Sono di Romanino gli affreschi della Casa del Podestà a Lonato del Garda


Tre monumentali strappi da affresco sulle pareti della Casa del Podestà di Lonato del Garda sono stati attribuiti a Girolamo Romanino grazie al restauro compiuto su di essi. 

Dal restauro della Galleria della Casa del Podestà di Lonato del Garda (Brescia), tra le più preziose case museo presenti nel Nord Italia, è emerso che i tre monumentali strappi da affresco sulle pareti sono di Girolamo Romanino (Brescia, 1484 circa – 1566 circa), il più originale pittore della scuola bresciana del Cinquecento. Questi raffigurano Capitani di ventura; acquistati da Ugo Da Como negli anni Venti del Novecento, erano stati attributi al pittore bresciano Floriano Ferramola: ora si confermano opere giovanili di Girolamo Romanino. 

L’attribuzione, che conferma ciò che gli studiosi ritenevano da molto tempo, è stata resa possibile grazie ai lavori di restauro della Galleria e di ciò che essa custodisce: i restauri sono stati compiuti grazie alla sponsorizzazione della Società Green Up, che li ha interamente finanziati. Azienda leader nella gestione integrata dei servizi ambientali, GreenUp è uno dei membri del Club della Rocca, un gruppo di mecenati chiamati a raccolta dalla Fondazione Ugo Da Como (Ente no profit di carattere culturale istituito nel 1942, a capo del Complesso monumentale comprendente la Rocca visconteo-veneta, la Casa Museo e la Biblioteca del Senatore Da Como, il parco, i giardini) al fine di provvedere ai numerosi interventi conservativi che gli immobili storici e le vastissime raccolte artistiche, archivistiche e librarie necessitano.

La Galleria costituisce il grande vestibolo d’accesso (e uno degli ambienti più rappresentativi) della cosiddetta “Casa del Podestà”, dimora del senatore Ugo Da Como, oggi Casa Museo riconosciuta dalla Regione Lombardia e aperta al pubblico. La visita guidata dà la possibilità di ammirare oltre venti stanze interamente arredate, secondo i dettami del gusto dell’alta borghesia tra Ottocento e Novecento. La Galleria conserva, all’interno dei mobili antichi, 850 volumi a stampa, parte dei 50mila titoli che rendono la Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como una delle più importanti, private, in Italia settentrionale.

Sulle pareti spiccano oltre settanta stemmi delle più importanti casate bresciane che diedero un podestà a Lonato tra il XV e tutto il XVI secolo. Prima di essere la casa del senatore Ugo Da Como, questo edificio fu sede del rappresentante della Repubblica di Venezia su questi territori di terraferma. La Podesteria di Lonato ebbe un ruolo storicamente molto importante e Ugo Da Como, risanando l’antico edificio all’inizio del Novecento, volle ricordare la storia, non solo facendo restaurare gli antichi stemmi presenti nella Galleria, ma anche commissionandone molti altri, per completare la serie araldica che rappresentava i podestà lonatesi ino al Cinquecento.

Di grande interesse in questo grande cantiere di restauro è stato il recupero conservativo di tre grandi strappi da affresco acquistati da Ugo Da Como negli anni Venti del Novecento finora attribuiti al pittore bresciano Floriano Ferramola: ora invece riconosciuti come i primi databili con certezza all’interno del catalogo di Romanino, risalgono al 1508-1509 e appartengono a un ciclo molto noto nella arte bresciana, ovvero quello eseguito per il Castello degli Orsini di Ghedi (Bs). Gli elementi che appartenevano a questo ciclo decorativo furono interamente strappati dalle pareti originarie nel XIX secolo, venduti sul mercato antiquario e oggi divisi tra i musei di Budapest, la Pinacoteca Civica Tosio Martinengo di Brescia e la Casa di Ugo Da Como.

Gli affreschi sono ora visibili nella Galleria dopo l’attento intervento di restauro affidato a Luisa Marchetti; le decorazioni delle pareti della Galleria sono state invece restaurate da Carla Valzelli e Annalisa Belloni. Anche i libri della Galleria sono stati restaurati e affidati alle cure dello Studio Carta di Laura Chignoli. Ai restauri pittorici si sono aggiunti quelli degli infissi e di tutti gli arredi lignei (di cui si è occupata la Scuola di restauro Bandera di Barbarano di Salò), un nuovo impianto di illuminazione (Alberto Zecchini, Brescia), la pulizia conservativa del pavimento in cotto della stanza (Alessandro Belotti). Tutte le operazioni di restauro e manutenzione sono state seguite dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia.

Il restauro ha rappresentato anche un’occasione per sottoporre a nuovi studi la figura di Ugo Da Como collezionista e verificare l’esatta natura di quanto la Galleria custodisce. Gli esiti delle ricerche saranno riportate in una pubblicazione monografica della collana I Quaderni della Fondazione. Periodico dell’Associazione Amici della Fondazione Ugo Da Como.

Tra le novità della Fondazione Ugo Da Como è la sala immersiva aperta alla Rocca (tra le  più estese e possenti fortificazioni della Lombardia, Monumento nazionale dal 1912): i visitatori saranno immersi a 360° tra immagini del Castello, della Casa del Podestà e dei vicini comuni del basso Garda e dei colli mantovani. Visite virtuali all’intero complesso con occhiali Artglass coinvolgeranno i visitatori in un viaggio nel tempo e nello spazio, facendo loro scoprire la storia delle collezioni di Ugo Da Como nella Casa del Podestà, la vita quotidiana nella Rocca al tempo di Isabella d’Este Gonzaga, con ricostruzioni in 3D di alcuni luoghi particolari del castello, e gli esemplari più particolari del Museo ornitologico ospitato nella Rocca. 

Per maggiori info: www.roccadilonato.it

Immagine: Girolamo Romanino, Uomini d’arme di Casa Orsini (1508-1509)

Sono di Romanino gli affreschi della Casa del Podestà a Lonato del Garda
Sono di Romanino gli affreschi della Casa del Podestà a Lonato del Garda


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