Canada, il Québec abolisce le domeniche gratuite nei musei


In Canada, il governo della provincia del Québec ha abolito le domeniche gratuite, introdotte nel 2018. Per i musei non solo una perdita di pubblico, ma anche di soldi: il governo infatti rimborsava ai musei il costo di ogni ingresso.

Stop alle domeniche gratuite nei musei della provincia canadese del Québec, la seconda più popolosa del paese. Lunedì scorso, il governo di centro-destra della provincia francofona, guidato da François Legault, ha inviato a tutti i musei, come riporta l’agenzia La Presse, una nota per comunicare ai musei la nuova politica, che entrerà in vigore il 2 marzo, e il ministro della cultura e delle comunicazione del Québec, Mathieu Lacombe, ha confermato la notizia. “L’ingresso gratuito ai musei la prima domenica del mese”, ha scritto Lacombe in una nota inviata all’agenzia, “è un grande successo dal 2018. Vogliamo continuare a proporre questa misura e abbiamo quindi scelto di renderla disponibile anche ai minori di 20 anni. Continuiamo quindi a lavorare con i nostri giovani per incoraggiarli a sviluppare e diversificare le loro abitudini culturali”.

La domenica gratis al museo era stata introdotta nel Québec sette anni fa, sulla falsariga delle domeniche gratuite introdotte per la prima volta al mondo in Italia nel 2014 con la riforma Franceschini. Il funzionamento era identico al nostro: ingresso gratis in tutti i musei della provincia la prima domenica del mese. L’abolizione della domenica gratuita sta tuttavia suscitando già qualche protesta, senza contare il fatto che, notano in molti, nel Québec i musei, nella maggior parte dei casi, sono già gratuiti per il pubblico sotto i 12 o sotto i 10 anni (nella provincia infatti ogni museo può scegliere le proprie politiche sulle riduzioni), quindi l’impatto della nuova regola avrà effetto soltanto sui teenager. Tuttavia, rispetto a quanto accade in Italia, in Québec esisteva un meccanismo di rimborso sconosciuto alle nostre latitudini: per ogni ingresso gratuito che normalmente sarebbe stato a pagamento, infatti, il governo provinciale rimborsava al museo il prezzo del biglietto. Di conseguenza, per i musei la domenica gratuita era un grosso affare economico: un enorme flusso di pubblico non pagante con gli effetti di un pubblico pagante. Ecco perché adesso i musei di Montréal, Quebec City e delle altre città della provincia esprimono forte preoccupazione. Una famiglia, per esempio, avrà più difficoltà a visitare un museo, e il museo non potrà contare sugli introiti da questa garantiti. Secondo un comunicato stampa del Ministero dello scorso aprile, nel 2023-2024 più di cento musei del Québec hanno aderito alle domeniche gratuite, misura che è costata al governo 4,3 milioni di dollari canadesi (circa 2,85 milioni di euro). Circa 200mila visitatori hanno usufruito dell’ingresso gratuito tra marzo 2023 e febbraio 2024, con un aumento del 35% delle presenze rispetto al 2022-2023. Il costo di questo programma è quindi aumentato, poiché, come detto, il Ministero rimborsa i musei in base al numero di biglietti gratuiti distribuiti.

Montréal, Museum of Fine Arts
Montréal, Museum of Fine Arts
Musée d'art contemporain de Baie-Saint-Paul
Musée d’art contemporain de Baie-Saint-Paul

Secondo il parere di Gabrielle Bouchard, direttrice del Musée d’art contemporain de Baie-Saint-Paul, si tratta di un disimpegno del Ministero della Cultura della provincia del Québec, come ha detto a Radio Canada, e inoltre critica l’idea di voler incentivare soprattutto la frequentazione dei giovani: “il nostro target sono gli under 20, ma non rappresentano la maggior parte della nostra clientela. La maggior parte delle persone che vengono da noi sono bambini in età scolare, quindi sono già qui. Non è vero che torneranno al museo la domenica” (il museo infatti offre già l’ingresso gratuito ai minori di 12 anni).

Critiche anche dalla Société des Musées du Québec, che raduna circa 300 musei della provincia: la richiesta è che le domeniche gratuite vengano mantenute. “I nostri membri sono sotto shock. Per molti, le prime domeniche del mese rappresentano il 10%, o addirittura il 20%, della loro presenza annuale”, ha affermato al quotidiano Le Devoir il direttore generale della SMQ, Stéphane Chagnon, che ha anche fatto sapere di aver richiesto un incontro d’urgenza con il Ministero della Cultura e delle Comunicazioni. “Sappiamo che i bambini di età pari o inferiore a 15 anni non vanno al museo da soli”, ha aggiunto Chagnon. “I genitori vorranno andarci tanto spesso se dovranno pagare di tasca propria i biglietti? Ne dubitiamo fortemente”.

I musei, dunque, adesso prevedono un calo di presenze e relativi introiti. “I musei che stanno preparando le previsioni di bilancio per l’anno successivo non possono, con un preavviso di 30 giorni, trovare il modo di compensare queste entrate”, conclude Chagnon. “È inaccettabile annunciare tutto questo a fine gennaio per un cambiamento che entrerà in vigore all’inizio di marzo”.


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