Nasce nel centro di Bologna ResArt Iàcomus – Residenza con museo diffuso, sopra i locali del Museo Raccolta Lercaro.
Le opere della Raccolta Lercaro sono uscite dalle sale del piano terra per giungere nei piani superiori, per dare vita al primo "museo con camere d’Italia.
“L’idea, nata prima della pandemia”, ha commentato Mons. Roberto Macciantelli Presidente Fondazione Lercaro, “era quella di offrire un’opportunità di alloggio a costo contenuto ai gruppi di pellegrini che raggiungevano Bologna per attività legate alla spiritualità e alla cultura. Poi il Covid ha cambiato le carte in tavola: nei mesi di zona rossa abbiamo lasciato spazio alla creatività e allargato lo sguardo, dando vita a un progetto che è ancora in costante evoluzione. Oggi l’obiettivo è quello di coniugare arte, accoglienza e cultura. Amante dell’arte e amico di tanti artisti, Lercaro accoglieva gli studenti che trovavano una famiglia nelle sue case durante gli studi e un saldo punto di riferimento anche dopo, circondati da opere d’arte per così educarli all’arte e alla bellezza”.
“Ogni piano, con le sue camere, è dedicato a un diverso autore bolognese”, ha aggiunto Andrea Babbi, Presidente di Ospitalità Petroniana, impresa sociale senza scopo di lucro voluta per gestire spazi e immobili a fini turistici, “così oggi gli ospiti di ResArt possono apprezzare le opere di Alfredo Tartarini al quarto piano, della pittrice Norma Mascellani al quinto e, al sesto, degli artisti Poggeschi, Guidi e altri. Nel tempo questi allestimenti cambieranno, e daremo spazio ad artisti e opere diverse anche seguendo le nuove mostre che saranno allestite al Museo Raccolta Lercaro al piano terra. Una camera”, prosegue, “sarà dedicata e sempre disponibile ai pellegrini che percorrono a piedi le tante vie di fede che intersecano Bologna, in primis la Via ’Mater Dei’, che parte da Santa Maria della Vita lungo il portico Unesco più lungo del Mondo, raggiunge San Luca e prosegue lungo i colli bolognesi collegando nove santuari Mariani, ma anche ai cammini dedicati a Sant’Antonio e San Domenico”.
“Con ResArt”, spiega Babbi, "nasce una start-up impresa sociale, che ha visto la luce in piena pandemia per dare corpo e sostanza a idee, intuizioni e bisogni nuovi della città. In un momento di grande difficoltà per le imprese, con le chiusure a dominare le pagine dei quotidiani, credo che un’azienda che nasce possa essere salutata come un segno di speranza e ripartenza. Va in questa direzione anche la scelta di selezionare il nostro personale nelle liste del collocamento mirato per disoccupati o tra chi è in cassa integrazione da aziende in difficoltà, così come l’opportunità di riutilizzare arredi di hotel che sono stati chiusi durante la pandemia".
All’interno di ResArt sono disponibili anche sei sale per convegni e meeting con capienze variabili da 150 a 20 posti e spazi per eventi e incontri, anche all’aperto nell’ampio terrazzo, e l’area ristorante.
Grazie ad AECA e CEFAL, enti di formazione, nascerà in Resart anche l’Accademia per l’Ospitalità Bolognese dove accogliere e formare giovani e adulti alle professioni del settore: addetti al ricevimento e cameriere ai piani ma anche figure esperte in organizzazione eventi, congressi e social media marketing.
Nasce a Bologna il primo museo con camere d'Italia |