Saranno aperti al pubblico i Giardini Segreti della Galleria Borghese di Roma, uno dei musei statali autonomi creati con la riforma Franceschini. I due giardini (il Giardino dell’Uccelliera e il Giardino della Meridiana) sono parte integrante del complesso fatto costruire nel Seicento da Scipione Borghese: nella Roma dell’epoca, spiegano dal museo, i giardini di alto rango includevano al loro interno uno o più giardini di fiori, spazi recintati non molto estesi vicini agli edifici principali, specializzati nei fiori, in particolare bulbacee, e nelle piante esotiche. Questi giardini erano diretti discendenti del giardino medievale dal punto di vista strutturale ma proseguivano l’idea dell’orto botanico cinquecentesco sostituendo il carattere didattico con quello ornamentale e di esibizione sociale (le numerose piante da fiore erano andate infatti aumentando nel corso della seconda metà del Cinquecento trasformando il Seicento nel cosiddetto “secolo dei fiori”). Lo spazio all’interno del giardino di fiori seicentesco era suddiviso in compartimenti delimitati da un ciglio secondo un disegno geometrico ornamentale. Pur con numerose alterazioni nel corso dei secoli, sono rimasti quasi invariati nelle dimensioni, posizione e funzione spaziale all’interno del Parco.
Il Giardino dell’Uccelliera, che precede il Casino dell’Uccelliera, è uno dei principali esempi di giardino di fiori di primo Seicento a Roma ed è suddiviso in piccoli compartimenti detti “aiette” o “cassette” (per favorire l’osservazione ravvicinata) delimitati da “pianelle” di terracotta, che contengono anemoni, il fiore più importante all’epoca nell’area romana, oltre a piantagioni di bulbose esotiche come narcisi, giacinti, crochi, ornitogali e, in misura minore, tulipani rappresentati dalle prime specie conosciute allora in Europa.
Proseguendo si arriva al Giardino della Meridiana, che è delimitato all’estremità occidentale dall’omonimo Casino e racchiuso da un muro a esedra: divenne famoso per la presenza di un “teatro di fiori” costituito da una doppia struttura a scalini per l’esposizione dei vasi di fiori esotici, che potevano essere osservati dal sentiero centrale. La fioritura pare fosse coperta da tendoni per ombreggiare piante e persone proprio come negli antichi teatri. Si tratta di un altro spazio importante, sia per la struttura (l’elemento centrale di questo giardino è infatti il disegno della stella, una rosa dei venti, che si associa idealmente alla meridiana dipinta sulla facciata del casino dell’Uccelliera secondo la moda degli orologi solari collocati nella seconda metà del Seicento in chiese, ville e giardini) sia per l’impianto ornamentale, significativo esempio del gusto orticolo della metà del Seicento (bulbose da fiore con tulipani, giacinti orientali, ranuncoli asiatici, oltre agli anemoni; erbacee perenni e annuali, piante erbacee e succulente di origine sud africana; i fiori rosso vivo della Lobelia cardinalis introdotta all’epoca e diventata la pianta simbolo del Cardinale Barberini).
Questi spazi, benché siano perfettamente integrati nel complesso, sono normalmente chiusi (vengono aperti solo in caso di eventi temporanei) e apriranno solo questo fine settimana, il 27 e il 28 giugno, in occasione delle “Giornate FAI all’aperto”, la due giorni che il Fondo Ambiente Italiano ha ideato in sostituzione delle tradizionali “Giornate FAI di primavera” che quest’anno non si sono potute tenere a causa del Covid. Per entrare sarà necessario prenotarsi obbligatoriamente sul sito www.giornatefai.it (prenotazioni aperte dalle 12 del 23 giugno all 15 del 26), fino ad esaurimento posti, con obbligo di versamento del contributo FAI (3 euro per gli iscritti, 5 per i non iscritti), che, fanno sapere dall’organizzazione, servirà per la raccolta fondi dedicata alle attività del FAI di recupero, manutenzione beni in tutta Italia, promozione e cura del territorio. Non si entra dal normale ingresso del museo, bensì dal cancello dei Giardini sul lato di piazzale Scipione Borghese.
Sarà di sicuro un’esperienza interessante e appagante per la possibilità di vedere ciò che normalmente è chiuso, ma quello che in molti si staranno chiedendo adesso è: perché per aprire uno spazio di un museo statale autonoma era necessario aspettare un evento FAI?
La Galleria Borghese apre i Giardini Segreti per le Giornate FAI. Ma perché bisognava aspettare il FAI? |