca, completata sotto Giacomo V.
Ulteriori lavori furono avviati nel Seicento (nel frattempo nell’abbazia di Holyrood, che aveva comunque continuato a mantenere le sue funzioni, era stato incoronato il re Carlo I), finché, nel 1650, un incendio, scoppiato durante la visita di Oliver Cromwell (non si sa se l’evento fu casuale o fu provocato) distrusse buona parte dell’edificio e il palazzo fu abbandonato durante gli anni della repubblica (un’area continuò a essere utilizzata come alloggiamento per militari). Con la restaurazione della monarchia e il ritorno al trono di Carlo II, Holyroodhouse tornò a essere nuovamente residenza dei reali di Scozia. Vennero promossi ulteriori lavori di ristrutturazione, su progetto dell’architetto scozzese William Bruce (Blairhall, 1630 circa - 1710), che donarono alla reggia l’aspetto che vediamo oggi. Con la fine dell’indipendenza scozzese (avvenuta nel 1707), Holyroodhouse passò ai reali inglesi: nel 1910, Giorgio V ammodernò notevolmente il palazzo e lo scelse anche come sede del memoriale a re Edoardo VII (una sua statua fu posta davanti all’ingresso dell’abbazia). Infine, nel 1920, il palazzo fu designato formalmente come residenza ufficiale del re d’Inghilterra in Scozia, e sempre nel corso del XX secolo il palazzo, oggi gestito dal Royal Collection Trust, è stato aperto al pubblico ed è visitabile.
Holyroodhouse. Foto Royal Collection Trust |
La camera da letto del re. Foto Royal Collection Trust |
La camera di Maria Stuarda. Foto Royal Collection Trust |
La sala del trono. Foto Royal Collection Trust |
La chiesa abbaziale. Foto Royal Collection Trust |
I giardini. Foto Royal Collection Trust |
Il Palazzo oggi si presenta con l’assetto che gli diede William Bruce tra il 1671 e il 1678 (fatta eccezione per la torre cinquecentesca), che progettò una grande reggia quadrangolare, dallo stile classicheggiante e austero, che all’interno si sviluppa attorno a un cortile di tre piani (con quello inferiore caratterizzato da un loggiato a colonne doriche). La visita all’interno comincia dagli Appartamenti di Stato, noti soprattutto per le loro decorazioni in stucco e per le ricche collezioni di arazzi francesi e fiamminghi. Tra le stanze che si possono visitare figurano la Camera da letto del re, l’ambiente più grande, dove in passato potevano accedere solo gli ospiti più illustri di Holyroodhouse; la Sala da Pranzo, che viene tuttora utilizzata con tale funzione dai reali inglesi quando soggiornano nella reggia; la Sala del Trono (con la coppia di troni commissionati da Giorgio V nel 1911) e la Privy Chamber, oggi utilizzati dalla regina rispettivamente come sala per pranzi formali con ospiti e come sala per le udienze.
Di particolare pregio storico sono le Camere di Maria Stuarda, forse la regina più famosa ad aver abitato a Holyroodhouse (nello specifico, tra il 1561 e il 1567). È possibile visitare la torre cinquecentesca, così come la camera da letto della regina con il suo fregio dipinto e la porta “incredibilmente bassa”, come recita la presentazione ufficiale (malgrado Maria Stuarda fosse alta un metro e ottanta, statura eccezionale per l’epoca, specialmente per una donna), la Supper Room, dove Maria cenava quando si consumò l’assassinio di Davide Rizzio, cortigiano sospettato di essere amante della regina e particolarmente inviso alla corte scozzese, e la Outer Chamber, sala delle udienze di Maria Stuarda. La sala più grande del Palazzo, la Great Gallery, espone invece una lunga galleria di ritratti dei re di Scozia, con 95 re e regine.
Fuori dal palazzo di Holyroodhouse è possibile visitare ciò che resta della chiesa abbaziale, una delle più grandi della Scozia medievale, oggi ridotta a una chiesa priva di copertura, caratterizzata dalle grandi e possenti arcate romaniche e dalle bifore gotiche. Poco distante si trovano i Palace gardens, i giardini del palazzo che offrono una splendida vista sulla Arthur’s Seat, le colline che circondano Holyrood Park, e dove si trovano essenze particolari come l’olmo di Wentworth, un cultivar particolarmente pregiato che si riteneva estinto fino a poco tempo fa, e dove si possono ammirare fioriture rigogliosse come quelle che circondano la meridiana della regina Maria, realizzata per l’incoronazione di Carlo I nel 1633.
Oggi, come detto, Holyroodhouse è sia la residenza ufficiale dei re britannici in Scozia, sia un museo visitabile. La corte inglese vi soggiorna una settimana all’anno (la “Holyrood Week” o la “Royal Week”, come viene chiamata in Scozia), solitamente tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. L’arrivo della regina viene accolto con la cerimonia della Presentazione delle Chiavi, con la quale vengono presentate le chiavi di Edimburgo alla regina come segno della lealtà della città. In seguito, la regina dà il suo Garden Party, il ricevimento che apre la Holyrood Week e i suoi impegni istituzionali. Durante la settimana ovviamente la reggia non è visitabile: tuttavia, i visitatori sono fondamentali per Holyroodhouse perché ne garantiscono la conservazione e il mantenimento. Il Royal Collection Trust infatti non riceve finanziamenti pubblici, e tutti i costi relativi all’apertura del palazzo al pubblico vengono coperti con gli introiti della bigliettazione e, in generale, con ciò che viene lasciato dai visitatori. E la visita al Palazzo di Holyroodhouse fa parte degli appuntamenti da non perdere se si è a Edimburgo.