Mentre ieri il Louvre di Abu Dhabi annunciava l’imminente arrivo del Salvator Mundi, il dipinto a Leonardo da Vinci passato in asta il 15 novembre e divenuta l’opera più costosa della storia, il New York Times conduceva un’indagine volta a saperne di più circa l’identità dell’acquirente: il giornale statunitense è così riuscito a risalire a un poco noto principe saudita, Bader bin Abdullah bin Mohammed bin Farhan al-Saud. A rivelarlo un articolo firmato da David D. Kirkpatrick. Lontano parente dei reali dell’Arabia Saudita, il principe Bader al-Saud non ha una storia da collezionista d’arte di livello internazionale, né ha mai ostentato pubblicamente le proprie ricchezze. Il New York Times è giunto al suo nome attraverso l’analisi di alcuni documenti.
Dall’articolo si apprende anche di come il principe Bader si sia presentato nel novero dei potenziali acquirenti solo il giorno prima della vendita, e di come durante l’asta da Christie’s fosse rappresentato in sala da Alex Rotter, co-presidente per l’arte contemporanea della casa d’aste inglese. Il pagamento inoltre dovrebbe esser corrisposto in sei rate mensili da 58 milioni di dollari (i rimanenti cento sarebbero stati invece corrisposti come deposito per partecipare all’asta).
Da Christie’s e dal diretto interessato non arrivano conferme ufficiali. E la storia del Louvre di Abu Dhabi? Dati i legami tra la famiglia reale saudita e l’emirato, è probabile che l’arrivo del quadro ad Abu Dhabi sia frutto di un’operazione congiunta, la cui natura però è al momento ignota.
Il New York Times annuncia: è un principe saudita l'acquirente del Salvator Mundi |