Belgio, lanciata piattaforma per acquistare quote di un'opera di James Ensor


In Belgio è stata lanciata una piattaforma che consentirà a chiunque di investire acquistando quote di un’opera di James Ensor. Il ricavato servirà per comprare l’opera ed esporla al Museo Reale di Belle Arti di Anversa.

Si trova in Belgio il primo museo d’Europa che collabora all’acquisto di opere d’arte attraverso il sistema Art Security Token Offering: è il Museo Reale delle Belle Arti di Anversa (KMSKA) dove, a partire dal 27 aprile, diventa possibile acquistare una quota virtuale di un’opera d’arte attraverso l’Art Security Token Offering. Gli appassionati d’arte e il grande pubblico possono infatti diventare “comproprietari” del Carnevale di Binche di James Ensor, importante opera che adesso è di proprietà privata e sarà esposta a partire dal 24 settembre 2022.

Il KMSKA, in collaborazione con la piattaforma Rubey (www.rubey.be), ha realizzato una versione token del Carnevale di Binche di Ensor: in pratica, l’opera viene virtualmente suddivisa in un gran numero di parti uguali. Queste parti virtuali o Art Security Token godono di diritti finanziari sull’opera d’arte che a sua volta funge da garanzia. Gli Art Security Token vengono messi in vendita, consentendo agli interessati di investire in una parte dell’opera a partire da 150 euro e fino a un massimo di 10.000. L’obiettivo del KMSKA è quello di “democratizzare” l’arte, al contrario dei metodi di investimento classici che prevedono acquisti di opere che difficilmente poi vengono viste dal pubblico, per poi essere rivendute a fronte di un guadagno.

In questo caso, il Carnevale di Binche è stato suddiviso in un milione di token del valore di 1,41 euro ciascuno (anche se, come detto sopra, il taglio minimo dell’investimento è di 150 euro). Il denaro raccolto con gli investimenti degli azionisti sarà speso per acquistare l’opera (il cui costo è di 1,2 milioni di euro), per consentire di concederla in prestito a lungo termine al KMSKA, e per mettere in piedi l’infrastruttura per gestire la proprietà dell’opera attraverso gli Art Security Token. In un qualunque momento chiunque avrà investito potrà decidere di incassare l’eventuale plusvalenza se il valore del dipinto aumenterà nel tempo, oltre all’interesse (ovviamente potrebbe anche accadere l’evenienza che il valore scenda e in quel caso si perderà denaro, come in ogni investimento). Non si diventerà ovviamente possessori fisici dell’opera, ma si diventerà proprietari di una quota di quest’ultima (la proprietà ufficiale del pezzo risiederà in una società legata a Rubey: l’obiettivo della piattaforma è quello di esporre l’opera al pubblico, e lo farà, come detto, in collaborazione con il KMSKA). I curatori del KMSKA hanno selezionato il Carnevale di Binche in base a criteri di qualità, autenticità e condizioni dell’opera.

James Ensor è uno degli artisti fiamminghi più noti a livello internazionale, alla stregua di Rubens, Bruegel o Van Eyck. Ensor è molto apprezzato: diversi prestigiosi musei internazionali, come il Getty di Los Angeles e il MoMa di New York, hanno un Ensor nella loro ricca collezione. Pochi sanno, però, che il KMSKA di Anversa possiede la più vasta collezione di Ensor al mondo. Il contributo più evidente di Ensor all’arte moderna è l’uso di maschere. Le maschere di Carnevale compaiono nei suoi disegni e dipinti a partire dal 1887. Il dipinto Carnevale di Binche contiene il suo caratteristico linguaggio pittorico. Vi si incontrano i personaggi più svariati: eleganti dame, buffi ufficiali e altri pagliacci, esseri mascherati e grotteschi. In un testo di critica d’arte del 1911, Ensor spiegò la sua predilezione per l’uso delle maschere di Carnevale: “La maschera significa per me: freschezza del colore, sontuosa decorazione, gesti inaspettati selvaggi, espressioni molto acute, squisita turbolenza” (“Le masque me dit: fraîcheur de ton, décor somptueux, grands gestes inattendus, expression suraiguë, exquise turbulence”).

L’iniziativa intende anche celebrare la riapertura del KMSKA dopo dieci anni di chiusura per lavori. L’idea, infatti, è quella di costruire una comunità anche dopo la vendita degli Art Security Token, per instaurare una relazione profonda con gli investitori. Nel periodo della riapertura, ad esempio, il KMSKA inviterà tutti i titolari di token ad ammirare, in occasione di un evento esclusivo, l’opera sulla quale hanno investito. Saranno inoltre tenuti costantemente aggiornati sulle vicende del “loro” Ensor. In caso di prestito temporaneo del dipinto ad un museo estero o di nuove scoperte scientifiche, i titolari dei token saranno i primi ad esserne informati.

Poiché rappresentano una novità, gli Art Security Token vengono spesso confusi con i Bitcoin o gli NFT (Non-Fungible Tokens, certificati di proprietà digitali non fungibili e non scambiabili). Gli Art Security Token operano però in un mercato regolamentato ed è questa una differenza sostanziale. L’emissione di Art Security Token, in altre parole, è disciplinata dalle leggi in materia finanziaria. Gli investitori in Art Security Token godono dunque della stessa tutela legale di chi investe in azioni, obbligazioni o altri titoli. Bitcoin o NFT, invece, non rientrano ancora in un quadro legislativo chiaro. Inoltre, gli Art Security Token rappresentano un titolo su un prodotto realmente esistente, in questo caso il Carnevale di Binche, un dipinto unico, non riproducibile, di qualità museale.

“Il Topstukkenfonds, fondo per i capolavori del Governo Fiammingo, sostiene i musei nell’acquisto e nel restauro dei pezzi da collezione”, spiega Jan Jambon, primo ministro del governo delle Fiandre. “Tuttavia, l’arte è un bene molto ambito e come governo non è sempre scontato partecipare concretamente al mercato internazionale dell’arte. Per questo plaudiamo all’iniziativa del KMSKA e della piattaforma Rubey. Grazie a questo innovativo metodo di investire nella sua collezione, il KMSKA e la piattaforma Rubey passeranno alla storia. Rendono il patrimonio di privati nuovamente accessibile al pubblico e consentono a tutti di investire in una prestigiosa opera d’arte. Un ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato”.

“Il KMSKA diventa ben più di un semplice luogo di esposizione d’arte”, sottolinea Luk Lemmens, presidente del KMSKA. “Siamo fortemente impegnati nel coinvolgere visitatori e titolari di token nella nostra collezione e nella nostra attività. La possibilità che chiunque possa diventare ’comproprietario’ del Carnevale di Binche di James Ensor rappresenta una circostanza davvero unica. Il KMSKA vantava già la più grande collezione di Ensor al mondo. Aggiungendovi il Carnevale di Binche, il nostro museo assurge ancor più a centro specializzato su Ensor”.

“Sono assolutamente convinto che non si tratti di una moda passeggera”, afferma Peter Hinssen, partner di Rubey e imprenditore tecnologico, “quanto piuttosto dell’inizio di una rivoluzione. Dal punto di vista tecnologico, i Security Token sono attualmente il non plus ultra nel campo delle blockchain. Ma altrettanto importante è anche l’implicazione sociale. Investire in Art Security Token è un vero investimento d’impatto”.

Immagine: James Ensor, Carnevale di Binche (1924; olio su tela, 76 x 61 cm)

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