Capire quali sono le aspettative del pubblico e cosa ritiene importante per visitare il museo in sicurezza allo scopo di impostare meglio la cosiddetta “fase 2”. È questo l’approccio del Museo Diocesano Tridentino (Trento), che nelle scorse ore ha lanciato un questionario rivolto ai visitatori per capire come orientarsi e come organizzarsi al meglio con le misure di sicurezza quando, dal 18 maggio, i musei potranno riaprire.
“I problemi da affrontare sono molti e di diversa natura”, si legge nell’introduzione al questionario, e di conseguenza il Museo ritiene preziosa l’opinione del pubblico, a cui viene chiesto di esprimersi su temi come le proprie priorità alla fine delle misure restrittive (viaggiare, fare sport, frequentare parenti e amici, visitare mostre e musei, andare al ristorante, andare dal parrucchiere, fare passeggiate in montagna, fare acquisti nei negozi), l’opportunità di riaprire i musei il 18 maggio, e ovviamente le misure di sicurezza: viene dunque chiesto quanto, secondo il visitatore, siano utili prescrizioni come la misurazione della temperatura, i guanti monouso, il contingentamento delle visite, il distanziamento nelle sale, le mascherine obbligatorie, l’autocertificazione. E poi ancora, il Museo Diocesano Tridentino chiede anche ai visitatori preferenze sugli orari, oltre che sulle prenotazioni e sui pagamenti online, per concludere il tutto con una domanda a risposta aperta su cosa il pubblico vorrebbe che il museo facesse per i suoi visitatori.
Insomma, da Trento arriva un’indicazione utile che potrebbe essere estesamente applicata per meglio comprendere come il pubblico vorrebbe vedere i musei quando si riaprirà. Ma il Museo Diocesano Tridentino si è comunque dimostrato sempre molto attivo durante le settimane della chiusura, con diverse iniziative online e la campagna abbonamenti, con la tessera annuale che, al costo di 12 euro, dà diritto all’ingresso illimitato al museo e alle mostre per 12 mesi, e uno sconto del 10% al bookshop e sulle iniziative che prevedono una tariffa. L’idea del museo è quella di “non perdersi di vista” durante la chiusura: “in questo periodo di forzata chiusura”, si legge in una nota, “il Museo continua a vivere e a relazionarsi con il suo pubblico tramite internet, un mezzo che ci permette di entrare nelle case e condividere contenuti, spunti di riflessioni e idee”. E quanto a spunti di riflessione, non si può certo dire che il museo trentino non ne abbia forniti.
Nella foto: la sala della scultura lignea al Museo Diocesano Tridentino.
Coinvolgere il pubblico per impostare la “fase 2”. L'approccio del Museo Diocesano Tridentino |