È entrato in funzione il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, uno dei nuovi istituti autonomi del Ministero della Cultura, creato nel 2021 ma di fatto partito solo in questi giorni a seguito della nomina e dell’insediamento del nuovo direttore, Vincenzo Bellelli, designato lo scorso mese. Secondo il neo direttore, il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia offre un itinerario di visita unico nel suo genere, all’interno di un polo archeologico di estrema rilevanza per la civiltà etrusca.
“Il Parco comprenderà le aree archeologiche della Banditaccia (Cerveteri) e dei Montarozzi (Tarquinia), già inserite dall’Unesco nel 2004 nella prestigiosa lista del patrimonio mondiale dell’Umanità; a queste si aggiungono due musei territoriali molto noti agli studiosi della civiltà etrusca e agli appassionati di archeologia, il Museo Archeologico Nazionale Cerite e il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia”, spiega il Direttore Bellelli, “entrambi ospitati in contenitori architettonici di pregio come la Rocca Medievale di Cerveteri e Palazzo Vitelleschi a Tarquinia, gioiello dell’architettura laziale del Quattrocento”.
Secondo Bellelli, uno dei risvolti più interessanti del decreto istitutivo del Ministero consiste nel fatto che “vengono uniti i destini di due siti archeologici molto peculiari ed estremamente rappresentativi , in maniera diversa, della civiltà etrusca, l’uno – Cerveteri – caratterizzato da una architettura funeraria di tipo ipogeo/rupestre, che evoca l’architettura domestica delle città e delle case scomparse degli Etruschi, l’altro – Tarquinia – caratterizzata di una straordinaria serie di tombe dipinte che rispecchiano, contemporaneamente, la vita quotidiana e le credenze escatologiche degli Etruschi”. Molto diversi, secondo Bellelli, “sono anche i paesaggi naturali in cui sono immerse le due aree archeologiche: a Cerveteri abbiamo una compenetrazione straordinaria fra elemento naturale e paesaggio costruito, marcata in senso monumentale dalla presenza dei tumuli, a Tarquinia predominano invece gli spazi aperti, nei quali sono inframezzate, come gioielli sepolti, le tombe dipinte. Per questi motivi i due siti sono, di fatto, diversi ma complementari e offrono al visitatore un’opportunità unica di penetrare, attraverso le testimonianze archeologiche, nella visione del mondo degli Etruschi”.
I ricchissimi complessi archeologici custoditi nei due musei territoriali, infine, completano secondo Bellelli “un itinerario di visita unico nel suo genere, che configura il più importante polo archeologico al mondo per quanto riguarda la civiltà etrusca. La creazione del Parco rappresenta pertanto una straordinaria opportunità di sviluppo culturale ed economico non solo per le due comunità cittadine che hanno la fortuna di ospitarlo, ma anche per tutta la cosiddetta Maremma laziale. Per l’unicità dei tesori che comprende, il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia, come ha riconosciuto già l’Unesco per le necropoli della Banditaccia e dei Monterozzi, è da considerare patrimonio di tutti e serbatoio di valori universali”.
“Alla Necropoli Etrusca della Banditaccia di Cerveteri, abbiamo presentato il frutto del lavoro svolto negli ultimi sette anni, che ha portato alla realizzazione, alla mappatura e alla valorizzazione della rete sentieristica nel cuore del nostro sito Unesco, all’interno dell’area archeologica più estesa del bacino del Mediterraneo”, dichiara il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci. “Quattro percorsi tematici, adatti a famiglie ed escursionisti, per una piena immersione nel mondo degli Etruschi, in cui godere appieno delle bellezze archeologiche e naturalistiche dei Monti Ceriti, a un passo dal centro urbano della nostra città. Grazie a un lungo e attento lavoro, per il quale è doveroso un ringraziamento all’Assessore alla Promozione e Sviluppo Sostenibile del Territorio Lorenzo Croci, che ha saputo creare un raccordo importante tra la Soprintendenza archeologica e le realtà di volontariato del territorio - oggi questi percorsi sono stati resi pienamente fruibili. Grazie alle mappe digitali e alle tracce GPS, scaricabili su qualsiasi smartphone, sarà possibile fruire dei percorsi in piena sicurezza. Le mappe dei sentieri sono pubblicate sul sito istituzionale del Comune di Cerveteri e su Outdoor Active, piattaforma internazionale tra le più utilizzate al mondo dagli amanti delle attività all’aria aperta”.
“Con il neo Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia Vincenzo Bellelli, ufficialmente insediatosi il primo di marzo, si è subito instaurato un ottimo e proficuo rapporto”, prosegue il sindaco. “La fruizione dei sentieri etruschi ha una valenza straordinaria per il nostro territorio, non solo da un punto di vista turistico, ma soprattutto perché ha segnato un importante cambio di passo nella concezione della tutela e del rispetto del patrimonio archeologico e artistico della città. Un impegno attivo, continuo e incessante di cittadini e associazioni che volontariamente hanno unito le forze per il territorio e per la tutela delle proprie radici culturali. Una forte contrapposizione con quanto purtroppo avvenuto in passato con il triste fenomeno degli scavi clandestini. Come Amministrazione siamo a completa disposizione del Direttore Bellelli e di tutte quelle realtà che vogliano mettersi a disposizione per la tutela e la valorizzazione del Sito Unesco della Banditaccia e del nostro patrimonio artistico e archeologico”.
Nell’immagine: la Necropoli della Banditaccia. Foto di Francesco Bini
Entra in funzione il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, nuovo istituto autonomo |