Si aprono oggi al Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC) di Faenza le porte della nuova sezione dedicata alla ceramica europea tra Art Nouveau e Déco, un viaggio nell’arte e nel design dall’inizio del Novecento agli anni Quaranta. Con un percorso che espone 600 opere divise in 14 aree tematiche, il MIC restituisce al pubblico 160 pezzi rimasti nei depositi del museo per oltre ottanta anni, sei dei quali sono stati restaurati per l’occasione.
Il nuovo allestimento, curato da Claudia Casali, vuole raccontare la storia della ceramica europea e delle arti decorative del primo Novecento, evidenziando il dialogo tra innovazione artistica, tecniche manifatturiere e contesti storici.
“Per questo nuovo allestimento tematico”, spiega commenta Claudia Casali, “si è partiti dalla storia del Museo faentino, attraverso le sue acquisizioni, gli allestimenti del 1926 già completi e pensati in chiave moderna, le relazioni internazionali che l’allora direttore Ballardini aveva intessuto e fortificato negli anni del suo mandato. Poi si è proceduto all’analisi dei materiali esistenti integrandone in parte con una campagna di restauro eccezionale che ha riportato alla luce manufatti danneggiati durante il bombardamento del maggio 1944”.
Il percorso si snoda attraverso quattordici aree tematiche che esplorano i molteplici stili e le influenze dell’epoca: dalle linee morbide e naturali dell’Art Nouveau, con la celebrazione della figura femminile, alle forme stilizzate ed esotiche del Déco. Non mancano riferimenti al Futurismo e al contributo del Cenacolo Baccariniano, omaggiando l’arte di Domenico Baccarini, figura chiave per la nascita del MIC.
Tra le opere esposte spiccano capolavori di manifatture celebri come Villeroy & Boch di Dresda, Sèvres, Zsolnay di Pécs, e faiencerie olandesi come Distel e Delft. Non meno importanti sono le produzioni della Manifattura Imperiale di San Pietroburgo e di fabbriche nordiche come Alumina e Bing & Grøndahl di Copenhagen.
Il progetto non si limita a mettere in mostra pezzi unici, ma ricostruisce il contesto culturale dell’epoca. Viene dato ampio spazio al ruolo delle grandi esposizioni universali e delle Biennali di Monza, luoghi in cui l’arte e la ceramica europea dialogarono in modo innovativo. Il MIC stesso, fondato nel 1908, deve le sue origini all’Esposizione Torricelliana di Faenza, dove artisti come Galileo Chini e Marcello Dudovich contribuirono alla nascita del primo nucleo della collezione museale.
Il nuovo allestimento segna anche un passo avanti nell’accessibilità e nella didattica museale, grazie all’installazione di dodici postazioni touch screen multimediali. Questi dispositivi interattivi permettono ai visitatori di approfondire il contesto storico, sociale e artistico delle opere esposte, offrendo curiosità e collegamenti con il periodo.
Realizzato con il contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il progetto mira a rendere l’esperienza museale più coinvolgente e moderna, in linea con le esigenze del pubblico contemporaneo.
Per celebrare l’apertura della nuova sezione, il MIC organizza due visite guidate, domenica 8 e 15 dicembre alle ore 15:30, incluse nel prezzo del biglietto. La prenotazione è obbligatoria e rappresenta un’occasione unica per scoprire le opere attraverso il racconto di esperti.
La nuova sezione del MIC non solo riporta alla luce opere straordinarie, ma testimonia la ricchezza del patrimonio conservato nei depositi del museo. Grazie a un’attenta attività di restauro e ricerca, il pubblico può ora ammirare pezzi che rappresentano le tappe fondamentali della storia della ceramica europea.
Il museo apre dal martedì al venerdì con orario 10:00-14:00, sabato e domenica con orario 10:00-18:00. Chiuso i lunedì non festivi, il 25 dicembre e il 1° gennaio. Info e prenotazioni: 0546 697311, info@micfaenza.org, www.micfaenza.org