Tre... draghi degli Uffizi arrivano al Lucca Comics&Games per i 50 anni di Dungeons & Dragons


In occasione del Lucca Comics&Games, tre opere rinascimentali e barocche di Tiziano, Salvator Rosa e Cornelis Cort, tutte raffiguranti draghi, saranno esposte nella chiesa medievale dei Servi di Lucca per commemorare i cinquant’anni del gioco Dungeons & Dragons.

Le Gallerie degli Uffizi di Firenze celebrerà i cinquant’anni del più celebre gioco di ruolo fantasy, Dungeons & Dragons, presentando tre incisioni del Cinquecento e Seicento raffiguranti il leggendario mostro, tratte da opere di Tiziano (Pieve di Cadore, 1488/1490 – Venezia, 1576), Salvator Rosa (Napoli, 1615 – Roma, 1673) e Cornelis Cort (Hoorn, 1530 – Roma, 1578). I tre draghi verranno esposti nella chiesa medievale di Lucca come parte dell’omaggio al gioco, riconosciuto come il più influente nel panorama culturale fantasy. Le Gallerie inviano quindi le opere al Lucca Comics&Games di quest’anno, regalando una celebrazione simbolica dell’anniversario. Il trittico verrà esposto in un luogo suggestivo: la chiesa medievale dei Servi. Qui i draghi degli Uffizi saranno affiancati dalla grande mostra di Lucca dedicata proprio a Dungeons & Dragons, curata da Jon Peterson e Jessica Lee Patterson, intitolata Gateway to Adventure - 50 Years of D&D Art, che raccoglie oltre cento opere e memorabilia legate all’immaginario del gioco. Il pubblico potrà ammirare entrambe le esposizioni a partire dalle 17 di sabato 26 ottobre. Le incisioni sono opere d’arte realizzate tra il XVI e il XVII secolo, con protagonisti draghi mitologici raffigurati dai maestri Cornelis Cort, da Giulio Clovio, con l’incisione San Giorgio e il drago del 1577; Salvator Rosa, con Giasone addormenta il drago del 1663-1664; e Giovanni Battista D’Angolo, detto del Moro, con l’opera Paesaggio con San Teodoro e il drago datata 1560-70, derivata da Tiziano.

“Il drago”, ha dichiarato Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi, “è forse la più celebre ed amata tra le creature fantastiche, al punto da essere, già in tempi antichi, trasmigrato dall’originaria mitologia cinese agli immaginari collettivi di tutti i popoli del mondo. Nel contesto dell’esposizione delle tre bellissime incisioni che lo vedono protagonista al Lucca Comics&Games, assume il significato simbolico del viaggio cosmopolita dell’immagine, dell’arte, e dell’energia pervasiva della cultura popolare, che, da sempre, non conosce frontiere. Non solo. È attraverso questa iniziativa, infatti, che le Gallerie rinsaldano la feconda alleanza culturale attuata in questi anni con la manifestazione: proprio in questi giorni abbiamo rinnovato il nostro accordo di collaborazione per altri due anni”.

Cornelis Cort, da Giulio Clovio, San Giorgio e il drago (1577; bulino; Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe)
Cornelis Cort, da Giulio Clovio, San Giorgio e il drago (1577; bulino; Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe)
Salvator Rosa, Giasone addormenta il drago (1663-1664; acquaforte e puntasecca; Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe)
Salvator Rosa, Giasone addormenta il drago (1663-1664; acquaforte e puntasecca; Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe)
Giovanni Battista D’Angolo detto del Moro, da Tiziano, Paesaggio con san Teodoro e il drago (1560-1570; acquaforte; Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe)
Giovanni Battista D’Angolo detto del Moro, da Tiziano, Paesaggio con san Teodoro e il drago (1560-1570; acquaforte; Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe)

Le opere

Cornelis Cort, da Giulio Clovio, San Giorgio e il drago, bulino, 1577. La stampa di Cornelis Cort, presente agli Uffizi fin dalla seconda metà del Settecento, è firmata e datata da uno dei più importanti incisori olandesi del Cinquecento, attivo a lungo in Italia. Riproduce una perduta opera di Giulio Clovio, famoso miniatore del tempo. Giorgio Vasari, nella sua biografia di Clovio, menziona una miniatura raffigurante San Giorgio, donata dal cardinal Farnese all’imperatore Massimiliano II.

Salvator Rosa, Giasone addormenta il drago, acquaforte e puntasecca, 1663-1664. Nella scena rappresentata da Salvator Rosa, Giasone è ritratto durante la terza prova per ottenere il Vello d’Oro, mentre affronta il drago a guardia del prezioso mantello d’ariete. L’eroe è colto nell’atto di gettare la pozione magica sul mostro, addormentandolo. Salvator Rosa ha ripreso più volte questo soggetto, attraverso studi, disegni e dipinti.

Giovanni Battista D’Angolo detto del Moro, da Tiziano, Paesaggio con san Teodoro e il drago, acquaforte, 1560-70 – L’incisione di Giovanni Battista D’Angolo è una riproduzione di un disegno a penna e inchiostro di Tiziano Vecellio, oggi conservato alla Morgan Library and Museum di New York. Il soldato in armatura raffigurato non è San Giorgio, come si credeva in passato, ma San Teodoro, protettore di Venezia prima di San Marco, che uccise il drago con un solo colpo di lancia.


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