Alla Villa Reale di Monza in mostra 220 fotografie per una grande retrospettiva su Vivian Maier


La Villa Reale di Monza accoglierà dal 17 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025 una retrospettiva dedicata a Vivian Maier, tata fotografa riscoperta essere una delle pioniere e massime esponenti della street photography. In mostra 220 fotografie. 

Dal 17 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025 la Villa Reale di Monza accoglierà la mostra Unseen, le foto mai viste di Vivian Maier, retrospettiva dedicata alla tata fotografa riscoperta essere una delle pioniere e massime esponenti della street photography. Organizzata da Vertigo Syndrome in collaborazione con diChroma photography, l’esposizione presenterà 220 fotografie suddivise in nove sezioni tematiche, che esploreranno i soggetti e gli aspetti distintivi del suo stile: dagli intensi autoritratti alle scene di vita urbana, dai ritratti di bambini alle immagini di persone ai margini della società.

La selezione include fotografie in bianco e nero e a colori, molte delle quali rare ed esposte solo recentemente al pubblico. La mostra si arricchisce inoltre di filmati in formato Super 8, provini a contatto, audio con la voce di Vivian Maier e vari oggetti personali, tra cui le sue macchine fotografiche Rolleiflex e Leica.

Parte del materiale esposto è inedito e viene presentato per la prima volta grazie alla curatrice Anne Morin, per offrire una visione approfondita del lavoro di Vivian Maier. L’esposizione sarà poi accompagnata da una serie di eventi collaterali, tra cui workshop artistici, conferenze sulla storia della fotografia, laboratori per bambini e altre iniziative legate al mondo della fotografia e dell’immagine. I visitatori saranno inoltre invitati a esplorare una sala speciale, ideata appositamente da Vertigo Syndrome, che offrirà un’esperienza immersiva intitolata Essere Vivian Maier, permettendo loro di entrare virtualmente nel mondo della fotografa e di comprendere più a fondo la sua visione artistica.

Attraverso una serie di sezioni tematiche, si delinea un ritratto complesso e affascinante dell’artista, a partire dal nucleo iconico dei suoi autoritratti. In questi scatti, Maier esplora se stessa con una straordinaria capacità creativa e intuitiva, immortalando la propria immagine in riflessi di specchi, ombre e superfici di vetro. Ogni fotografia non è solo un’affermazione della sua presenza in un momento e luogo specifici, ma rappresenta anche un dialogo con la cultura contemporanea del selfie, rivelando l’attualità del suo linguaggio visivo.

Proseguendo, la mostra conduce per le strade di New York e Chicago, dove Maier amava perdersi tra i quartieri popolari, osservando la vita quotidiana e immortalando con il suo obiettivo i volti, le espressioni e le emozioni di una società in trasformazione. Il suo sguardo acuto e sincero cattura la bellezza e la profondità delle persone comuni, in particolare delle donne. Nella sua esplorazione dell’America del dopoguerra, Maier si concentra su coloro che vivono ai margini del sogno americano, ritratti con una spontaneità che precede il momento in cui, accorgendosi di essere osservati, avrebbero potuto perdere la loro autenticità.

Negli anni Sessanta, Maier si avvicina anche al linguaggio cinematografico, alternando l’uso della sua fotocamera Rolleiflex con la macchina da presa Super 8. Filma frontalmente la realtà che la circonda, senza artifici o montaggi, e cattura la vivace trama umana degli spazi metropolitani. Questo approccio documentaristico arricchisce ulteriormente la sua già vasta produzione fotografica, rendendo ogni scatto un tassello di un mosaico più ampio che racconta la vita urbana in tutta la sua complessità.

Il colore, per Maier, è un altro strumento potente. Le sue immagini a colori, realizzate con una Leica 35 mm, conferiscono dinamismo e intensità alle scene di vita quotidiana, in particolare nei quartieri operai di Chicago. Qui, il colore diventa il “Blues” che anima le strade della città, in un gioco cromatico che contrasta con la silenziosa profondità del suo lavoro in bianco e nero.

Altro tema centrale della mostra è l’infanzia, un argomento caro a Maier, che per quasi quarant’anni ha lavorato come tata. Le sue fotografie dei bambini di cui si prendeva cura rivelano uno sguardo attento e sensibile, capace di cogliere l’essenza più autentica e genuina della loro vita. Volti, espressioni, giochi e lacrime: ogni immagine è un ritratto vivido dell’infanzia, intriso di un’intensità emozionale rara.

Infine, la mostra introduce il pubblico a un lato meno conosciuto del lavoro di Maier: l’astratto. In queste fotografie, la realtà si dissolve in dettagli così ravvicinati da sfociare quasi nell’irreale. Oggetti e particolari vengono osservati con tale intensità che i loro contorni sembrano svanire, creando immagini poetiche che riflettono la straordinaria abilità di Maier nel comporre rapidamente foto ricche di piccole stranezze e sottili giochi visivi.

“È nel cuore della società americana, a New York dal 1951 e poi a Chicago dal 1956, che Vivian, osserva meticolosamente il tessuto urbano che riflette i grandi cambiamenti sociali e politici della sua storia. È il tempo del sogno americano e della modernità sovraesposta, il cui dietro le quinte costituisce l’essenza stessa del lavoro di Vivian Maier”, spiega la curatrice Anne Morin. “Vivian Maier, il mistero, la scoperta e il lavoro: queste tre parti insieme sono difficili da separare”. La mostra, come afferma Morin, “vuole concentrarsi sull’opera dell’artista piuttosto che sul suo mistero, evitando di cavalcare la curiosità sulla sua particolare vicenda umana e professionale, ma contribuendo invece ad elevare il nome della Maier al livello dei più famosi street photographer affrontando l’arduo compito di esaminare la sua opera sconfinata e ancora in gran parte sconosciuta”.

Per info: https://vivianmaierunseen.com/

Orari: Mercoledì, giovedì, venerdì dalle 10 alle 16; sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 18.30. Chiuso il lunedì e il martedì.

Immagine: Vivian Maier, Autoritratto, Chicago, IL, 1956, Gelatin silver print, 2014 © Estate of Vivian Maier. Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraUnseen, le foto mai viste di Vivian Maier
CittàMonza
SedeVilla Reale di Monza
DateDal 17/10/2024 al 26/01/2025
ArtistiVivian Maier
CuratoriAnne Morin
TemiFotografia

Alla Villa Reale di Monza in mostra 220 fotografie per una grande retrospettiva su Vivian Maier
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