In occasione del primo Dantedì, che si terrà mercoledì 25 marzo 2020, le Gallerie degli Uffizi propongono molte iniziative, a cominciare da una mostra online dedicata alle immagini dantesche dalle loro collezioni.
Sul sito degli Uffizi sarà visibile, a partire dalla notte tra il 24 e il 25 marzo, l’esposizione virtuale dedicata a Dante, dal titolo Non per foco ma per divin’arte. Immagini dantesche dalle Gallerie degli Uffizi: una selezione di undici opere, tra dipinti, disegni e sculture dal Quattrocento all’Ottocento, attraverso cui sarà raccontata la figura di Dante nella storia dell’arte. Tra questi, il celebre affresco di Andrea del Castagno raffigurante il Sommo Poeta, e scene dalla Divina Commedia come La Selva oscura di Federico Zuccari, l’Ingresso nell’Ade con Virgilio di Livio Mehus, oltre a capolavori di Cimabue, Giotto, Botticelli e Pio Fedi. La mostra virtuale sarà introdotta da un saggio su Dante e l’arte di Paolo Procaccioli, professore ordinario all’università della Tuscia di Viterbo.
Già oggi, alla vigilia del Dantedì, sul canale Facebook delle Gallerie, è pubblicato un video sulla Pala di San Barnaba di Sandro Botticelli (1487): il video fa parte della serie #raccontidipinti, dedicata al rapporto tra poesia e pittura. Nella grande pala d’altare, sull’ultimo gradino del trono della Vergine si trova inciso l’incipit dell’ultimo canto del Paradiso, “Vergine madre e figlia del tuo figlio”.
Dalla mattina del 25 marzo saranno invece disponibili due video, una sorta di visita virtuale in due episodi, alla scoperta dei sotterranei della chiesa medievale di San Pier Scheraggio, inglobata nel Cinquecento da Giorgio Vasari nella fabbrica degli Uffizi: questo viaggio virtuale condurrà i visitatori nella Firenze di primo Trecento, quando in quel luogo si riuniva il Consiglio del Popolo di cui fu membro Dante Alighieri. Nel primo video Novella Lapini, assistente museale, illustrerà i rapporti tra la chiesa romanica di San Pier Scheraggio e il Sommo Poeta, mentre nel secondo verrà proposta una “discesa agli inferi” con la guida di un ‘Virgilio’ d’eccezione, Fabrizio Paolucci, che scendendo negli scavi non visibili al pubblico porterà in tempi ancora più antichi, fino al periodo romano.
Le Gallerie degli Uffizi hanno inoltre acquistato un’importante opera di Nicola Monti (Pistoia, 1780 - Cortona, 1864): si tratta della prima documentata dell’artista, venne realizzata nel 1810 per il negoziante livornese Luigi Fauquet, suo mecenate, e raffigura Francesca da Rimini nell’Inferno dantesco. Un dipinto che si ispira al celebre episodio del V canto dell’Inferno e che riflette l’animo solitario e tormentato dell’artista.
“Dante fa parte del patrimonio delle Gallerie degli Uffizi non soltanto per via delle nostre collezioni dantesche, ma anche per il luogo che egli frequentò nella sua veste pubblica e politica, l’ex chiesa di San Pier Scheraggio, nel Cinquecento inglobata dal Vasari nella fabbrica degli Uffizi. Per questo motivo partecipiamo da protagonisti, con fierezza, alla prima festa nazionale del Dantedì, con i mezzi digitali che in questo periodo di isolamento fisico sono diventati strumenti fondamentali di legame tra tutti gli italiani. Nessun personaggio storico rappresenta l’unità nella diversità dei vari popoli d’Italia quanto il Sommo Poeta” ha commentato il direttore delle Gallerie, Eike Schmidt.
Immagine: Nicola Monti, Francesca da Rimini nell’Inferno dantesco (1810; Firenze, Gallerie degli Uffizi)
Il Dantedì degli Uffizi, dall'acquisto di un importante dipinto al tour virtuale negli inferi del museo |