Dal 14 ottobre 2021 al 20 marzo 2022, la GAM di Torino accoglie una mostra dedicata a uno dei più grandi artisti della storia dell’arte italiana, Giovanni Fattori (Livorno, 1825 - Firenze, 1908). La mostra s’intitola Fattori. Capolavori e aperture sul ’900, è a cura di Virginia Bertone (conservatrice capo della GAM) e Silvestra Bietoletti (grande specialista di arte toscana dell’Ottocento), e porta al pubblico le opere di un artista che fu interprete originale e innovativo dei temi delle grandi battaglie risorgimentali, dei soggetti legati alla vita dei campi, del paesaggio rurale, del ritratto. La rassegna espone oltre sessanta opere del grande artista toscano, incluse tele di grande formato, piccole tavolette e una selezione di acqueforti (Fattori infatti fu uno dei grandi maestri dell’incisione), ed è composta da nove sezioni che raccontano quarant’anni di parabola del grande macchiaiolo, dal 1854 al 1894, dunque proprio dagli inizi della pittura di macchia fino alle opere mature, passando attraverso capitoli fondamentali degli anni Sessanta e Settanta. Il titolo della mostra si deve al fatto che le opere del Fattori maturono sono in grado di fornire aperture sul Novecento imminente.
La presenza di Fattori alle mostre allestite a Torino si sarebbe poi ripetuta con cadenza regolare fino al 1902. Tra i suoi primi estimatori è il torinese Marco Calderini, allievo di Antonio Fontanesi e autorevole animatore della scena culturale cittadina, che entra in contatto con lui per l’acquisto di una cartella di litografie, a testimonianza di un vivo apprezzamento anche per la sua opera grafica. Nel corso dei primi anni del Novecento, l’attenzione per l’opera di Fattori si intensifica sino a divenire il modello di un nuovo “ideale classico”: furono allora autorevoli collezionisti, come l’imprenditore Riccardo Gualino, ad arricchire le proprie raccolte con capolavori come il Ritratto della seconda moglie, conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze e presente in mostra. Inoltre, nel 1930, anno in cui aveva assunto la direzione del Museo Civico di Torino, Vittorio Viale riuscì ad assicurare alle collezioni torinesi la tavola Gotine rosse, dipinto appartenuto alle collezioni fiorentine di Giovanni Malesci e poi di Mario Galli e oggi custodito alla GAM. E proprio la vicenda dell’acquisto di Gotine rosse offre in mostra lo spunto per sottolineare la fortuna di Fattori e di altri artisti toscani dell’Ottocento a Torino nel segno di Lionello Venturi.
Ad arricchire la mostra è presente anche un video che racconta i luoghi, le vicende umane e le relazioni artistiche che hanno accompagnato la vita del maestro attraverso le parole dello stesso Fattori, desunte da lettere e documenti d’epoca. Una sorta di viaggio nel viaggio, che vuole avvicinare il visitatore all’artista livornese la cui indole fu schiva eppure così carismatica da influenzare future generazioni di artisti. La mostra vede un comitato scientifico composto da Cristina Acidini, Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, ed è organizzata e promossa da GAM Torino - Fondazione Torino Musei e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con l’Istituto Matteucci e il Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.
Nell’immagine: Giovanni Fattori, La signora Martelli a Castiglioncello (1867 circa; olio su tavola, 20 x 35 cm; Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori)
Titolo mostra | Fattori. Capolavori e aperture sul '900 | Città | Torino | Sede | GAM di Torino | Date | Dal 14/10/2021 al 20/03/2022 | Artisti | Giovanni Fattori | Curatori | Virginia Bertone, Silvestra Bietoletti | Temi | Ottocento, Macchiaioli, Giovanni Fattori |
Alla GAM di Torino in mostra Giovanni Fattori con oltre 60 opere |