Come interpretava il sogno Luisa Albertini? A Como la mostra dell'astrattista del '900


Dal 21 settembre all’8 dicembre 2024, Villa Carlotta a Como omaggia l’astrattista Luisa Albertini con una mostra sull’immaginazione e il sogno. In esposizione oltre 50 opere tra arazzi, gioielli e disegni preparatori.

Dal 21 settembre all’8 dicembre 2024, Villa Carlotta a Como omaggia Luisa Albertini (Como, 1918 – 2018) con la mostra Luisa Albertini, giorno per giorno. Segni Forme Colori, curata da Elena Di Raddo, Darko Pandakovic e Maria Angela Previtera. Artista poliedrica e protagonista di rilievo del panorama culturale lariano, ha sperimentato diverse tecniche artistiche nel corso degli anni. Al centro della mostra sono presenti gli arazzi e i gioielli disegnati e realizzati dall’artista comasca tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del secolo scorso, affiancati da smalti su rame, legni dipinti, acrilici su tela.

La rassegna ospita oltre cinquanta opere a cui se ne aggiungono altre sessanta fra disegni preparatori e schizzi. Ciascuno dei nove spazi accoglie opere tra loro affini per forme, colori, espressività prevalenti, suggerendo una sequenza, un tono in cui il visitatore può ritrovare collegamenti, ricerca di senso, livello di concentrazione ed emozione. Forme e colori nascono dalla fascinazione di Luisa Albertini per il mondo del simbolico, dell’originario e delle antiche civiltà primitive.

L’aspetto volutamente grezzo, in particolare nei primi lavori, prevede l’utilizzo di pezzi di stoffa uniti insieme in modo tale da lasciare palesemente in vista le cuciture, affidando l’armonia dell’effetto complessivo alle forme curvilinee e soprattutto ai colori sgargianti, ma perfettamente equilibrati nelle tonalità.

L’immaginazione e il sogno sono ambiti per lei estremamente importanti, da interpretare nell’arte ma anche da studiare attraverso le letture di Carl Gustav Jung, Claude Lévi-Strauss, Georges Poulet, Erich Fromm. Gli “arazzi”, come li definisce la stessa artista sono intarsi, assemblaggi di materiali tessili. Oltre all’Africa, Albertini guarda ai popoli dell’America Latina, in particolar modo al popolo azteco e più in generale alle antiche civiltà indigene del Sudamerica, che nei loro tessuti per l’abbigliamento, tejidos e ponchos, hanno rielaborato gli originari motivi tratti dalla tradizione visibili sui reperti archeologici, in varianti zoomorfe, antropomorfe o astratte.

Protagonista del suo immaginario è la creatura umana disegnata con una linea piatta e sintetizzata nelle teste, frontali e più spesso di profilo, da cui partono direttamente le braccia e le mani, come nelle opere metamorfiche di Pablo Picasso. Il mondo degli archetipi junghiani, la magia dei simboli astrali, dell’astrologia e degli idoli, delle maschere e dei feticci primitivi danno origine alle “creature”, figure di cui sono popolati gli arazzi, i gioielli e in seguito la pittura di Luisa Albertini.

Luisa Albertini, Senza titolo (1973; tessuto, panno e lana su tela, 130 x 142 cm; Collezione privata). Foto: Studio Aleph, Como
Luisa Albertini, Senza titolo (1973; tessuto, panno e lana su tela, 130 x 142 cm; Collezione privata). Foto: Studio Aleph, Como
Luisa Albertini, Ti butto via (1979; panno su tessuto operato, 110 x 150 cm; Collezione privata). Foto: Sergio Baricci
Luisa Albertini, Ti butto via (1979; panno su tessuto operato, 110 x 150 cm; Collezione privata). Foto: Sergio Baricci
Luisa Albertini, Chiave di violino (1980; tessuto e panno su tela, 230 x 230 cm; Collezione privata). Foto: Sergio Baricci
Luisa Albertini, Chiave di violino (1980; tessuto e panno su tela, 230 x 230 cm; Collezione privata). Foto: Sergio Baricci
Luisa Albertini, Senza titolo (1980-1989 circa; tessuto e passamaneria su tela, 122 x 190 cm; Collezione privata). Foto: Studio Aleph, Como
Luisa Albertini, Senza titolo (1980-1989 circa; tessuto e passamaneria su tela, 122 x 190 cm; Collezione privata). Foto: Studio Aleph, Como
Luisa Albertini, Il pomo di Eva (1974; smalto su rame, 18,5 x 23 cm; Collezione privata). Foto: Sergio Baricci
Luisa Albertini, Il pomo di Eva (1974; smalto su rame, 18,5 x 23 cm; Collezione privata). Foto: Sergio Baricci
Luisa Albertini fotografata presso la jeep militare delle truppe Alleate con la scritta “La comasca carina”, Como primavera 1945. Archivio Famiglia Alberti
Luisa Albertini fotografata presso la jeep militare delle truppe Alleate con la scritta “La comasca carina”, Como primavera 1945. Archivio Famiglia Alberti

Note sull’artista

Luisa Albertini nasce a Como nel 1918. La sua lunga attività artistica, tra gli anni Trenta del Novecento e i primi del Duemila, incrocia numerose tecniche. Le prime opere sono studi ‒ ritratti e disegni dal vero ‒ e lavori grafici. Nel 1951 presenta alla IX Triennale terrecotte smaltate. Nel 1955 Mario Radice commenta in modo lusinghiero una serie di suoi acquerelli in mostra a Como. Nel 1959 alla Galleria Barbaroux di Milano espone opere a smalto su rame e bronzo, tecnica che usa anche per produrre oggetti domestici. Il momento centrale della sua vita artistica è tra gli anni Settanta e gli anni Novanta: realizza arazzi, legni dipinti, sculture in metallo e gioielli. Numerose le sue personali: alle gallerie La Colonna, Libera Parini, Atrio di Como, alla Mosaico di Chiasso, a Il Gabbiano di La Spezia e Ferrari di Brescia. Esegue anche una serie di acqueforti e acquetinte. Nell’ultima fase della sua attività si dedica alla pittura su tela e su tavola, tema della personale comasca del 2003. Nel 2016 sue opere sono esposte alla Triennale di Milano nella rassegna W. Women in Italian Design e nel 2022, a Como, in Astratte. Donne e astrazione in Italia 1930-2000. Scompare a Como nel 2018.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraLuisa Albertini, giorno per giorno. Segni Forme Colori
CittàComo
SedeVilla Carlotta
DateDal 21/09/2024 al 08/12/2024
ArtistiLuisa Albertini
CuratoriElena Di Raddo, Maria Angela Previtera, Darko Pandakovic
TemiArte contamporanea, Luisa Albertini

Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte