45 euro per il Corridoio Vasariano sono tanti? Dibattito aperto: i pareri di Paolucci, Daverio, Montanari, Feltri


Ha fatto discutere la notizia della riapertura del Corridoio Vasariano, perché visitarlo costerà 45 euro: si è aperto il dibattito.

Ha fatto molto discutere la notizia della riapertura del Corridoio Vasariano, ma non tanto per l’eventualità di poter ripercorrere il “passaggio segreto” che conduceva i Medici dagli Uffizi a Palazzo Pitti (anche perché l’ipotesi di una riapertura a breve termine era già nell’aria), quanto per il prezzo stabilito per poterlo visitare: 45 euro in alta stagione, 20 euro in bassa. Cifre su cui si è scatenato un acceso dibattito, che ha coinvolto addetti ai lavori e non, e che si è già riversato anche sulla stampa.

A partire dal Fatto Quotidiano, che ha ospitato gli interventi del giornalista Stefano Feltri, vicedirettore del giornale, e dello storico dell’arte Tomaso Montanari, che si collocano sulle due posizioni opposte. Per Feltri, è difficile dire se 45 euro siano tanti o pochi, e dire che l’arte dovrebbe essere gratuita è nobile, ma si scontra con la realtà che comporta costi: pertanto, Feltri si è domandato se sia più equo un biglietto a prezzo basso a cui corrisponde sicuramente una maggiore domanda, oppure un prezzo più alto che riduce il numero di visitatori potenziali, in ragione del fatto che lo spazio del Corridoio Vasariano è limitato e la domanda potrebbe essere di gran lunga superiore alla capacità ricettiva del museo. “Tenere il prezzo basso”, sostiene Feltri, “non farebbe altro che aumentare la quota di domanda che non viene soddisfatta. Il numero di visitatori per gli Uffizi rimarrebbe lo stesso ma gli incassi sarebbero più bassi. Un prezzo elevato sembra più razionale: quei 45 euro possono contribuire a coprire i costi di restauro o, come fossero un sussidio incrociato, ridurre la necessità di sussidio pubblico per il museo nel complesso oppure ancora permettere di tenere prezzi più bassi nella vendita di servizi meno remunerativi”.

Non è dello stesso avviso Montanari che, ribadendo che non esiste luogo al mondo in cui il patrimonio culturale riesca a mantenersi da sé e che i cittadini già mantengono i musei con la fiscalità generale, auspica che il Corridoio Vasariano non diventi “un bene di lusso che manifesta e celebra la diseguaglianza sociale”, e ricorda che lo spazio nasce come “segno eloquente della perdita della libertà fiorentina” con Cosimo I che “cammina letteralmente sulla testa dei fiorentini, non più cittadini, ma sudditi”: dunque, per Montanari, restituire il Corridoio Vasariano a tutti “significherebbe rappresentare nel modo più efficace la sovranità popolare, e render chiaro qual è la missione del patrimonio culturale in un paese che ha l’eguaglianza come bussola costituzionale”.

Nella discussione sono intervenuti oggi anche il critico Philippe Daverio e Antonio Paolucci, storico dell’arte ex ministro dei beni culturali ed ex direttore dei Musei Vaticani. Entrambi hanno parlato del Corridoio nell’incontro di apertura di TourismA, il salone dell’archeologia e del turismo culturale in corso al Palazzo dei Congressi di Firenze da oggi fino a domenica 24: Daverio ha affermato che 45 euro per il Corridoio Vasariano non sembrano un prezzo alto, e che le persone spendono di più per andare a vedere una partita di calcio. “Trovo queste polemiche sui biglietti abbastanza strane”, ha detto Daverio, come riportato dall’agenzia AgCult. “Il dibattito sul fatto se il museo debba essere pagato meno è sempre aperto ma io sono arrivato a una conclusione seria: il museo deve essere molto costoso, ma con degli sconti per categorie, non ho mai capito per quale motivo un giapponese per andare alle Seyschelles si compra vestiti appositi e spende una cifra folle e per andare Pompei ci va in ciabatte pagando nulla. Allora a mio parere dovrebbe pagare Pompei come un viaggio alle Seyschelles”. Anzi, per Daverio il prezzo potrebbe essere anche più alto, semmai dovrebbero esserci sconti per studenti, anziani e famiglie.

Dello stesso avviso anche Antonio Paolucci, che ha affermato come il biglietto di 45 euro sia anzi “troppo poco per uno spettacolo come questo: per la possibilità di attraversare il Corridoio vasariano, un foglio da 50 euro non è veramente nulla”. Paolucci ha inoltre sottolineato di parlare anche in qualità di persona che conosce molto bene il Corridoio (lo studioso è stato, infatti, anche Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino).

45 euro per il Corridoio Vasariano sono tanti? Dibattito aperto: i pareri di Paolucci, Daverio, Montanari, Feltri
45 euro per il Corridoio Vasariano sono tanti? Dibattito aperto: i pareri di Paolucci, Daverio, Montanari, Feltri


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