Il CAMeC - Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia riaprirà ufficialmente le porte al pubblico il 5 ottobre 2024 dopo un ampio progetto di manutenzione e restyling culturale. Il rinnovamento, frutto della collaborazione tra il Comune della Spezia e la Fondazione Carispezia, punta a rendere il museo uno spazio ancora più dinamico e inclusivo, dove l’arte moderna e contemporanea diventa un mezzo di dialogo e scoperta per visitatori di ogni età.
Il nuovo allestimento della collezione permanente, curato dal professor Gerhard Wolf, direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze, si sviluppa attraverso un percorso espositivo innovativo, che espone oltre 200 opere. I visitatori potranno esplorare itinerari artistici che vanno dalla seconda metà del XX secolo fino ai giorni nostri, con incursioni nel passato. Tra le opere esposte, spiccano lavori di artisti italiani e internazionali come Lucio Fontana, Gordon Matta-Clark e Marina Abramović.
L’allestimento rompe le convenzioni cronologiche e stilistiche tradizionali, proponendo nuove combinazioni e dialoghi tra le opere, pur mantenendo un orientamento concettuale chiaro. La Spezia e la sua storia artistica sono protagoniste, con sezioni dedicate alla galleria Il Gabbiano e alla donazione Cozzani e Goretti, che hanno reso il CAMeC uno dei musei più interessanti del panorama italiano. “Il progetto del nuovo CAMeC”, ha spiegato Gerhard Wolf, “si basa sul concetto di ‘apertura’, che non riguarda solo l’inaugurazione del Museo, ma assume molteplici e sfaccettati significati, sia in senso letterale che metaforico. Dall’apertura delle grandi finestre, precedentemente murate, che mettono in dialogo il museo con la città, ai percorsi aperti dal nuovo allestimento, che non segue catalogazioni canoniche, ma offre al pubblico un affascinante e imprevedibile itinerario artistico, attraversato da un interrogativo cardine: cosa raccontano le opere della seconda metà del XX secolo oggi? Come vogliamo raccontare una collezione storica oggi?”.
Un tributo speciale è riservato al Premio del Golfo, con una selezione di opere di artisti come Carla Accardi, Renato Birolli ed Emilio Vedova, premiati dal 1949 in poi. L’omaggio alla città è ulteriormente rafforzato da un ambiente che rievoca con i suoi colori la celebre palazzata di Porto Venere.
Il progetto di restyling coinvolge anche i corridoi del piano terra e del primo piano, che si trasformano in spazi espositivi con due nuove quadrerie: un “atlante” sperimentale di opere di piccolo e medio formato e una galleria di opere di grandi dimensioni. Le didascalie informative saranno affiancate da approfondimenti digitali sul rinnovato sito web del museo.
Il CAMeC non si ferma qui. A partire da aprile 2025, mostre temporanee e eventi curati da curatori internazionali arricchiranno l’offerta culturale del museo. La programmazione sarà accompagnata da una nuova identità grafica che rifletterà il carattere dinamico e contemporaneo del centro d’arte.
La riapertura del museo e il suo rilancio culturale sono coordinati da un Comitato rappresentante del Comune della Spezia e della Fondazione Carispezia, presieduto dall’avvocato Giacomo Bei.