Uno sciame di api ha messo casa nel Giardino di Boboli a Firenze. Sono a decine di migliaia, sono arrivate negli ultimi giorni e hanno costruito un alveare nella profonda feritoia di un muro antico sul viale che conduce alla Limonaia del Giardino di Boboli. Il luogo scelto per l’alveare è... decisamente strategico per le api, dal momento che si trova a pochi passi dalle fioriture del giardino della Limonaia, dove gli operosi insetti possono trovare nutrimento a volontà: così già adesso si vedono le api bottinatrici e i bombi impollinatori che si aggirano per i fiori, alla ricerca di nettare.
Si tratta di api mellifere e la loro presenza, affermano le Gallerie degli Uffizi che gestiscono il giardino, è totalmente inaspettata. E poiché le api sono una presenza molto preziosa, gli Uffizi hanno deciso di assicurare a questi insetti una protezione, che avrà anche la funzione di garantire la sicurezza dei visitatori che passano da questa zona del parco: nell’aiuola davanti al muro in cui le api hanno costruito l’alveare è stata infatti installata una protezione in legno verde, inoltre verrà posizionata anche una segnaletica che informa della presenza dell’alveare e inviterà i visitatori a non disturbare le api. Secondo gli entomologi ai quali gli Uffizi hanno chiesto una consulenza, le api dovrebbero rimanere a Boboli almeno per alcuni anni prima di lasciare la casa. Il museo ha inoltre annunciato che, per spiegare l’importanza di questi animali e illustrare al pubblico le loro attività, il 14 agosto sulla pagina Facebook degli Uffizi verrà pubblicato un video che racconta la vita quotidiana delle api.
“Anche per il Giardino di Boboli”, spiega Bianca Maria Landi, coordinatrice del Giardino di Boboli, “le api sono una presenza preziosa. Abbiamo costruito una protezione in legno per loro nel punto esatto dove hanno deciso di mettere su casa, nella feritoia di un antico muro. Una protezione a tutela dell’ingresso del loro alveare e dei nostri visitatori che si troveranno a passeggiare lungo il viale della Meridiana. Vi chiediamo di aiutarci e di avere la massima attenzione e rispetto per le nostre api, perché possano continuare indisturbate il loro insostituibile servizio nei confronti di Madre Natura. Le api infatti provvedono all’impollinazione di oltre il 70% delle specie vegetali viventi, contribuendo alla produzione di oltre il 35% del cibo. Dalla loro sopravvivenza dipende quella del nostro stesso pianeta”.
“In un periodo in cui la moria delle api in Italia e nel mondo preoccupa gli specialisti per l’equilibrio e la sopravvivenza del nostro ecosistema”, afferma Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, “l’arrivo di questo sciame a Boboli è un dono inaspettato e generoso della Natura, che garantirà ancora più rigoglio al giardino. La zona interessata è stata protetta e non vi è pericolo che i visitatori vengano punti: alle api interessano piante e fiori, sui quali lavorano con grande impegno”.
Firenze, al Giardino di Boboli arriva uno sciame di api. Schmidt: “un dono della natura” |