Bruxelles, i Musées Royaux cambiano titolo a un'opera di Rubens: via la parola “moro”


Per essere più inclusivi, i Musées Royaux di Bruxelles modificano il titolo di una celebre opera di Rubens: da “Quattro studi della testa di un moro” viene eliminata la parola “moro”.

Dallo scorso 10 febbraio, una celebre opera di Pieter Paul Rubens conservata ai Musées Royaux des Beaux-Arts di Bruxelles ha cambiato nome. Si tratta dei Quattro studi della testa di un moro, olio su tela del 1614-1616 circa acquistato dal museo nel 1890. L’opera, ha scritto lo storico dell’arte Joost Vander Auwera in un catalogo del museo, è “un vivacissimo schizzo a olio, che rappresenta la testa di un uomo in quattro diverse pose” ed è s“enza dubbio una delle opere più popolari di Rubens conservate nei Musei Reali di Belle Arti del Belgio, se non di tutta la sua opera. [...] La padronanza della tecnica pittorica, veloce, virtuosa e ritmica, vi è evidente. Il soggetto, così umano, libero da ogni complicata mitologia o tema religioso, è immediatamente accattivante”. Nel vedere quest’opera, “c’è chi rimane affascinato dall’esotismo di un uomo di un paese lontano, reso così espressivo, altri invece sono conquistati dalla rappresentazione piena di dignità di un membro della popolazione spesso discriminato, altri ancora si sentono incoraggiati o consolati da questo volto imbevuto di un gioia di vivere semplice e manifesta. Lo stesso Rubens sarebbe stato probabilmente un po’ sorpreso dall’entusiasmo suscitato da questo piccolo capolavoro”.

Studi di questo tipo servivano per composizioni di più ampio respiro (troviamo la stessa testa, infatti, in una Adorazione dei Magi). Tuttavia, i Musées Royaux hanno evidentemente ritenuto che la parola “mori” nel titolo fosse eccessivamente discriminatoria. E pensare che ci sono anche alcuni istituti che conservano incisioni tratte dalla stessa opera e utilizzano ancora il titolo con cui l’opera fu acquistata nel 1890: Têtes de nègres, ovvero “teste di negri”, che ai Musées des Beaux-Arts aveva resistito sino al 2007 prima di ricevere l’attuale denominazione, che adesso dunque subirà un’altra modifica. Così, la parola “moro” verrà eliminata e il dipinto verrà rinominato semplicemente Quattro studi di una testa, per tagliare qualunque legame con il momento dell’acquisizione: nel 1890 infatti il Congo era colonia belga e i “negri”, come venivano chiamati allora, erano sistematicamente oggetto di violenti soprusi da parte dei coloni belgi in Africa.

Nell’ambito della campagna Museum in Questions lanciata nell’autunno del 2021, i Musées Royaux des Beaux-Arts hanno infatti manifestato il loro intento di partecipare al dibattito sulle attuali questioni sociali. Così, dal 10 febbraio e fino al 30 luglio, l’opera godrà di una mostra apposita per spiegare le ragioni della modifica al titolo. “I titoli delle opere d’arte vengono messi in discussione nei musei di tutto il mondo”, spiegano da Bruxelles: “la responsabilità dei musei di essere inclusivi e non discriminatori è cresciuta sempre più a seguito di movimenti sociali come Me Too o Black Lives Matter. L’opera di Rubens in questa sala, ribattezzata per la seconda volta dopo il 2007, è un tipico esempio di come un titolo possa ricordare al pubblico una dolorosa esperienza coloniale. I Musei Reali condividono le reazioni del pubblico e mirano a impegnarsi in una politica di inclusione, basata su fatti e contesti storici, e quindi, in tal modo, contribuire a un dibattito su base scientifica”.

Nell’immagine: Pieter Paul Rubens, Quattro studi di una testa (1614-1616 circa; olio su tela, 66 x 51 cm; Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts du Belgique)

Bruxelles, i Musées Royaux cambiano titolo a un'opera di Rubens: via la parola “moro”
Bruxelles, i Musées Royaux cambiano titolo a un'opera di Rubens: via la parola “moro”


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