Il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, ha inaugurato la rubrica quotidiana L’Italia chiamò-Capodimonte oggi racconta e invita i docenti universitari a contribuire ai suoi contenuti.
I contributi scientifici proposti sono stati apprezzati dalla critica e dalla stampa. "Sulla scorta di questo successo abbiamo deciso di andare oltre e aprire la nostra rubrica a tutti i docenti di ogni Università che vorranno farci pervenire il loro punto di vista sulle opere di Capodimonte. Aiutateci a trasformare il nostro sito web in uno spazio aperto al confronto e al dibattito, accoglieremo con interesse i vostri contributi. Cogliamo l’occasione di questo ’tempo sospeso’ per offrire al nostro pubblico il sollievo dell’arte che da sempre unisce i popoli e supera ogni confine" ha dichiarato il direttore.
Anche il quotidiano francese Le Monde ha definito Capodimonte come "uno dei primi musei italiani ad aver inaugurato le aperture virtuali e ad aver presentato le mostre con sorprendente abbondanza di precisione, discussione e documentazione fotografica”.
Oggi è stato pubblicato il contributo di Diego Esposito, docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Napoli, che tratta dell’artista Giuseppe Renda e della scultura a Napoli, nonché del suo rinnovamento tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Un intervento presentato nelle giornate di studi organizzate alla fine del 2019, a conclusione della mostra Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere, proponendo una rilettura delle collezioni e stimolando nuove esperienze e confronti.
“Aiutateci a trasformare il nostro sito web in uno spazio aperto al confronto” L'invito di Capodimonte ai docenti universitari |