Come venne accolto l'Impressionismo nei Paesi Bassi? Il Van Gogh Museum indaga il tema con oltre cento opere


Per celebrare il 150° anniversario dell’Impressionismo, il Van Gogh Museum di Amsterdam riunisce in una grande mostra oltre cento delle più importanti opere impressioniste francesi conservate nelle collezioni olandesi. 

Per celebrare il 150° anniversario dell’Impressionismo, il Van Gogh Museum di Amsterdam ospita fino al 26 gennaio 2025 la grande retrospettiva Vive l’impressionnisme! Capolavori dalle collezioni olandesi. Grazie a una collaborazione senza precedenti tra quindici musei olandesi e collezioni private, la mostra riunisce oltre cento delle più importanti opere impressioniste francesi conservate nei Paesi Bassi, tra cui L’arcobaleno, Pontoise (1877) di Camille Pissarro e Campo di papaveri (1881) di Monet. L’esposizione intende offrire una panoramica completa delle diverse tecniche utilizzate dagli impressionisti: dai paesaggi dipinti da Claude Monet agli acquerelli di Paul Cézanne, passando per i vivaci pastelli di Berthe Morisot ed Edgar Degas e le sculture di Auguste Rodin.

La mostra esplora una questione centrale: come e quando queste opere francesi giunsero nei Paesi Bassi? E fino a che punto i Paesi Bassi erano pronti ad accogliere un movimento artistico così moderno e vivace proveniente da Parigi intorno al 1900? All’epoca, il gusto olandese era prevalentemente conservatore, con una preferenza per i colori tradizionali e scuri. La mostra al Van Gogh Museum vuole evidenziare come alcuni visionari, tra cui il mercante d’arte Theo van Gogh, fratello di Vincent, abbiano contribuito a introdurre l’Impressionismo nei Paesi Bassi, portando il paese ad abbracciare questa nuova corrente artistica. Anche Vincent van Gogh accolse l’influenza dell’Impressionismo, ma solo dopo essersi trasferito a Parigi nel 1886, dove il contatto con gli impressionisti trasformò radicalmente il suo stile.

La rassegna è organizzata dal Van Gogh Museum e dal Museo Boijmans Van Beuningen, in stretta collaborazione con istituzioni come il Museo Kröller-Müller, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Kunstmuseum Den Haag, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Rijksmuseum Twenthe a Enschede, il Singer Laren, il Teylers Museum, il Museum de Fundatie, la Collezione Mesdag e sette collezioni private. Tra gli artisti rappresentati vi sono Monet, Degas, Pissarro, Morisot, Cassatt, Sisley e Cézanne, con opere tutte provenienti da collezioni olandesi.

Oltre a mettere in risalto i capolavori presenti nei Paesi Bassi, l’esposizione riflette anche sulle occasioni perdute per acquisire importanti opere impressioniste nelle collezioni olandesi. L’installazione virtuale Boulevard of Broken Dreams presenta capolavori impressionisti che un tempo si trovavano nei Paesi Bassi ma che successivamente sono stati venduti all’estero. Quest’opera è stata ideata dall’artista della luce Nick Verstand (1984), noto per collaborazioni con artisti come Björk e Iris van Herpen.

Ad accompagnare la mostra è il catalogo 150 Years of Impressionism – The Netherlands Sees the Light, una pubblicazione riccamente illustrata che raccoglie informazioni sui capolavori dell’Impressionismo francese presenti nelle collezioni pubbliche olandesi, tra dipinti, disegni, stampe e sculture, e che racconta la storia della ricezione dell’Impressionismo nei Paesi Bassi, dall’iniziale scetticismo alla celebrazione finale. Come la mostra, il catalogo è stato realizzato in stretta collaborazione con tredici curatori di diverse istituzioni.

Immagine: Claude Monet, Campo di papaveri (1881; olio su tela; Rotterdam, Museo Boijmans Van Beuningen)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraVive l'impressionnisme! Capolavori dalle collezioni olandesi
CittàAmsterdam
SedeVan Gogh Museum
DateDal 11/10/2024 al 26/01/2025
ArtistiClaude Monet, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Edgar Degas, Auguste Rodin
TemiImpressionismo, Paesi Bassi

Come venne accolto l'Impressionismo nei Paesi Bassi? Il Van Gogh Museum indaga il tema con oltre cento opere
Come venne accolto l'Impressionismo nei Paesi Bassi? Il Van Gogh Museum indaga il tema con oltre cento opere


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