Ad Assisi riapre al pubblico la Rocca Maggiore dopo due anni di lavori di riqualificazione. Monumento simbolo della città, la Rocca Maggiore tornerà a rappresentare uno dei luoghi principali dell’offerta museale comunale che vede un progetto di valorizzazione messo a punto insieme ad Opera Laboratori, la società di gestione museale che ad aprile dello scorso anno si è aggiudicata l’affidamento in concessione dei servizi museali (Foro Romano, Pinacoteca, Rocca Maggiore, Domus del Larario e Domus di Properzio) e anche dell’ufficio informazioni e accoglienza turistica in piazza del Comune.
L’intervento alla Rocca Maggiore è consistito nella realizzazione di un nuovo solaio e del pavimento nel salone d’onore, l’opera del camminamento-ballatoio che percorre tre lati del monumento, la scala di collegamento esterna con ricostruzione del parapetto, le rampe di accesso al cassero, la riqualificazione della torre poligonale con possibilità di accesso diretto. Sono stati poi realizzati nuovi impianti tecnologici. Gli adeguamenti consentiranno una visita unica di questo monumento restituendo al livello superiore, aperto per la prima volta al pubblico, anche viste panoramiche eccezionali. Il costo degli interventi - per questo primo stralcio - è stato coperto da finanziamenti regionali, della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e del Comune di Assisi con circa un milione di euro. L’amministrazione comunale è al lavoro per radunare i finanziamenti per un secondo stralcio di lavori di riqualificazione, per una nuova funzionalizzazione del lato nord nonché per l’ideazione di percorsi espositivi in collaborazione con il nuovo gestore dei musei civici Opera Laboratori.
Le prime notizie sulla Rocca Maggiore risalgono al 1174, quando fu ricostruita in seguito alla conquista di Assisi da parte delle truppe imperiali guidate da Cristiano di Magonza (1174); ma la struttura forse già esisteva in epoca longobarda. È quindi probabile che – sui resti di una fortificazione preesistente – la Rocca sia stata ricostruita dagli Svevi, come castello feudale: si narra anche che Federico di Svevia – il futuro imperatore Federico II – vi abbia soggiornato in gioventù, ospite di Corrado Lutzen. La Rocca si staglia sul colle che sovrasta Assisi: al di sopra delle sue mura spicca il Maschio, da cui si gode uno stupendo panorama della città e della Valle Umbra, da Perugia a Spoleto. Sin dai tempi più antichi, il luogo ove sorge la fortezza era considerato sacro ed essenziale alla difesa dell’abitato. Nel 1198 il castello fu distrutto a seguito di una rivolta popolare per impedire che cadesse nelle mani di un governatore pontificio: non a torto, gli assisani vedevano in esso un simbolo dell’oppressione imperiale.
La Rocca fu ricostruita nel 1365 dal cardinale Egidio Albornoz (allora impegnato nella sottomissione delle principali città della penisola) come punto di avvistamento: ne uscì un tipico esempio di architettura militare medievale. Da allora, la Rocca fu protagonista di ogni tentativo di conquista nell’alternarsi al governo della città dei vari signori e il suo ruolo difensivo accrebbe nel tempo con modifiche nella struttura e con la costruzione di torri e bastioni. Successivamente all’Albornoz, la Rocca fu ampliata e modificata da Biordo Michelotti (1395-98), dal Piccinino (1458), da Pio II (1460), da Sisto IV (1478), da Paolo III (1535) ed assunse un aspetto davvero imponente. È tradizione che la vetta del colle fosse occupata da un’acropoli sin dall’epoca più antica, ma che fosse devastata nel 545 dal re goto Totila. Nel Seicento, la Rocca fu completamente abbandonata per rimanere quasi intatta fino al nostro secolo. La fortezza voluta dall’Albornoz fu più volte ampliata con l’aggiunta di bastioni, ma fu devastata dalla popolazione in seguito all’unità d’Italia (1859).
Oggi è aperta ai sempre più numerosi visitatori; dalle sue torri si offre un panorama tra i più ampi di tutta l’Umbria: Assisi raccolta ai suoi piedi, con la splendida Valle Umbra. I saloni ospitano ricostruzioni tematiche ispirate alla vita medioevale. La Rocca Maggiore di Assisi sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 20 fino ad agosto, nei mesi di aprile maggio e settembre dalle 10 alle 18,30, nei mesi di marzo e ottobre dalle 10 alle 17,30, da novembre a febbraio dalle 10 alle 16,30. Chiusa il 25 dicembre.
Infine, parte centrale del progetto sarà il nuovo servizio di mobilità turistica, ideato e gestito per l’azienda fiorentina da Martinelli Servizi Turistici, già presente sul territorio con la propria sede di noleggio a Santa Maria degli Angeli e che vanta un’importante esperienza e affidabilità nel settore della mobilità turistica. Il Servizio “Assisi Serafica Bellezza - Eco Tour” consentirà attraverso due bus elettrici di nuova generazione, con tetto panoramico e postazioni per diversamente abili, di offrire alla città di Assisi un servizio innovativo, efficiente e sostenibile, in piena condivisione con l’indirizzo dell’amministrazione assisiate. I MiniBus messi a disposizione, veicoli a ridottissime dimensioni a tutela dell’importante patrimonio cittadino, saranno in grado di offrire un afflusso costante di visitatori ad uno dei monumenti più identificativi della città. Nelle tre fermate individuate strategicamente presso Piazza del Comune, Rocca Maggiore e Piazza San Pietro, gli ospiti avranno a disposizione corse ogni 20 minuti, potendo scendere e risalire in modalità Hop On - Hop Off, fino a completamento della loro visita. Il biglietto integrato comprenderà il servizio più l’ingresso ai musei al costo di 14 euro a differenza dei 9 euro previsti per il solo percorso “Spirituale Serafica Bellezza” (saranno garantiti sconti e gratuità per soggetti deboli e famiglie). Le visite a bordo dell’Assisi Eco Tour saranno arricchite da un commento audiovideo, tradotto in cinque lingue, che guiderà gli ospiti introducendoli di fatto alla visita dei musei stimolando interesse e curiosità, elemento imprescindibile anche per un incremento dei giorni di permanenza in città.
Assisi, riapre la Rocca Maggiore dopo due anni di restauri |