A nove anni dal terremoto che ha colpito l’Emilia, Palazzo Schifanoia a Ferrara ospita un nuovo museo. Quest’ultimo si compone di undici sale distribuite su una superficie di 850 metri quadrati e 170 capolavori che intendono raccontare l’arte e la storia dal Quattrocento al Settecento. Dall’età di Borso ed Ercole I D’Este fino al periodo Cinquecentesco di Alfonso I, attraverso la devoluzione, fino alla grande pittura sacra della Ferrara barocca e quella classicista del cardinale Riminaldi. E ancora, le medaglie di Pisanello, le miniature di Guglielmo Giraldi, le sculture di Niccolò Baroncelli, di Domenico di Paris e le tele di Carlo Bononi e Scarsellino. Il percorso museale si conclude con i marmi e i bronzi importati da Roma nel Settecento con il busto di Leopoldo Cicognara di Antonio Canova.
Vittorio Sgarbi, presidente di Ferrara Arte, ha commentato: “Schifanoia oggi trova una vera e propria grande rinascita”, ripercorrendo il percorso che dalla nuova illuminazione del Salone dei Mesi, passando attraverso la mostra di Francesco Del Cossa, l’oro degli Estensi, giunge agli allestimenti attuali, “ricchi di opere mai esposte”. Un percorso continuativo tra le sale con allestimenti che passano attraverso i miniatori e i grandi dipinti rinascimentali, come la Pala Grossi, fino ad arrivare alle mostre di marmi di Riminaldi, e il busto di Cicognara del Canova in ultima sala “che apre alla prospettiva”, ha affermato il presidente di Ferrara Arte, “delle celebrazioni canoviane che si concluderanno nel 2022”. Sgarbi ha anche annunciato: "È mia intenzione esporre a Schifanoia il volume con disegni di Giuseppe Antonio Ghedini, intitolato Illustrazioni per il Riciardetto, che ho deciso di acquistare con la Fondazione che presiedo, immaginando di poter proporre le immagini riprodotte di questo interessante documento".
L’assessore Marco Gulinelli ha aggiunto che questa “è un’altra tappa importante della restituzione di Schifanoia alla città e al paese: si compie infatti la riapertura della porzione quattrocentesca, a settembre riapriremo quella trecentesca, l’ala più antica del palazzo, realizzata da Alberto V d’Este, con altri capolavori e altre storie da raccontare. È l’inizio di un cammino che si realizzerà pienamente con un percorso espositivo interamente riprogettato, nuovo, basato su una relazione dialettica tra contenitore e contenuto. Una svolta rispetto al passato, che porta piena continuità e linearità espositiva”. “Non è solo un archivio della memoria”, ha continuato Gulinelli, “ma un museo vivo e rinnovato che si dà ai nuovi visitatori in un’esperienza unica”.
Infine Giovanni Sassu, responsabile dei musei di arte antica di Ferrara ha concluso: “È maturato il tempo di non disgiungere più Schifanoia dalla funzione che per il Palazzo immaginarono Adolfo Venturi e Giuseppe Agnelli alla fine dell’Ottocento: ovvero quello di un Museo Civico, il primo museo moderno di Ferrara, arricchitosi col tempo fino a diventare uno dei più variegati d’Italia”.
Immagine: Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi: veduta delle pareti nord ed est. Ph. Credit Henrik Blomqvist
Ferrara, un nuovo museo a Palazzo Schifanoia: 170 capolavori dal Quattro al Settecento in 11 sale |