La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e la Pinacoteca di Brera di Milano hanno siglato un accordo per la valorizzazione reciproca dei loro patrimoni storico-artistici. La collaborazione permetterà alle due istituzioni di sviluppare insieme progetti di studio, di promozione, di ricerca scientifica e di produrre eventi espositivi condivisi. Questo accordo assume particolare rilevanza alla luce della prossima apertura di Palazzo Citterio a Milano, che ospiterà la collezione di arte moderna e contemporanea di Brera.
Il supporto di Banca Ifis ha reso possibile questa partnership, garantendo un impegno di lungo termine tra le due istituzioni volto a valorizzare reciprocamente i rispettivi patrimoni artistici e condividere progetti espositivi. Un primo frutto della collaborazione sarà la mostra dedicata a Mario Ceroli, che avrà luogo presso la Sala Stirling di Palazzo Citterio a partire dal prossimo dicembre, con un’installazione site-specific dell’artista. La mostra si sposterà poi a Roma nella primavera del 2025, dove verrà ampliata con una selezione antologica delle opere di Ceroli, allestita nelle sale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
“L’accordo con la Pinacoteca di Brera, come quelli già stretti con i Musei Reali di Torino e le Gallerie dell’Umbria, è importante, soprattutto in un panorama culturale globale che vede crescere i musei internazionali, che diventano ogni giorno più grandi, aumentano le proprie collezioni e le espongono in più sedi”, spiega Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. “Questo accordo, permetterà alla Gnam e a Brera di unire forze e risorse per articolare un interessante programma di mostre, a partire da quella su Mario Ceroli, creando un ponte culturale ideale tra Roma e Milano. Ceroli è uno dei ”nuovi maestri“ dell’arte italiana: un artista unico, se pur già esponente di spicco dell’arte Povera e della stagione Pop. Questa mostra celebra la sua straordinaria carriera, pervasa da una costante ricerca della meraviglia. Ringrazio Ernesto Fürstenberg Fassio per la grande sensibilità con cui ha sostenuto uno dei massimi protagonisti dell’arte contemporanea italiana e Banca Ifis per aver reso possibile la sua mostra”.
“Credo sia doveroso che i musei autonomi di Stato collaborino, sovraintesi dal nuovo dipartimento valorizzazione, avendo come obiettivo la creazione di un sistema forte di relazioni e di progettazione comune. In ragione della imminente apertura di Palazzo Citterio, la collaborazione con la Galleria Nazionale è imprescindibile e per noi un punto di orgoglio. E la mostra dedicata a Mario Ceroli un primo banco di prova per il quale dobbiamo ringraziare il sostegno di Banca Ifis”, ha aggiunto Angelo Crespi, direttore Generale della Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense.
“Abbiamo voluto sostenere questo progetto che unisce Roma e Milano per testimoniare la nostra vicinanza al mondo dell’arte e della cultura. In questo modo, affianchiamo due tra le più prestigiose istituzioni italiane nel segno della collaborazione pubblico-privato che contraddistingue l’intervento di Banca Ifis nell’arte e in tutti gli altri settori in cui opera, dall’economia al sociale”, ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis. “Questo intervento avviene attraverso ”Ifis art“, il brand che ho ideato in prima persona per promuovere la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano. Si tratta di un contenitore che si arricchisce continuamente di nuovi progetti come quello che presentiamo in questa occasione: l’esposizione di una mostra dedicata a Mario Ceroli, prima a Milano presso Palazzo Citterio e poi a Roma presso la Gnam. Un’opportunità unica nel suo genere che per la seconda tappa di questo percorso itinerante vedrà aumentare il numero delle opere scelte dalla collezione di Mario nel solco di un dialogo aperto con la nostra Banca che avrà l’obiettivo di far vivere il suo racconto dell’arte nei più prestigiosi contesti nazionali e internazionali”.
La mostra dedicata a Mario Ceroli, curata da Cesare Biasini Selvaggi, rappresenta un’importante occasione per riflettere sull’intero percorso di ricerca dell’artista: un nuovo capitolo della sua vicenda creativa avviata, con una forte identità, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, mantenendo una costante attenzione sia sulle forme che sui processi. A Milano, nella Sala Stirling di Palazzo Citterio, l’esposizione vedrà la presenza di circa cinque opere e installazioni, tra cui la monumentale Venezia. Quest’opera centrale è composta da decine di elementi, tronchi di pino provenienti dal giardino della casa romana di Ceroli, tagliati a causa di un attacco di cocciniglia tartaruga che ne ha provocato la morte prematura.
L’installazione funge da omaggio autobiografico alla città di Venezia, che ha giocato un ruolo cruciale nella carriera di Ceroli sin dalla sua partecipazione alla Biennale del 1966, e come riflessione sulla bellezza e l’ingegno umano che caratterizzano la città lagunare. Nella Sala Stirling con l’imponenza e la soggezione che emana seguendo l’iconografia di una “Stonehenge lignea”, verrà celebrata un’eco-mitologia immersiva di quella straordinaria attenzione rivolta alla natura, alla sua complessità, dalle diverse tradizioni del mondo nel corso della storia, fino alla rivoluzione industriale. Ceroli, che ha lavorato con i più vari materiali dal marmo al ghiaccio oltre che acqua, vetro, sabbia, terre colorate, stoffa, cenere, in quasi settant’anni di ricerca ininterrotta, conferma il legno come suo complice d’elezione, lo stesso con cui ha cominciato l’itinerario nella scultura, vincendo già nel 1957 con un pezzo costituito da tronchi e chiodi il premio della Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
“L’installazione Venezia è un ulteriore attestato di fiducia dell’artista nell’uomo, nella natura e nella forza rigenerativa dell’alleanza artificio-ecosistema globale, è un suo monumento a quella inedita visione di società solidale e sostenibile che si può definire ’nuovo umanesimo planetario’, nell’accezione proposta nel 2005 dallo scrittore e intellettuale Ernesto Balducci”, dichiara Cesare Biasini Selvaggi, curatore della mostra.
“Gli alberi sono la vita, e assomigliano molto all’uomo, alla sua struttura fisica”, ricorda spesso l’artista. La sua è sempre un’opera per la comunità, utile, è l’intervento dell’arte e della cultura che deve entrare nelle strade, nelle comunità, “perché nelle case non serve”.
Dopo la tappa milanese presso Palazzo Citterio, la mostra di Mario Ceroli si sposterà alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma dove sarà arricchita da altre opere.
Una mostra su Mario Ceroli a Milano e a Roma: è il primo frutto della collaborazione tra GNAM di Roma e Brera |