Si è tenuta quest’oggi, all’Accademia di Belle Arti di Carrara, davanti a un folto pubblico accorso per l’evento, l’inaugurazione del restauro delle vetrate storiche della manifattura di Galileo Chini, realizzate per l’istituto carrarese tra il 1925 e il 1927. I lavori sono stati condotti grazie al generoso finanziamento dell’Associazione Amici dell’Accademia di Belle Arti, che ha ricevuto un contributo anche dalla Fondazione marmo, desiderosa di supportare un progetto che valorizza l’Accademia e ne recupera una porzione che era interessata da un forte degrado. La cerimonia si è svolta alla presenza del presidente dell’Accademia, Giancarlo Casani, del direttore Luciano Massari, della presidente dell’Associazione, Lina Sicari, e dell’architetto Corrado Lattanzi, che ha illustrato la storia delle vetrate nonché i passaggi del restauro.
Galileo Chini, artista tra i più importanti dell’Italia d’inizio Novecento, già nel 1912 fu insignito del titolo di Professore Onorario dell’allora Regia Accademia di Belle Arti di Carrara: l’artista, assieme alla sua manifattura di Borgo San Lorenzo, all’epoca realizzò diversi interventi nella città dei marmi, arricchendo edifici privati con ferri battuti, ceramiche, arredi e, ovviamente, vetrate colorate o dipinte d’ispirazione medievale e rinascimentale ma inserite nel contesto del rinnovamento artistico che contraddistinse l’Europa dell’epoca. Tra questi interventi figurano le vetrate che ornano il transetto dell’Accademia, il corpo che unisce i due nuclei dell’edificio (la Rocca malaspiniana e il Palazzo del Principe) e che furono realizzate in un periodo in cui l’Accademia conobbe una serie di lavori di ammodernamento voluti dall’allora presidente Adolfo Angeli.
Parallelamente al restauro delle vetrate, ha subito un intervento di restauro anche l’apparato che ospita le finestre: una grande trifora in marmo bianco, realizzata negli stessi anni. I lavori, progettati dall’Associazione, sono stati condotti dalla ditta Moscon d’Oro di Firenze (per le vetrate) e da Miriam Ricci (per i marmi). “Sono elementi simbolici della ricchezza artistica e culturale dell’Accademia”, afferma la presidente Lina Sicari, “e siamo felici di aver potuto contribuire al loro restauro riportandoli allo splendore originario insieme a restauratrici specializzate, Miriam Ricci per i marmi e la ditta Moscon d’Oro di Firenze per i vetri, coadiuvate dalla San Colombano Costruzioni, da Apice trasporti e dalla consulenza dell’Architetto Corrado Lattanzi. Gli Amici dell’Accademia sono orgogliosi di essere partner dell’Istituto da oltre venti anni e di collaborare alla sua valorizzazione”.
Proseguono intanto i lavori di restauro nei locali dell’Accademia di Belle Arti (a cominciare dall’imponente aula magna), che nel giro di poco tempo consegneranno a Carrara un istituto completamente rinnovato, funzionale, accogliente, pronto ad aprirsi alla città (e non solo) come mai era accaduto prima. Gli Amici dell’Accademia invece stanno preparando una nuova guida dell’Accademia, in collaborazione con i docenti dell’istituto, con l’auspicio che i cittadini e gli imprenditori possano unirsi per un lavoro di sicuro interesse per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di Carrara. Attorno all’Accademia di Belle Arti di Carrara c’è quindi un grande fermento che continua a concretizzarsi in azioni di grande pregio e valore.
Nelle tre immagini: le vetrate restaurate (ph. credit Finestre sull’Arte), la nomina a professore onorario di Galileo Chini, e una delle vetrate durante i lavori di restauro (ph. credit Associazione Amici dell’Accademia di Belle Arti di Carrara)
Carrara, risplendono le vetrate di Galileo Chini all'Accademia di Belle Arti |