In posizione dominante sul colle che guarda dall’alto la città di Sintra in Portogallo, il Castello dei Mori (in portoghese, Castelo dos Mouros) è un’imponente fortificazione che risale all’occupazione del Portogallo da parte dei mori: costruito presumibilmente nell’VIII secolo, fu conquistato definitivamente nel 1147 da Afonso Henriques, primo re del Portogallo, che vi fece insediare trenta abitanti con lo scopo di proteggere la fortezza e il territorio circostante, in cambio di privilegi. Nel 1375, sotto il regno di Ferdinando I, il castello fu interamente ricostruito, ma nel frattempo la sua importanza militare era andata diminuendo, e gli abitanti, di conseguenza, dal castello si erano spostati nel villaggio di Sintra. Nel Quattrocento risultava in uso soltanto la cappella del Castello, ma anch’essa fu abbandonata nel 1493, e nel Castello dei Mori rimase soltanto una piccola comunità ebraica: l’antica fortezza rimase tuttavia completamente disabitata, e di conseguenza abbandonata, quando Manuele I sancì l’espulsione degli ebrei dal Portogallo.
Danneggiato ulteriormente dal terremoto di Lisbona del 1755 ed estesamente in rovina nel XIX secolo, divenne sorprendentemente oggetto d’interesse da parte di Ferdinando II nel 1840, che lo fece restaurare e ricostruire in modo da poterlo ammirare dal Palacio da Pena, residenza di piacere dei sovrani portoghesi (il re era un grande appassionato di arte oltre che di storia antica): oggi, il Castelo dos Mouros è un’apprezzata meta turistica, non solo per la sua storia affascinante, ma anche perché si trova al limitare del Parco Naturale di Sintra-Cascais ed è dunque ottimo punto di partenza per passeggiate nella natura, e offre anche splendidi scorci panoramici sulla città.
Il Castello dei Mori segue un perimetro irregolare di 450 metri sulla cresta del colle, ed è costituito da una doppia linea di mura che si snodano nel mezzo della vegetazione. Per via della sua posizione strategica, durante l’epoca della dominazione araba della penisola iberica, il castello era considerato, insieme a Santarém, uno degli assi portanti della strategia difensiva della provincia musulmana di Belata, corrispondente all’incirca alle odierne Ribatejo ed Estremadura. Gran parte di quello che oggi si vede risulta dai lavori di rifacimento di Ferdinando II.
Il Castello dei Mori di Sintra. Foto Parques de Sintra |
Il Castello dei Mori di Sintra. Foto Parques de Sintra |
Il Castello dei Mori di Sintra. Foto Parques de Sintra |
Il Castello dei Mori di Sintra. Foto Parques de Sintra |
Il Castello dei Mori di Sintra. Foto Parques de Sintra |
La chiesa di São Pedro de Canaferrim. Foto Parques de Sintra |
Tra i punti d’interesse che si possono ancor oggi vedere nel Castello dei Mori figurano gli antichi silos che servivano per conservare il grano e i cereali, i resti del quartiere islamico, dove sono state trovate le fondamenta di case, magazzini e anche di un forno che serviva per tutta la comunità (oltre a numerosi reperti, tra cui vasellame e utensili per la vita quotidiana, come pentole, bicchieri, vassoi, bottiglie, orci e così via), la chiesa di São Pedro de Canaferrim, l’antica chiesetta fatta costruire nel XII secolo poco dopo la conquista del castello da parte di Afonso Henriques (si tratta della chiesa più antica di Sintra e fu aperta al culto fino al XIV secolo: oggi si presenta come un tempietto di sassi, ampiamente ristrutturato da Ferdinando II, ed è divenuto nel frattempo un piccolo museo che ospita oggetti raccolti negli scavi archeologici del castello). E poi ancora la necropoli medievale cristiana che, come gli scavi archeologici hanno dimostrato, venne utilizzata per più di trecento anni, le antiche cavallerizze, ovvero ambienti che si riteneva fungessero da stalle per i cavalli, la cisterna che serviva per l’approvvigionamento d’acqua degli abitanti del castello, la piazza d’armi, l’Alcáçova, cioè una piccola roccaforte che costituisce uno dei punti più alti del castello, e la Torre Real, così detta in quanto fu uno dei luoghi preferiti di Ferdinando II, che veniva qui a contemplare il Palacio da Pena e il paesaggio circostante.
Il castello è stato oggetto costante di scavi archeologici a partire dal 1976: le ricerche hanno permesso di giungere a numerose e rilevanti scoperte sulla storia del luogo e dei suoi abitanti. Nel 1995, l’UNESCO ha inserito Sintra nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, e il Castello dei Mori è dunque entrato a far parte della lista, essendo un elemento fondamentale del paesaggio culturale della città. Oggi, il Castello, monumento nazionale, è gestito dall’ente dei Parchi di Sintra, che segue le sorti del castello dal 2000: a partire da questa data sono stati eseguiti diversi interventi di restauro sulla struttura e nel 2009 è stato creato anche un Campo di Ricerca Archeologica, per far conoscere la storia del castello, le sue fasi costruttive e gli spazi abitativi (in parte trasmesse al pubblico attraverso il Centro di Documentazione nella chiesa di São Pedro de Canaferrim, che racconta la storia dei popoli che hanno abitato il castello, dal Neolitico al Medioevo, attraverso reperti archeologici e diversi strumenti interattivi).
Si tratta anche di uno dei monumenti più gettonati di Sintra, sia dai turisti, sia dai portoghesi, per i quali la città, che si trova poco più a nord di Lisbona, è meta abituale di gite fuori porta nei giorni di festa, ed è dunque alto il numero di locali che amano trascorrere una giornata al castello, ragion per cui prenotare in anticipo il biglietto potrebbe rivelarsi fondamentale per evitare di rimanere in coda... !