Dal 2 luglio al 3 ottobre 2022, il Castello del Buonconsiglio di Trento ospita la mostra I colori della Serenissima. La Pittura Veneta del Settecento in Trentino, grande mostra dedicata alle vicende del Settecento veneto a Trento e dintorni, rassegna di punta del programma estivo del Castello. Il pubblico la potrà ammirare nei saloni del Magno Palazzo dei Principi Vescovi di Trento. Si tratta della prima ampia mostra dedicata all’influsso dell’arte veneziana nella vallate del Trentino: settanta opere, molte di grandi dimensioni, che arriveranno (alcune torneranno) a Trento da musei e collezioni europee e statunitensi. Sono dipinti che ornavano palazzi e chiese di queste vallate e che tempo, guerre, vicende familiari hanno disperso.
I curatori, Andrea Tomezzoli (Università degli Studi di Padova) e Denis Ton (Castello del Buonconsiglio), hanno inseguito le tracce di questi dipinti, scovandole infine in musei o sul mercato antiquario internazionale, riuscendo a riunirle e, in alcuni casi, a ricomporle, in una esposizione dove ricerca scientifica e spettacolarità esprimono un perfetto connubio.
“La mostra”, anticipa Laura Dal Prà, direttrice del Castello del Buonconsiglio, “vuole fornire un quadro delle presenze di artisti e di opere di maestri veneti nei territori del Principe Vescovo o del Tirolo meridionale tra la fine del Seicento e il Settecento, rivelando un’intensità di scambi che si possono ben comprendere per motivazioni storiche, per ragioni di gusto, per gli interessi e la formazione culturale dei committenti, per le relazioni che le comunità locali hanno intrattenuto con i principali centri della Repubblica di Venezia”.
La vicinanza ai territori della Serenissima ha inevitabilmente condotto a una serie di legami molto stretti, secondo “rotte” percorse in una duplice direzione: da un lato con l’arrivo di opere d’arte inviate da Venezia o con la presenza di artisti veneti in Trentino; dall’altra con soggiorni di formazione di pittori del Principato Vescovile nei due centri principali della Repubblica Veneta, ovvero la capitale e Verona. È, infatti, rilevante il potere attrattivo esercitato lungo tutto il secolo dalla Scuola Veronese, che nel 1764 si organizzò in una vera e propria Accademia di pittura, riconosciuta ufficialmente e guidata dalla autorevole personalità di Giambettino Cignaroli. Ma molteplici sono i fattori che hanno contribuito a corroborare questi scambi, determinando una situazione quanto mai complessa e stratificata. Diversi territorio del Principato trentino erano, ad esempio, soggetti all’autorità religiosa dei vescovi veneti, senza tralasciare che dal Trentino si trasferirono a Venezia intere comunità, poi gli interessi in area trentina di alcune importanti famiglie, i Giovanelli in particolare, infeudati in Valsugana a partire dal 1662. Un contesto che ha trasformato il Principato vescovile e il suo territorio in un crocevia di esperienze che ne hanno marcato il clima artistico, facendolo diventare fertile terreno di confronto e di crescita, anche per gli artisti locali.
“La mostra”, sottolinea Denis Ton, “costituisce l’occasione per allargare lo sguardo e annodare fra loro con un filo rosso le opere sul territorio di artisti come Fontebasso o Giambattista Pittoni e Gaspare Diziani. Su tutti prende rilievo la presenza di Antonio e Francesco Guardi, indiscussi protagonisti della stagione pittorica tardo-settecentesca veneziana, ma con le proprie radici familiari in Val di Sole, dove torneranno più volte”.
Il Castello del Buonconsiglio questa mattina ha anche presentato il resto del programma per la seconda parte del 2022. Oltre alla mostra sul Settecento veneto nella sede principale ci saranno infatti altre tre mostre che animeranno l’estate dei castelli provinciali: a Castel Stenico dall’11 giugno al 6 novembre si potranno ammirare i capolavori grafici di Rembrandt, una raccolta di incisioni realizzate da Rembrandt e provenienti dalla collezione Lazzari Turco Menz, donata nel 1924 al Municipio di Trento, e conservate al Castello del Buonconsiglio. La mostra illustra l’opera grafica del maestro olandese: dei molti fogli presenti nella raccolta del museo a lui collegati, sedici esemplari sono tirati dalle lastre originali di Rembrandt e con carte filigranate che ne confermano l’autenticità e la datazione, come La Morte della Vergine o L’Autoritratto del 1633.
A Castel Thun, da fine giugno si potrà ammirare la mostra intitolata Un bacio tra due mondi. Il gruppo scultoreo di Atala e Chactas di Innocenzo Fraccaroli, dedicata alla scultura che immortala il bacio tra Atala e Chactas, una delle più riuscite interpretazioni figurative della fabula scaturita dal genio di Chateaubriand. Nella colonia francese della Louisiana il giovane guerriero indigeno Chactas viene catturato da una tribù ostile alla sua. Nel villaggio in cui è tenuto prigioniero vive Atala, una nativa americana convertita al cristianesimo. Tra loro nasce una passione ma la giovane ha consacrato la propria verginità alla memoria della madre. Consapevole di non poter resistere a Chactas, di cui si è innamorata, Atala ingerisce del veleno, che in breve tempo la conduce alla morte.
Infine, a Castel Caldes dal 16 giugno al 9 ottobre si potrà ammirare la mostra fotografica L’uomo e la montagna con scatti dell’agenzia Magnum. Dopo il progetto dello scorso anno Vite di corsa dedicato al rapporto fra i celebri fotografi dell’agenzia Magnum Photos e il ciclismo, il Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali con l’Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi e il Comune di Caldes, intendono promuovere una nuova esposizione incentrata quest’anno sul rapporto fra la montagna e la fotografia d’autore. Ritornano protagonisti gli autori di Magnum attraverso un’iniziativa che si svilupperà in due momenti e che coinvolgerà tutto il territorio della Val di Sole con un progetto espositivo nel suo insieme inedito. Il primo momento, che troverà sede presso il Castello di Caldes e che sarà inaugurato a giugno, offrirà uno straordinario racconto per immagini dedicato alla montagna attraverso la sensibilità di autori come Werner Bischof, Steve Mc Curry, Elliott Erwitt, Robert Capa e tanti altri ancora. Un secondo momento è rappresentato da un incarico su commissione al celebre fotografo Paolo Pellegrin per realizzare una nuova lettura di straordinaria intensità delle montagne e delle comunità della Val di Sole. Questo lavoro, che sarà realizzato in primavera, troverà poi concretezza nella costruzione di un sorprendente percorso espositivo outdoor in alta quota che si svilupperà nella valle e che regalerà un emozionante racconto dell’essenza di queste montagne e delle sue genti attraverso uno dei grandi autori dell’agenzia Magnum.
L’estate nei manieri sarà fatta anche di eventi, di concerti musicali, di visite teatralizzate, appuntamenti per grandi e bambini, laboratori per famiglie e alcuni eventi realizzati in collaborazione con il Centro Servizi culturali Santa Chiara e il Coordinamento Teatrale trentino. A Castel Beseno tornerà dopo due anni di stop dovuto alla pandemia, l’evento All’armi All’armi oltre alle consuete rievocazioni storiche con gli armigeri, a Castel Stenico tornerà la falconeria, a Castel Caldes l’amore cortese mentre al Buonconsiglio tornerà il Cinema all’aperto con pellicole legate al tema della mostra estiva ovvero il Settecento, i cori della Federazione Cori del Trentino saranno presenti con la rassegna Incanto a castello.
Titolo mostra | I colori della Serenissima. La Pittura Veneta del Settecento in Trentino | Città | Trento | Sede | Castello del Buonconsiglio | Date | Dal 02/07/2022 al 03/10/2022 | Curatori | Denis Ton, Andrea Tomezzoli | Temi | Arte antica |