Parma, la Biblioteca Palatina digitalizza e mette online 35 antichi manoscritti greci


La Biblioteca Palatina di Parma ha digitalizzato e messo online 35 importanti manoscritti greci antichi, realizzati tra il X e il XVIII secolo.

La Biblioteca Palatina di Parma ha reso da oggi disponibili online i 35 manoscritti greci realizzati tra il X e il XVIII secolo che fanno parte della raccolta della biblioteca, parte del Complesso della Pilotta. I manoscritti sono stati pubblicati nel portale Internet Culturale, sito che consente l’accesso al patrimonio delle biblioteche pubbliche e di prestigiose istituzioni culturali italiane, curato dall’Istituto centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU): sulla pagina dedicata i singoli manoscritti possono essere visualizzati, sfogliati, ingranditi nei particolari, ad altissima risoluzione, che consentono anche di cogliere i dettagli fisici delle pergamene o delle carte sulle quali i testi sono stati scritti. L’“esplosione” delle miniature consente di percepire particolari che l’occhio umano non riuscirebbe a rilevare.

La digitalizzazione dei manoscritti arriva a seguito di un lavoro scientifico ed un progetto culturale che ha richiesto anni di studi specialistici, interventi tecnici di alto livello e importanti collaborazioni, riunendo, accanto alla Palatina e all’Università di Parma, tre partner aziendali, ovvero Chiesi Farmaceutici spa, nella persona del dottor Alberto Chiesi, Dallara spa, nella persona del dottor Andrea Toso e la ditta Memores di Firenze, nella persona del dottor Gennaro Di Pietro. Chiesi Farmaceutici e Dallara spa hanno garantito i fondi per la digitalizzazione dei preziosi manoscritti, mentre Memores si è occupata dei passaggi tecnici imprescindibili per la pubblicazione delle immagini dei manoscritti. Responsabile scientifico del progetto è Massimo Magnani, professore di Lingua e Letteratura Greca dell’Università di Parma, nonché curatore del convegno di studi sui manoscritti greci della Palatina realizzato in Biblioteca nel novembre del 2019. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con la Direzione della Biblioteca Palatina.

“Si tratta”, dichiara Paola Cirani, direttrice della Palatina, “dell’intera raccolta di manoscritti greci della nostra biblioteca. Opere preziose e di enorme interesse, imprescindibili per studiosi di diverse discipline. 11 di essi provengono dal Fondo Palatino, nato dalla raccolta iniziata a Lucca dai Duchi di Borbone, che riunirono manoscritti acquistandoli da importanti collezioni private, come quella dei tre cardinali della famiglia Buonvisi. Uno dei pezzi più preziosi è il Ms. Pal. 5, sontuoso Tetraevangelo, datato intorno all’anno Mille. Altri 24 manoscritti appartengono al Fondo Parmense, dove si trovano grazie all’opera di Paolo Maria Paciaudi (1710-1785), primo bibliotecario della Palatina, e di Giovanni Bernardo de Rossi (1742-1831), artefice della raccolta di quel fondo ebraico di manoscritti e stampati, che rende unica a tutt’oggi la Biblioteca. Tra i tesori di questo fondo vi è il Rotolo in pergamena (Ms. Parm. 1217/2), riunito con altri tre in una custodia, arricchita dallo stemma impresso in oro di Ferdinando di Borbone, oltre all’Etimologico di Simone Grammatico, opera di valore inestimabile”.

“Questa nuova apertura al mondo”, afferma Simone Verde, direttore del Complesso della Pilotta, “è un segno di come stiamo realizzando la Nuova Pilotta: non un fortino chiuso di sapere per pochi, ma una piattaforma dove i saperi vengono condivisi, con gli utenti e visitatori locali ma anche con coloro che a Parma non possono venire ma che vogliono conoscere i tesori incredibili della nostra Città. Ovunque essi siano”.

Nell’immagine: il Ms. Pal. 5

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