Pisa, una delle città universitarie più rinomate d'Italia e d'Europa, è nota soprattutto per la Torre pendente: e infatti è proprio nella "Piazza dei Miracoli" che si concentra la maggior parte del turismo pisano. Non tutti sanno però che a qualche centinaio di metri di distanza esiste un prezioso museo che accoglie una delle più importanti collezioni di arte medievale d'Italia (pressoché unica è la raccolta di croci dipinte), oltre a opere di grandi artisti del Rinascimento come Donatello, Masaccio, Beato Angelico: è il Museo Nazionale di San Matteo, e oggi Ilaria ci porta a Pisa per farcelo conoscere!
La vita universitaria, soprattutto per chi come me è fuori sede e quindi costretto a fare il pendolare, è condizionata spesso dagli orari dei mezzi pubblici, dei treni. Ogni volta passo davanti alla Torre pendente, vedo la grandissima Piazza dei Miracoli (bellissima, niente da dire), ma non è l’unica cosa da vedere a Pisa. Orde di turisti fanno a gara per riuscire a scattare la foto più bizzarra ai piedi della Torre e a trovare il modo più strano per far sembrare di essere lì a sorreggerla; oppure molte scolaresche o gli amanti delle scienze naturali si recano al famosissimo e antichissimo Orto botanico. Turisticamente parlando, penso che pochissime persone conoscano e vadano a visitare il Museo Nazionale di San Matteo e anche gli universitari dell’Ateneo di Pisa dovrebbero cercare di trovare il tempo per farlo, perché veramente merita.
Ilaria di fronte all'ingresso del Museo Nazionale di San Matteo |
Il museo si trova in Piazza San Matteo in Soarta, sul Lungarno. Anticamente era un convento di monache benedettine, poi alla fine della Seconda guerra mondiale diventò proprietà dello Stato e venne trasformato in museo. La facciata odierna, dove c’è l’ingresso, ha uno stile classicheggiante e insieme alle parti laterali, una delle quali comprende la chiesa di San Matteo, racchiude un cortile interno. Il museo costituisce una delle più importanti collezioni di pittura e scultura medievale, comprendendo opere dei maggiori artisti pisani e toscani dal Duecento al Quattrocento circa.
Le prime sale sono dedicate ai ritrovamenti archeologici che sono stati fatti nel territorio pisano e che contribuiscono a ricostruire la storia della città, e a una vasta collezione di ceramiche medievali, soprattutto bacini (piatti) che venivano utilizzati quotidianamente a uso domestico nelle zone islamiche e che poi diventarono elementi decorativi sulle pareti esterne delle chiese pisane.
Proseguendo al piano superiore, ci troviamo di fronte alla sala delle croci dipinte: una firmata di Berlinghiero Berlinghieri, una di Giunta Pisano, importantissima dato che probabilmente è la terza croce d’altare che ci è pervenuta dell’artista (le altre due si trovano a Bologna e ad Assisi), e la Croce di San Matteo del Maestro Bizantino, un artista anonimo che lavorò a Pisa, la cui opera è ritenuta fondamentale per l’iconografia del Christus patiens, il Cristo sofferente, contrapposto al Christus triumphans, che al contrario non dà segni di dolore.
Per quanto riguarda la miniatura, significativa è la Bibbia del Monastero di San Vito, conosciuta come Bibbia di Calci per l’acquisto di questa da parte della Certosa di Calci. Uno dei pochi esemplari di Bibbia “atlantica”, date le sue dimensioni.
La facciata del Museo Nazionale di San Matteo a Pisa |
La sala dedicata alla pittura del Trecento custodisce il famoso Polittico di Santa Caterina d’Alessandria, opera di Simone Martini. Ben quarantatré figure sono rappresentate a mezzobusto con al centro la Madonna col Bambino. Un altro polittico particolare è quello realizzato da Francesco Traini, seguace di Martini, in cui al centro compare la figura intera di San Domenico e ai lati episodi della sua vita. Da citare anche le opere di Spinello Aretino tra cui un comparto di trittico con tre santi.
Bellissima è la Madonna del latte, in marmo con particolari dorati, creata da Andrea Pisano e da suo figlio Nino. Al tempo era un’opera innovativa per l’espressività con cui la Madonna sta allattando il suo Bambino e per le linee curve che caratterizzano la scultura. Di Andrea Pisano è anche l’Angelo annunciante, molto suggestivo per il modo in cui l’artista è riuscito a far sembrare stoffa il suo vestito (in realtà il materiale usato per l’opera è il legno).
Nella sezione del Quattrocento possiamo ammirare meravigliosi capolavori di famosissimi artisti, come la Madonna dell’Umiltà di Gentile da Fabriano, nonché lo stesso tema proposto da Beato Angelico. Le due raffigurazioni differiscono nello stile, poiché nel secondo caso ci si avvicina di più a una resa rinascimentale, mentre nel primo siamo ancora di fronte a uno stile tardo gotico. Inoltre troviamo il San Paolo di Masaccio, la Sacra Conversazione del Ghirlandaio e il busto-reliquiario di San Lussorio, meglio conosciuto come San Rossore, opera in bronzo di Donatello che doveva contenere il cranio del santo. Insomma, se andate a visitare Pisa non fermatevi solo in Piazza dei Miracoli, entrate anche nel Museo di San Matteo, perché è molto interessante!
Il Museo Nazionale di San Matteo si trova nel centro storico di Pisa, e si affaccia su una piazza (Piazza San Matteo in Soarta) che si apre sul Lungarno Mediceo. Consigliamo di raggiungere il museo con i mezzi pubblici, perché questa zona del centro di Pisa è scomoda per l'uso dell'auto: i parcheggi sono pochi e quasi tutti a pagamento, il traffico sui lungarni non è dei più disciplinati e a poche decine di metri inizia la zona a traffico limitato (fate molta attenzione ai varchi elettronici). Se non trovate parcheggio nelle vicinanze (nei giorni feriali sono spesso pieni anche i posti a pagamento) consigliamo il parcheggio di Piazza Vittorio Emanuele: dista circa quindici minuti a piedi dal Museo. Chi arriva in treno può scendere alla stazione di Pisa Centrale, da cui il museo dista circa venti minuti a piedi. Dalla stazione di Pisa San Rossore il percorso è più lungo (circa mezz'ora) ma potrete attraversare la parte più antica della città (compresa Piazza dei Miracoli). Dalla stazione di Pisa Centrale sono inoltre frequenti gli autobus che sostano sui lungarni (fermata Mediceo 2). Per gli orari di apertura e per le info sui costi e sulle modalità di visita vi invitiamo come sempre a consultare il sito ufficiale del Museo Nazionale di San Matteo.
Ilaria Baratta