La Galleria dell’Accademia di Firenze ha recentemente riaperto la sua Gipsoteca, tutta rinnovata, e grazie ai lavori appena conclusi, si mettono in luce i capolavori di Lorenzo Bartolini, tra i più importanti scultori dell’Ottocento; contemporaneamente ha appena ultimato la digitalizzazione dell’archivio dell’artista toscano e ora è disponibile online, accessibile a tutti direttamente dal sito della Galleria alla pagina “Archivio storico” all’interno delle “Collezioni” (archivio Lorenzo Bartolini).
“Il progetto di digitalizzazione dell’archivio”, spiega la direttrice della Galleria dell’Accademia Cecilie Hollberg, "ci consente di valorizzare ulteriormente l’intera opera di Bartolini. Iniziato nel 2020, in collaborazione con il Servizio archivistico della Scuola Superiore Normale di Pisa, che ne ha curato il software, ha visto la revisione di tutto il materiale, la scansione delle carte e il caricamento delle immagini. Oggi è a disposizione degli studiosi e di chi sia interessato a conoscere Lorenzo Bartolini e ad approfondirne la storia artistica e personale. Il vasto carteggio, che spazia dai rapporti con la committenza internazionale a quelli con i marmisti di Carrara, insieme alle tantissime ricevute di acquisti di vini pregiati, di passaggi in carrozza e dei biglietti di teatro e altre varie curiosità, ci dipingono un ritratto di Bartolini con uno spiccato gusto per la vita".
L’archivio è giunto alla Galleria tramite due distinte donazioni, avvenute rispettivamente nel 2011 e nel 2013, a cura della Fondazione no-profit Friends of Florence e dell’Associazione Amici del Museo degli Strumenti musicali. I due nuclei vennero acquistati dagli eredi di Paolina Napoleone, una delle tre figlie dello scultore, e la documentazione fu accuratamente riordinata e inventariata nel 2014. Suddiviso in nove serie, l’archivio comprende carteggi personali e di lavoro, corrispondenza relativa alla committenza delle opere, minute, documentazione di natura legale e contabile, taccuini con disegni, e materiale a stampa. L’arco temporale delle carte va dal 1810 al 1850, anno della morte di Bartolini. La documentazione successiva, datata fino al 1935, ripercorre vicende legate alle questioni ereditarie. Comprende circa 12.800 carte manoscritte, oltre a 870 pagine circa di materiale a stampa, per lo più ottocentesco, e la digitalizzazione ha prodotto più di 24.000 scansioni.
Le carte restituiscono un’immagine dello scultore dalla personalità complessa, ben consapevole del valore della sua opera. Grazie alla sua vasta committenza, era diventato celebre come ritrattista internazionale, soprattutto presso gli inglesi, i polacchi, i russi e gli spagnoli, e nel grande studio in San Frediano a Firenze, di cui la Gipsoteca della Galleria dell’Accademia di Firenze ricrea l’atmosfera, l’attività era molto frenetica. Amante della buona cucina e della convivialità, condivideva spesso la tavola con importanti uomini di cultura del tempo. Appassionato di teatro e di musica, concludeva spesso le sue serate in compagnia alla Pergola, oppure al Cocomero (l’odierno Niccolini) o al Teatro Pagliano, dove si arrivava in carrozzella, come documentato dai biglietti dei teatri e dalle ricevute dei “barrocciai”, giunti fino a noi numerosi, conservati tra le carte del suo archivio.
Foto di Guido Cozzi
Galleria Accademia Firenze: è online l'Archivio Lorenzo Bartolini, accessibile a tutti |