Il Castello di Schönbrunn, la magnifica residenza asburgica da Eleonora Gonzaga a Sissi


Il Castello di Schönbrunn, la magnifica residenza alle porte del centro di Vienna, è uno dei simboli della monarchia asburgica, con i suoi cinquecento anni di storia.

Il Castello di Schönbrunn, simbolo di Vienna e dell’Austria, è noto soprattutto in quanto fu residenza della principessa Sissi (ovvero Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach), ma sarebbe riduttivo legare la sua storia plurisecolare alle vicende dell’imperatrice d’Austria e consorte di Francesco Giuseppe. Schönbrunn è l’antica residenza estiva degli Asburgo, che ne detennero la proprietà dal 1569: inoltre, non tutti sanno che forse a coniare il nome “Schönbrunn” fu un’italiana, Eleonora Gonzaga, moglie di Ferdinando II d’Austria. Per comprendere l’origine del nome occorre però riavvolgere i nodi della storia e tornare proprio all’anno 1569, quando Massimiliano II acquistò il terreno su cui sarebbe sorta la reggia: all’epoca, sul luogo sorgevano alcune strutture a uso agricolo (uno stabile, un mulino, una stalla), circondate da un vasto parco. L’idea era quella di farne una tenuta di caccia, ma il proposito si realizzò soltanto a inizio Seicento con l’imperatore Mattia, che secondo la leggenda avrebbe per primo scoperto la fonte che dà nome alla struttura (“schöner Brunnen” in tedesco significa “bella fonte”). Sta però di fatto che la prima menzione del nome “Schönbrunn” compare nei documenti ufficiali proprio nel 1642, anno in cui la succitata Eleonora Gonzaga, dopo aver ereditato il terreno dal marito Ferdinando, decise di stabilirvisi e vi fece pertanto una residenza di piacere.

L’aspetto attuale del Castello è però successivo: nel 1683, durante l’assedio turco di Vienna, la residenza fu infatti pesantemente danneggiata, e tre anni dopo l’imperatore Leopoldo I decise di sottoporre il complesso a un’importante operazione di ristrutturazione, della quale fu incaricato l’architetto Johann Bernhard Fischer von Erlach (Graz, 1656 - Vienna, 1723): il progetto fu presentato nel 1688 e a partire dal 1696, sui resti della “delizia” di Eleonora Gonzaga distrutta dai turchi, cominciavano i lavori di costruzione del Castello, completato nella porzione centrale nel 1700. Rimase tuttavia incompiuto il progetto di realizzare due ali a fianco del corpo centrale. Il Castello si presentava perciò come un blocco compatto, nelle forme tipiche dei castelli secenteschi, con un grande scalone monumentale posto dinnanzi al risalto centrale, e organizzato attorno a un cortile d’onore sul quale davano le sale di rappresentanza. Malgrado fosse rimasto incompiuto, il castello fu comunque abitato, e addirittura sotto il regno di Maria Teresa diventò il centro della vita di corte (tanto che fu poi ulteriormente ampliato). Dopo la scomparsa dell’imperatrice rimase per qualche tempo disabitato, e fu utilizzato in seguito come residenza estiva. Occupato poi da Napoleone (che vi alloggiò), a seguito della Restaurazione fu interessato da nuovi rifacimenti, tra il 1817 e il 1819, nel corso dei quali Schönbrunn assunse l’aspetto attuale, con la sua facciata sobria, con pochi elementi decorativi. Dopo la fine dell’Impero, il castello, nel 1918, passò nelle proprietà della Repubblica d’Austria e diventò una scuola, e poi durante la seconda guerra mondiale fu sede militare (e fu peraltro danneggiato dai bombardamenti degli alleati). Risale invece al 1948 l’apertura al pubblico come museo, sebbene una parte sia ancora sede istituzionale.

Il complesso di Schönbrunn ha servito per oltre trecento anni come residenza della casa imperiale d’Austria ed è pertanto riflesso del suo potere e del suo splendore. Il Castello non era infatti soltanto un luogo di svago ma anche una sede di rappresentanza dove si tenevano di continuo cerimonie e feste. L’interno conta oltre 1.400 stanze, anche se quelle visitabili sono poco meno di duecento. L’itinerario di visita dagli appartamenti di Francesco Giuseppe e Sissi, risalenti al XIX secolo e con ancora le decorazioni e gli arredi originali. Spiccano, tra le altre, la Sala del Biliardo (il tavolo da gioco è menzionato per la prima volta negli inventari del palazzo del 1830), che introduce agli appartamenti privati dell’imperatore, non senza però esser prima passati dalla Camera del legno di noce, uno splendido ambiente in stile rococò, dell’epoca di Maria Teresa, che serviva come sala per le udienze (e fu poi usato come tale anche da Francesco Giuseppe): si susseguono dunque lo Studiolo di Francesco Giuseppe (dove l’imperatore cominciava a lavorare alle cinque del mattino, dopo essersi alzato alle quattro), la Camera di Ketterl (così chiamata in quanto vi abitava il valet-de-chambre personale di Francesco Giuseppe, Eugen Ketterl), la camera da letto, dove l’imperatore si spense nel 1916, e poi la Camera da letto imperiale che fu arredata in occasione del matrimonio fra Francesco e Sissi nel 1854 in stile “rococò revival”.

Il Castello di Schönbrunn
Il Castello di Schönbrunn


Il Castello di Schönbrunn dall'alto
Il Castello di Schönbrunn dall’alto


La sala degli specchi
La sala degli specchi


Le sale Rosa
Le sale Rosa


La camera da letto di Francesco Giuseppe
La camera da letto di Francesco Giuseppe


La galleria grande
La galleria grande

Si passa dunque nelle sale di Sissi, che vi entrava attraverso un ambiente in comune con Francesco Giuseppe, la sala delle guardie: tra le camere dell’imperatrice figura anche la famosa Kinderzimmer, la Camera dei Bambini, decorata con i ritratti delle figlie dell’imperatrice Maria Teresa. Da qui si arriva, attraverso la sala delle colazioni, alla Camera Gialla, così detta dal colore delle decorazioni (è una sontuosa camera rococò del 1770 circa), e poi ancora alla Sala degli Specchi, uno degli ambienti più sontuosi dell’epoca di Maria Teresa, dove forse si tenne il concerto che un Wolfgang Amadeus Mozart di appena sei anni tenne nel 1782 davanti all’imperatrice (l’incertezza è dovuta al fatto che non si sa bene quale fosse la sala dove il piccolo pianista suonò). L’infilata delle Camere Rosa, tre stanze che prendono il nome da Joseph Rosa, artista autore di quindici dipinti di paesaggio che le decorano, conduce dapprima ai gabinetti asiatici, dove sono conservate le chinoiserie e le porcellane cinesi e giapponesi che gli Asburgo cominciarono a radunare qui nel Settecento, e poi alla Grande Galleria, l’ambiente più grande di Schönbrunn, con i suoi quaranta metri di lunghezza e dieci di larghezza (serviva per cerimonie, balli, ricevimenti, e come salone per banchetti).

Dalla Galleria Grande si passa agli appartamenti di Maria Teresa, anticipati dalla Camera del Carosello, sontuosa anticamera che prende il nome dai dipinti che la decorano e che raffigurano la parata di carrozze che Maria Teresa diede nel 1743 per festeggiare il ritiro di francesi e bavaresi dalla Boemia, e la conseguente fine della prima guerra della Slesia. Ecco dunque che si susseguono il Salone Cinese Blu, stanza di ricevimento di Francesco Stefano di Lorena, marito di Maria Teresa, la Camera di Napoleone, anticamente camera da letto di Maria Teresa e Francesco Stefano, l’eccentrica Sala delle Porcellane che era usata da Maria Teresa come suo studio, il Salone Gobelin con il suo arredo in stile Biedermeier, il grande Salone Rosso, per finire nella Sala da Caccia, l’ultima del piano nobile, che rievoca l’antica funzione della reggia. Usciti dal Palazzo, non si può rinunciare a una visita al parco, aperto al pubblico fin dal 1779: si estende da est a ovest per 1,2 chilometri e da nord a sud per circa un chilometro. Assieme al Castello, anche il Parco è stato inserito nel 1996 dall’Unesco nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Ogni anno, il Castello di Schönbrunn è visitato da oltre un milione e mezzo di persone, ragion per cui prenotare i biglietti in anticipo potrebbe essere utile per evitare code. Una volta a Schönbrunn, il Castello propone diversi tour secondo i propri interessi, dato che per vedere tutta la Reggia servirebbe molto tempo: c’è dunque il “Grand Tour” che si focalizza su tutte le sale del piano nobile, l’“Imperial Tour” che approfondisce invece solo gli appartamenti di Sissi e Francesco Giuseppe, il tour del pianterreno, e così via. Schönbrunn è una tappa irrinunciabile se si programma un viaggio a Vienna.


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