Firenze, riapre il Refettorio grande del Museo di San Marco, restaurato e riallestito


Dopo importanti lavori di restauro e riallestimento, a Firenze il Refettorio grande del Museo di San Marco torna accessibile. L’intervento ha incluso il recupero del pavimento e dell’affresco di Sogliani, valorizzato da una nuova illuminazione e disposizione delle opere.

A Firenze, il Museo di San Marco riapre ai visitatori il Refettorio grande, completamente restaurato e riallestito dopo un lungo periodo di chiusura iniziato nell’ottobre 2023. La sala, inaccessibile a causa del sollevamento del pavimento in cotto, è ora nuovamente disponibile al pubblico insieme alle altre aree del museo, tra cui la Sala del Beato Angelico e il Refettorio piccolo, noto per il grande affresco del Ghirlandaio. L’intervento ha coinvolto non solo il pavimento, ma anche l’affresco del 1536 di Giovanni Antonio Sogliani, che raffigura la Provvidenza dei domenicani sormontata da una Crocifissione. Quest’opera, già restaurata negli anni Settanta, necessitava di un ulteriore intervento di recupero.

Il restauro è stato possibile grazie alla donazione di Michael W. Scherb e all’accordo tra pubblico e privato volto alla valorizzazione del patrimonio culturale fiorentino. La Direzione regionale Musei della Toscana ha guidato i lavori, che hanno permesso di ripristinare l’integrità del pavimento, di recuperare la spazialità della sala e di valorizzare le opere d’arte con una nuova illuminazione e un moderno allestimento museale.

Tra le principali novità, il vecchio sistema di pannellature, che limitava la percezione dell’architettura originaria, è stato rimosso, consentendo una nuova disposizione dei quadri direttamente sulle pareti. Il sistema di illuminazione, ora composto da faretti a led, garantisce una visibilità ottimale sia per le opere che per l’architettura gotica del Refettorio. Oltre a un notevole risparmio energetico, le nuove luci creano un ambiente più confortevole per i visitatori. In linea con l’intento di riscoprire e valorizzare l’architettura storica, è stata riproposta la tonalità grigia delle nervature delle volte, coerente con le precedenti colorazioni individuate durante i saggi. Gli elementi di supporto all’esposizione, come didascalie e distanziatori, sono stati uniformati al design delle altre sale del Museo, creando continuità nel percorso di visita.

Storicamente, il Refettorio grande era il luogo dove i frati consumavano i pasti comunitari. Caratterizzato da un’architettura gotica, la sala fu successivamente ampliata da Michelozzo per i Medici. Oggi ospita importanti dipinti cinquecenteschi legati alla Scuola di San Marco, che guardava alla pittura classica e devozionale di fra’ Bartolomeo, e un pulpito ligneo del Seicento. L’affresco di Sogliani domina la parete di testa del Refettorio e rappresenta un episodio in cui gli Angeli forniscono cibo ai frati domenicani rimasti senza viveri, in un’alternativa al tradizionale tema dell’Ultima Cena. L’accurato intervento di restauro ha ridato vita ai dettagli dell’opera, ora nuovamente leggibili, come le ali variopinte degli angeli e i riflessi nei bicchieri.

Il recupero dell’affresco, integrato da indagini chimico-fisiche e diagnostiche avanzate, ha permesso anche la riscoperta del basamento dipinto a finti marmi, finalmente visibile dopo essere stato a lungo nascosto dalle panche lignee. Il Refettorio grande è così tornato a essere uno dei punti di maggior interesse del Museo di San Marco, pronto ad accogliere i visitatori. L’affresco, peraltro, aveva già subito un intervento di restauro negli anni Settanta del Novecento, necessario a seguito degli ingenti danni provocati dall’alluvione del novembre 1966.

L’accurata campagna diagnostica preliminare al restauro ha fornito dati fondamentali per comprendere lo stato di conservazione dell’affresco e stabilire le priorità dell’intervento. Grazie a una serie di indagini sofisticate — tra cui la fotografia a luce visibile e radente, la fluorescenza ultravioletta, le indagini termografiche e quelle chimico-fisiche — è emersa la necessità di un ampio intervento di pulitura e consolidamento. Questi lavori hanno restituito all’affresco la sua leggibilità originale, permettendo di apprezzare nuovamente dettagli prima nascosti o compromessi. Particolarmente rilevante è stato il recupero del basamento dell’affresco, precedentemente nascosto da panche lignee non pertinenti che ne avevano offuscato la visione. Grazie al restauro, si è riusciti a ripristinare anche le specchiature dipinte a finto marmo, che erano state gravemente danneggiate nel passato, restituendo all’opera la sua integrità cromatica e permettendo una fruizione completa del suo valore estetico e storico.

Il restauro del refettorio grande del Museo di San Marco di Firenze
Il restauro del refettorio grande del Museo di San Marco di Firenze
Il restauro del refettorio grande del Museo di San Marco di Firenze
Il restauro del refettorio grande del Museo di San Marco di Firenze

“Quando uno spazio museale viene restituito alla pubblica fruizione”, commenta il direttore generale Musei, Massimo Osanna, “è sempre un momento da celebrare: in questo caso, se possibile, ancora di più, perché avviene grazie a una pratica virtuosa, definita da un accordo tra pubblico e privato, messa in campo dalla Direzione regionale Musei nazionali Toscana con la generosa donazione del mecenate Michael W. Scherb e della sua famiglia. Un’ulteriore testimonianza del ruolo centrale che il patrimonio culturale svolge per le comunità e la società civile”.

“Sono molto grato a Michael W. Scherb e alla sua famiglia”, dichiara Stefano Casciu, Direttore regionale Musei nazionali Toscana del MiC, “per aver deciso di sostenere il nostro progetto di ristrutturazione e di nuovo allestimento museale del Refettorio Grande del Museo di San Marco, parzialmente chiuso al pubblico da ottobre 2023, un ambiente di grandissimo fascino, estremamente importante per la storia del convento domenicano e per le opere pittoriche presenti, testimoni della Scuola di San Marco della prima metà del Cinquecento. Con grande generosità, Michael ha accolto la nostra proposta, lasciandoci piena libertà e dimostrandoci massima fiducia, pur manifestando un costante ed attento interesse per i lavori in corso, con frequenti visite e regolari contatti durante l’intervento. Il rapporto con lui è stato per noi un esempio ideale di fruttuosa collaborazione tra pubblico e privato, grazie alla quale il Museo di San Marco ed il suo pubblico si sono potuti riappropriare di uno spazio fondamentale, da tempo negato, ma di notevolissima importanza per l’architettura, la storia e l’arte fiorentina. Uno spazio museale che ha il suo apice nello splendido affresco di Giovanni Antonio Sogliani, oggi integralmente restaurato, e nel nuovo allestimento dei dipinti cinquecenteschi della Scuola di San Marco, con opere dello stesso Sogliani, di Ridolfo del Ghirlandaio, di Fra’ Paolino, di Mariotto Albertinelli e di Suor Plautilla Nelli , esaltati dalla nuova illuminazione ed illustrati da nuovi apparati informativi in italiano ed inglese, realizzati secondo la linea grafica unitaria che ormai accomuna tutti gli ambienti del museo. Sono quindi profondamente riconoscente a Michael W. Scherb ed alla sua famiglia, che fanno ormai parte a pieno titolo della comunità internazionale di persone che hanno scelto il Museo di San Marco come luogo di elezione grazie ai suoi speciali valori culturali e spirituali. Colgo l’occasione anche per ringraziare tutti i collaboratori interni ed esterni al nostro Ufficio che hanno contribuito a raggiungere questo splendido risultato”.

“Siamo grati al Ministero della Cultura per averci offerto la possibilità di supportare questo restauro stimolante”, ha detto Michael W. Scherb. “Ogni anno, sosteniamo un’istituzione culturale diversa in tutto il mondo e San Marco rappresenta il nostro terzo progetto. Siamo rimasti affascinati dalla storia e dalla bellezza della sala e siamo orgogliosi che i fiorentini e gli appassionati d’arte possano riviverla appieno. Per una città che ha dato tanto all’umanità, è un onore restituire il favore”.


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