Lo Szépművészeti Múzeum di Budapest, il più grande museo d'arte dell'Ungheria


Lo Szépművészeti Múzeum (Museo di Belle Arti) di Budapest è il più grande museo d'arte dell'Ungheria: fondato nel 1896, ospita importanti capolavori, anche di artisti italiani, da Raffaello al Correggio.

Lo Szépművészeti Múzeum di Budapest (Museo di Belle Arti) è il principale museo d’arte dell’Ungheria. L’istituto, che ha aperto le porte al pubblico nel 1906, conserva una delle più vaste raccolte d’arte d’Europa, originatasi grazie a una raccolta composta da diversi nuclei collezionistici di importanti e ricche famiglie ungheresi (tra i quali i principi Esterházy, i Pyrker, gli Ipolyi, gli Jankovich) che, sul finire dell’Ottocento, vennero acquisite dal governo ungherese. L’obiettivo era quello di mettere assieme una collezione di arte ungherese e arte internazionale e aprirla al pubblico, esattamente come si stava facendo in altre capitali europee. Risale al 1896 l’atto di fondazione: quell’anno fu anche deciso il sito per l’edificio che avrebbe ospitato il museo, ovvero la piazza di fronte alla Műcsarnok, la grande galleria riservata alle mostre di artisti contemporanei. Peraltro, sia l’edificio della Műcsarnok, sia l’edificio dello Szépművészeti Múzeum, furono progettati dagli stessi architetti, ovvero Fülöp Herzog e Albert Schickedanz. I lavori furono completati in dieci anni e il 1° dicembre del 1906 il museo poté inaugurare, alla presenza dell’imperatore Francesco Giuseppe (l’apertura al pubblico invece avvenne il 5 dicembre).

Lo sviluppo del museo andò avanti senza sosta (la raccolta dello Szépművészeti Múzeum era già diventata la più importante dell’Europa dell’est dopo quella dell’Hermitage di San Pietroburgo), ma subì una battuta d’arresto durante la prima guerra mondiale. E ancora più devastante fu la seconda guerra mondiale, quando la sede del museo fu colpita dai bombardamenti, ma non solo: molte opere, infatti, furono trafugate dai nazisti che le imbarcarono senza ritegno e senza cura su treni diretti in Germania. I capolavori ritornarono in Ungheria tra il 1946 e il 1947, molti dei quali danneggiati. Alcuni, purtroppo, andarono dispersi o distrutti. Nel 1957 le opere d’arte ungheresi furono separate dal resto della collezione per andare a costituire un nuovo museo, la Galleria Nazionale Ungherese, che poi venne riunita allo Szépművészeti Múzeum nel 2012. Il 2018 sancisce il capitolo più recente della storia del grande museo ungherese: importanti lavori di rinnovamento hanno ampliato il museo per consentirgli di esporre al meglio la raccolta d’arte ungherese che nel frattempo era rientrata.

Oggi, le opere conservate presso lo Szépművészeti Múzeum sono circa 120.000, suddivise in sei nuclei principali: le antichità egizie, le antichità classiche, i dipinti antichi, la raccolta di sculture, la raccolta di grafica, e le collezioni di arte ungherese. La collezione d’arte egizia è una delle più importanti d’Europa e fu fondata nel 1934, quando il governo ungherese decise di unire in un’unica raccolta le opere egizie che erano conservate nei diversi musei del paese. Si tratta di manufatti giunti nel paese soprattutto nel XIX secolo grazie al collezionismo delle famiglie ungheresi, dei diplomatici e dei viaggiatori che si recavano appositamente in Egitto oppure vi transitavano durante i loro pellegrinaggi in Terra Santa. Altri oggetti provengono invece dai primi scavi archeologici ungheresi in Egitto, risalenti ai primi del Novecento e finanziati dall’imprenditore ungherese Fülöp Back, che viveva al Cairo: Back donò allo Szépművészeti Múzeum buona parte dei ritrovamenti della spedizione del 1907, inclusi venticinque sarcofaghi con mummie. La collezione egizia non ha mai smesso di essere ampliata, anche con lasciti e donazioni: tra le più recenti, quella del collezionista László Kákosy giunta nel 2003. Non meno significativa è la collezione di antichità classiche, l’unica del paese, con circa 6.000 oggetti che spaziano dal III millennio a.C. al VII secolo d.C. e consentono di approfondire soprattutto la civiltà greca e quella etrusca, le due più rappresentate nella raccolta. Si tratta di un nucleo che ha origine da un corposo acquisto di 135 opere in marmo, che il museo rilevò nel 1908 dall’archeologo tedesco Paul Arndt. E anche in questo caso, la raccolta ha continuato a essere ampliata con acquisti e donazioni. Il museo vanta anche una biblioteca di 35.000 volumi specializzata in archeologia classica (l’unica in Ungheria).

L'ingresso dello Szépművészeti Múzeum
L’ingresso dello Szépművészeti Múzeum


La Sala Gotica. Foto di Daniel Kovacs
La Sala Gotica. Foto di Daniel Kovacs


La Sala Romanica
La Sala Romanica


Raccolta egizia
Raccolta egizia


Raffaello Sanzio, Madonna Esterházy (1508; olio su tavola, 29 x 21,5 cm; Budapest, Szépművészeti Múzeum)
Raffaello Sanzio, Madonna Esterházy (1508; olio su tavola, 29 x 21,5 cm; Budapest, Szépművészeti Múzeum)


Correggio, Madonna del Latte (1524 circa; olio su tavola, 68,5 x 87 cm; Budapest, Szépművészeti Múzeum)
Correggio, Madonna del Latte (1524 circa; olio su tavola, 68,5 x 87 cm; Budapest, Szépművészeti Múzeum)

La sezione di pittura antica è invece composta da 3.000 dipinti, con particolare attenzione per gli artisti italiani, da Raffaello a Giorgione, da Tiziano a Tintoretto, da Ambrogio Lorenzetti a Sebastiano del Piombo. Non mancano i grandi olandesi e fiamminghi, come Petrus Christus, Gerard David, Antoon van Dyck, Jacob Jordaens, Jacob van Ruisdael, e inoltre lo Szépművészeti Múzeum accoglie una delle raccolte d’arte spagnola più importanti d’europa, con capolavori di Diego Velázquez, El Greco, Francisco Goya, Bartolomé Esteban Murillo. Ben rappresentata anche la pittura di area tedesca, con opere di Albrecht Dürer, Hans Holbein the Elder, Lucas Cranach, Franz Anton Maulbertsch. Il nucleo più importante della raccolta è quello degli Esterházy: l’acquisto della loro raccolta, da parte dello Stato, tra il 1870 e il 1871 portò alla fondazione della Galleria Nazionale, la diretta anticipatrice dello Szépművészeti Múzeum. La collezione dei principi annoverava importanti capolavori, a cominciare dalla Madonna Esterházy di Raffaello e dalla Madonna del latte di Correggio. Il museo conserva anche l’Autoritratto attribuito a Giorgione, che fu al centro di un furto avvenuto nel 1983: l’opera fu recuperata dai carabinieri l’anno seguente in Grecia, in un convento abbandonato. Le ultime aggiunte importanti sono quelle degli anni Cinquanta, quando allo Szépművészeti Múzeum arrivarono le raccolte di György Ráth e della galleria Zichy.

Merita inoltre un cenno la collezione di seicento sculture, che tra le sue “star” annovera un bronzetto del Cinquecento che il museo attribuisce a Leonardo da Vinci, forse collegato all’impresa del monumento equestre a Francesco Sforza. Tra le opere meno dibattute ma non meno importanti figurano un Vir doloris del Verrocchio, un Arcangelo Gabriele di Agostino di Duccio, un San Giorgio e il drago di Giovan Francesco Rustici: sono tutte opere che fanno parte del nucleo da cui si è originata la raccolta di sculture, ovvero il nucleo di 120 sculture acquistate direttamente in Italia tra il 1894 e il 1895 dal collezionista Károly Pulszky. La collezione, nei decenni successivi, si sarebbe poi arricchita attraverso l’acquisizione di repliche e calchi in gsso di sculture famose.

Le opere sono disposte in un percorso scandito cronologicamente, con anche alcuni passaggi molto spettacolari: tra questi, la grande Sala Romanica (così detta in quanto realizzata in uno stile che rievoca il romanico) che fu per settant’anni un magazzino e oggi è invece una grande aula che ospita alcuni dei principali capolavori della collezione di scultura, oppure la Sala Rinascimentale con il suo loggiato in cui sono esposti capolavori pittorici (in particolare la collezione degli affreschi rinascimentali, la più grande del suo genere fuori dall’Italia) e alcuni notevoli pezzi della raccolta di antichità classiche. Per organizzare una visita è possibile partire dal sito ufficiale del museo.


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