Non un nuovo museo del marmo al posto di quello di viale XX Settembre, ma un museo che dialoghi con questo e con il sito archeologico di Fossacava per raccontare a tutto torno il mondo del marmo e, con esso, la storia della città di Carrara. Così l’amministrazione comunale ha presentato quello che sarà il nuovo Museo della Città del Marmo che sorgerà nel seicentesco Palazzo Pisani, nel cuore del centro storico. Per recuperare l’antico edificio da anni di incuria e degrado il Comune di Carrara può contare su circa 4 milioni di euro che vengono in parte dal Bando delle periferie, in parte dai fondi del Pnrr e che sono infine stati integrati con risorse interne. Per curare la nascita di questo nuovo spazio espositivo il municipio carrarese ha già potuto contare sul supporto della Fondazione Marmo e dello studio di architettura di Guido Canali.
Per ora l’orizzonte temporale per l’apertura resta ancora lontano, “almeno due o tre anni” spiega l’assessore alle Opere pubbliche Andrea Raggi, visto che dovranno essere ancora preparati i progetti per quanto riguarda la parte strutturale ed impiantistica, ma intanto il restauro pensato da Canali ha già ricevuto il via libera della Soprintendenza. Il Museo racconterà la storia e l’identità di Carrara attraverso le genti e i mestieri, in un percorso “emozionale”, come è stato definito, che parte dai Romani e dall’antica città di Luni, passa per lo sviluppo cinquecentesco legato ai Cybo Malaspina, ed è segnato dalla presenza di grandissimi artisti come Giambologna, Michelangelo, Antonio Canova, Pietro Tenerani, Luigi Bienaimè, Carlo Finelli. Una storia lunga due millenni che prosegue attraverso il lavoro di artisti, artigiani, architetti e designer che arrivano a Carrara ogni giorno da tutti i paesi del mondo. I materiali in esposizione al nuovo museo saranno individuati attraverso un percorso di selezione che prevede la collaborazione dei cittadini e in particolar modo delle scolaresche e delle associazioni culturali cittadini, con il supporto dei direttori delle Accademie, Luciano Massari e Claudio Rocca, di Fondazione Marmo e la partecipazione dello stesso professor Canali.
“Palazzo Pisani”, dice l’assessore alla Cultura carrarese Federica Forti, “sarà il museo della Città del Marmo, un museo della cultura del lapideo attorno alla quale si è sviluppata l’identità del nostro territorio. Questa sede andrà a valorizzare gli altri siti culturali, in particolare il Museo Civico del Marmo di viale XX Settembre e la Cava Romana di Fossacava e avrà una forte capacità attrattiva, allettando le decine di migliaia di turisti che visitano le cave a venire nel nostro centro storico: pensiamo cosa significherebbe portare queste persone nei nostri musei, nei nostri ristoranti e nei nostri negozi”.
“Questo è un progetto di tipo conservativo molto flessibile che riguarda un edificio posto in una posizione strategica nel centro storico”, spiega Guido Canali. “Il piano terra, con le sue vetrine novecentesche, ha una precisa vocazione di avamposto della comunicazione culturale con la città e accoglierà i visitatori con un piccolo spazio per mostre temporanee, un punto ristoro e un book shop. Il museo vero e proprio sarà al primo e secondo piano e si articolerà in un percorso a senso unico, attraverso un’esperienza che non sarà in concorrenza con quella di viale XX settembre ma avrà una sua specializzazione come museo della città e del territorio. A Carrara, parlare di città e di territorio significa parlare di marmo e cave ma a Palazzo Pisani lo si farà con un linguaggio diverso. Qui, nel materiale in esposizione, dovrà prevalere l’interesse documentario, non necessariamente attraverso vere e proprie opere d’arte, ma anche grazie a quegli umili oggetti di uso quotidiano che in passato si realizzavano in marmo mancando ancora la plastica, come i pestelli per le erbe, i lavabi da cucina, le targhe stradali e che, opportunamente organizzati nel nuovo museo di Palazzo Pisani, potranno far luce su un certo periodo o un certo aspetto della vita cittadina”.
“Con la riapertura di Palazzo Pisani”, aggiunge il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale, “non solo recuperiamo un prestigioso palazzo nel cuore del centro storico ma andiamo ad arricchire l’offerta culturale della nostra città: il nuovo museo della Città del Marmo sarà un elemento di attrazione per turisti e visitatori che dopo una visita alle cave potranno venire qui, attraverso i nostri bellissimi vicoli antichi, per proseguire la scoperta di Carrara. Ma il museo sarà anche uno spazio vivo e sempre nuovo, una risorsa per i carraresi, che potranno approfondire e conoscere meglio la storia e le tradizioni del luogo in cui sono nati e cresciuti”.
“Il progetto è oggettivamente bellissimo e lungimirante”, aggiunge Matteo Venturi, vicepresidente della Fondazione Marmo e presidente di Confindustria Massa-Carrara, “e può essere visto come uno spunto propulsivo per il rilancio del centro storico attraverso un museo della città, che non sostituisce, ma deve integrare ed ampliare quanto già esistente sul viale XX settembre. L’auspicio è che vengano date gambe all’opera e alla visione in modo che non rimanga qualcosa di incompiuto sul territorio: questi sono i progetti che ci piacciono e che dovrebbero ispirare tutti quelli che vogliono investire e credono in un rilancio senza compromessi della città”.
“La curatela proposta per questo Museo non verterà semplicemente nella scelta di materiali esposti, ma sarà anche e soprattutto legata alla valenza antropologica e simbolica degli oggetti esposti, tanto da mostrare la peculiarità della città di Carrara come laboratorio artistico che coinvolga nuove generazione nel recupero di una tradizione di artigianato artistico e la connessione con il mondo dell’arte, molte volte rapporto disatteso se non del tutto dimenticato”, spiega il direttore dell’Accademia di Firenze, Claudio Rocca. “La sfida è altrettanto importante nel pensare ad un Museo come luogo vivo che riattivi una filiera che necessita invece di essere recuperata e valorizzata nei suoi aspetti più elevati, sia di artigianato che di produzione artistica, come la scultura del marmo”.
Il nuovo museo dovrà poi dialogare con la gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti che dovrà sorgere nel vicino Palazzo Rosso, ex sede della biblioteca civica. “La realizzazione della nuova gipsoteca associata all’apertura del nuovo museo con questo importante intervento su Palazzo Pisani consegnerà a Carrara due sedi espositive importanti, con un potenziamento del circuito cittadino che valorizza il saper fare dei nostri laboratori artigianali”, sottolinea il direttore di Palazzo del Principe, Luciano Massari. “I modelli che hanno permesso la realizzazione dei capolavori dell’800 e anche il nostro patrimonio di arte contemporanea”.