Per la sua terza mostra, lo spazio creativo ed espositivo Arcipèlago di Udine presenta un’accurata selezione di una cinquantina di fotografie anonime scattate tra gli anni Quaranta e Sessanta. Queste immagini, totalmente inedite, fanno parte della collezione personale di Cristian Malisan, che, da anni, recupera materiale fotografico nei mercatini: migliaia di negativi, rullini, diapositive e altrettanti momenti rubati che nessuno ricorda più e che, in occasione di questa mostra, saranno riscoperti.
Anonime e orfane, queste immagini sono degli enigmi: nel corso degli anni hanno infatti subito ineluttabilmente un’erosione narrativa legata alla scomparsa del fotografo, dei protagonisti, di tutti coloro che condividevano quei racconti di vita ordinaria. Fino ad arrivare al momento in cui, rimasto più nulla della realtà che portano impressa, sono finite ai bordi della spazzatura, pronte per essere dimenticata. Ed è proprio qui che la loro riscoperta ha del miracoloso. Queste immagini rappresentano una storia che , in fondo, tutti condividono. I momenti intimi di vita familiare, spesso divertenti, sorprendenti e commoventi, sono in qualche modo la storia di tutte le nostre vite.
“Immergersi nelle vite passate di questi stranieri è un viaggio affascinante attraverso unav asta memoria collettiva, un caleidoscopio universale eppure familiare. Perché se i nomi, le date e i luoghi si sono smarriti, la permanenza delle emozioni resiste”, spiega Artemio Croatto, co-curatore della mostra. “E questi cliché, che non appartengono più a nessuno, diventano le immagini di tutti”.
Attraverso il progetto Lost and Found, Arcipèlago esplora l’arte dell’ordinario e l’importanza della fotografia vernacolare. Questa pratica, spesso riservata ai dilettanti, si situa al di fuori di ciò che è considerato degno di interesse dalle principali istanze di legittimazione culturale. Si sviluppa alla periferia di ciò che è di riferimento in ambito artistico . È l’altro dell’arte.
“Ogni pratica amatoriale della fotografia”, spiega Cristian Malisan, “con le sue inquadrature azzardate, le sue situazioni desuete, i suoi volti resi all’anonimato, è per natura ’familiare’. Sono raramente ’bei’ cliché nel senso artistico del termine: eppure trattengono, sollecitano più di qualsiasi altro oggetto. La mia non è una collezione in senso stretto, non colleziono queste immagini perché ben realizzate o perché spero presto o tardi di ritrovare il rullino del D-Day di Capa; la mia è piuttosto una missione: voglio salvare queste famiglie dalla cancellazione e dall’oblio del tempo . Penso che se questi negativi sono arrivati fino a me significa che le famiglie che vi sono rappresentate sono estinte, terminate, e che non c’è nessun parente, amico, conoscente in grado di raccoglierne e conservarne l’eredità”.
Per questa occasione sarà pubblicato un catalogo, con un contributo di Roberta Valtorta, storica della fotografia, direttrice scientifica del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo - Milano e docente di Storia e teoria della fotografia al Centro Bauer di Milano.
Cristian Malisan ha studiato architettura allo IUAV di Venezia e successivamente si è laureato in Design nello stesso istituto. Dal 2009 al 2016 è stato cofondatore dello Studio Barazzuol/Malisan. Nel 2016 apre ha aperto lo Studio Malisan a Udine, occupandosi di consulenza strategica per l’immagine di varie aziende, di graphic design, product design, interior design e progetti di branding.
La mostra è aperta fino al 22 gennaio.
Per tutte le informazioni, potete telefonare al numero +39 389 24 50 535 oppure mandare una mail a contact@galleria-arcipelago.it.
Ph. credit: Collezione Cristian Malisan
Titolo mostra | Lost and Found. Fotografie anonime 1940 - 1960 ca. | Città | Udine | Sede | Arcipèlago | Date | Dal 04/12/2021 al 22/01/2022 | Curatori | Cristian Malisan, Artemio Croatto | Temi | Fotografia |
Udine, allo spazio Arcipelago in mostra fotografie anonime degli anni Quaranta-Sessanta |