GAM Torino, nuovo allestimento della collezione contemporanea con i grandi artisti della scena internazionale


Dal 3 novembre la GAM di Torino presenta il nuovo allestimento delle sue collezioni permanenti di arte contemporanea: esposte le opere dei più grandi artisti internazionali.

Dal 3 novembre la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino si rinnova con un nuovo allestimento delle collezioni permanenti di arte contemporanea, presentando trentatré grandi artisti della scena artistica internazionaleUna collezione senza confini, questo il titolo del nuovo allestimento a cura di Riccardo Passoni, nasce dalla volontà di dare visibilità a un’importante selezione di opere appartenenti alle collezioni contemporanee del museo: cinquantasei opere, molte delle quali mai esposte al pubblico negli ultimi anni o per brevi periodi. 

Negli ultimi vent’anni il museo si è arricchito di nuove acquisizioni, attraverso scelte effettuate ad Artissima o nell’ambito delle acquisizioni annuali, entrambe rese possibili grazie al contributo della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, o in seguito a serie espositive, come ad esempio il ciclo di mostre dal titolo Avvistamenti che si è tenuto nei primi anni 2000. Della Fondazione Arte CRT sono esposte nel nuovo allestimento ben ventidue opere della propria storica collezione. Grazie al progetto curatoriale messo a punto dalla Galleria d’Arte Moderna di Torino, i visitatori avranno occasione di ammirare opere, tra gli altri, di Marina Abramović, Anselm Kiefer, William Kentridge, Hermann Nitsch

L’esposizione offre inoltre lo spunto per dimostrare come il museo abbia perseguito negli anni un percorso di internazionalizzazione. Lo sguardo e l’interesse verso l’arte straniera ha avuto inizio dal 1948 con l’acquisizione di Dans mon pays di Marc Chagall alla Biennale di Venezia, per poi proseguire nei decenni successivi, come già dimostrato con la mostra Strangers. Tra informale e pop dalle collezioni GAM, realizzata nel 2012.

A distanza di dieci anni da quella prima testimonianza, la GAM presenta Una collezione senza confini con una prospettiva completamente diversa: nella dimensione globale è diventato difficile stabilire i confini entro i quali operare sul fronte dell’accrescimento internazionale della collezione. Se fino a pochi decenni fa era normale aprirsi in particolare all’arte parigina e poi americana, nel corso degli ultimi 25-30 anni sono entrate nella collezione della GAM opere di artisti europei, ma anche opere provenienti da culture e da linguaggi espressivi diversi: dalla Cina, da Cuba, dall’Africa ad esempio. Gli artisti selezionati per questo nuovo allestimento appartengono a diverse generazioni: dagli artisti nati negli anni Trenta (Georg Baselitz, Christian Boltanski) fino alla generazione nata negli anni Settanta (Kcho, Hannah Starkey, Laurent Grasso).

“Possiamo verificare che nella ’antologia’ che abbiamo proposto in questa esposizione”, dichiara il direttore e curatore di Una collezione senza confini Riccardo Passoni, “sono tanti gli stimoli che possiamo riconoscere come portanti di una certa ricerca, senza che vi corrispondano una geografia specifica o uno stile di riferimento. Vi sono rappresentazioni che evocano una narrazione, conclusa o in sospensione (Marina Abramović, Hannah Starkey); la tradizione e la cura (Chen Zhen); gli affioramenti del rimosso (William Kentridge, Tracey Moffatt); il dramma della storia e delle sue cicatrici, in una dimensione ideologica (Alfredo Jaar). E ancora: emergono la messa a fuoco di una dimensione favolistica o leggendaria (Mark Dion, Matt Collishaw), a contrasto con lo sguardo sull’inammissibile, la dura necessità del ricordo (Christian Boltanski); o il recupero di certi spazi mentali, di alienazione (Ilya e Emlia Kabakov) o di incursioni sul paranormale (Marcos Lutyens, Laurent Grasso)”. 

Oltre a presentare alcune delle opere internazionali più significative giunte in museo, l’allestimento non può rinunciare a lasciare un punto interrogativo sul futuro dell’accrescimento del patrimonio della GAM, soprattutto in relazione agli spazi oggi divenuti esigui, con i quali il museo si sta misurando.

Di seguito gli artisti esposti nel nuovo allestimento: Marina Abramović (Belgrado, Serbia, 1946); Georg Baselitz (Kamenz, Germania, 1938); Chen Zhen (Shangai, Cina, 1955 – Parigi, Francia, 2000); Christian Boltanski (Parigi, Francia, 1944-2021); Cecily Brown (Londra, Regno Unito, 1969); Pedro Cabrita Reis (Lisbona, Portogallo, 1956); Matt Collishaw (Nottingham, Regno Unito, 1966); Tony Cragg (Liverpool, Regno Unito, 1949); Mark Dion (New Bedford, Massachusetts, Usa, 1961); Liam Gillick (Aylesbury, Regno Unito, 1964); Antony Gormley (Londra, Regno Unito, 1950); Laurent Grasso (Mulhouse, Francia, 1972); Carsten Höller (Bruxelles, Belgio, 1961); Alfredo Jaar (Santiago del Cile, Cile, 1956); Ilya and Emlia Kabakov (Dnepropetrovsk, URSS, oggi Ucraina, 1933 e 1945); Kcho (Nueva Gerona, Cuba, 1970); William Kentridge (Johannesburg, Sudafrica,1955); Terence Koh (Pechino, Cina, 1967); Anselm Kiefer (Donaueschingen, Germania, 1945); Jim Lambie (Glasgow, Scozia, 1964); Marcos Lutyens (Londra, Regno Unito, 1964); Mona Marzouk (Alessandria d’Egitto, Egitto, 1968); Aleksandra Mir (Lubin, Polonia, 1967); Tracey Moffatt (Brisbane, Australia, 1960); Hermann Nitsch (Vienna, Austria, 1938); Albert Oehlen (Krefeld, Germania, 1954); Cornelia Parker (Cheshire, Regno Unito, 1956); Tobias Rehberger (Esslingen, Germania, 1960); Julião Sarmento (Lisbona, Portogallo, 1948-2021); Sean Scully (Dublino, Irlanda, 1945); Kiki Smith (Norimberga, Germania, 1954); Hannah Starkey (Londra, Regno Unito, 1971); Jessica Stockholder (Seattle, Washington, Usa, 1959).

Per info: www.gamtorino.it 

Nell’immagine, il nuovo allestimento Una collezione senza confini. Ph.Credit Studio Gonella 

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