Shirin Neshat al PAC di Milano: la più ampia mostra mai fatta in Italia sull'artista iraniana


Dal 28 marzo al 8 giugno 2025, il PAC di Milano ospita Body of Evidence, una mostra che ripercorre oltre trent’anni di carriera della celebre artista iraniana Shirin Neshat. Un viaggio intenso e coinvolgente tra video, fotografie e installazioni che esplorano il dualismo di genere, la politica, e il ruolo della donna nella società contemporanea.

Dal 28 marzo all’8 giugno 2025, il PAC di Milano presenta Body of Evidence, la più ampia retrospettiva mai dedicata in Italia a Shirin Neshat (Qazvin, 1957), artista, fotografa e regista iraniana tra le figure più influenti dell’arte contemporanea. Curata da Diego Sileo e Beatrice Benedetti, la mostra ripercorre oltre trent’anni della sua produzione, rivelando la forza visionaria di un’opera capace di coniugare estetica e impegno politico, simbolismo e memoria, denuncia e poesia visiva. La ricerca artistica di Neshat si è sviluppata nel dialogo tra le sue radici iraniane e l’esperienza dell’esilio negli Stati Uniti, dove si è trasferita nel 1975. La rivoluzione islamica del 1979 ha segnato profondamente il suo percorso, costringendola a un distacco forzato dalla sua terra natale e alimentando una riflessione continua sull’identità, il potere e il ruolo della donna nelle società mediorientali. Attraverso la fotografia, il video e il cinema, Neshat ha saputo dare forma a un linguaggio visivo intenso, in cui elementi della cultura persiana si intrecciano con una sensibilità fortemente contemporanea. Promossa dal Comune di Milano – Cultura e realizzata in collaborazione con il PAC e Silvana Editoriale, la mostra è inserita tra gli appuntamenti di spicco della Milano Art Week, si colloca all’interno del programma che, in concomitanza con miart, dal 1° al 6 aprile trasformerà la città in un palcoscenico dedicato all’arte in tutte le sue forme.

“La mostra dedicata a Shirin Neshat”, ha dichiarato Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, “rappresenta un’occasione unica per esplorare l’opera di un’artista che, attraverso un linguaggio visivo potente e stratificato, ha saputo raccontare le complesse tensioni tra identità, memoria e appartenenza. Body of Evidence ci invita a riflettere sul rapporto tra individuo e collettività, tra storia e contemporaneità, offrendo una lettura puntuale delle sfide del nostro tempo. Con questo progetto, il PAC si conferma lo spazio privilegiato per il confronto sui grandi temi della contemporaneità e la mostra, tra gli eventi centrali dell’edizione 2025 di Milano Art Week, stimola una riflessione profonda sulle identità in trasformazione, sulle contraddizioni della modernità e sul potere dell’arte di farsi veicolo di cambiamento e consapevolezza”.

Il percorso espositivo

L’esposizione al PAC si sviluppa attraverso un itinerario che riunisce alcune delle serie più iconiche dell’artista. I ritratti della serie Women of Allah (1993-1997), che combinano la scrittura calligrafica persiana con immagini di donne, evocano il dualismo tra repressione e autodeterminazione, religione e resistenza. Queste opere, tra le più celebri di Neshat, esplorano il modo in cui il corpo femminile è stato storicamente strumentalizzato dalle ideologie religiose e politiche.

Il percorso prosegue con Turbulent (1998), Rapture (1999) e Soliloquy (1999), tre opere che hanno consacrato Neshat sulla scena internazionale e che, attraverso l’uso della doppia proiezione, mettono in scena le tensioni tra il mondo maschile e femminile nella società islamica. In Rapture, le immagini contrastanti di uomini in un’architettura diroccata e di donne su una spiaggia deserta suggeriscono l’idea di un’eterna separazione, mentre in Soliloquy la stessa artista appare in due scenari opposti, uno occidentale e uno mediorientale, riflettendo sulla condizione dell’esule.

Un altro nucleo della mostra è rappresentato da Land of Dreams (2019), un progetto fotografico e cinematografico che segna un’importante evoluzione nel lavoro dell’artista. Realizzato negli Stati Uniti, questo ciclo di opere esplora il rapporto tra l’individuo e il potere, dando vita a un racconto onirico che rivela le ansie e le paure della società contemporanea. Neshat si spinge oltre i confini della sua esperienza personale per affrontare tematiche universali, interrogandosi sul concetto di sogno come riflesso delle tensioni culturali e politiche del nostro tempo. Tra le opere più recenti, The Fury (2023) si concentra sulla violenza di genere, utilizzando il corpo femminile come un campo di battaglia per narrare esperienze di abuso e resistenza. Con un’estetica potente e una narrazione emotivamente intensa, il video invita il pubblico a confrontarsi con le cicatrici, visibili e invisibili, lasciate dalla coercizione patriarcale. Accanto a questo lavoro, la mostra presenta anche Fervor (2000) e Roja (2016), due opere in cui Neshat esplora il senso di estraneità, l’incomunicabilità e il confine sfumato tra realtà e sogno.

Shirin Neshat, Fervor (2000; stampa ai sali d’argento). Su concessione dell’artista e Gladstone Gallery. Copyright Shirin Neshat
Shirin Neshat, Fervor (2000; stampa ai sali d’argento). Su concessione dell’artista e Gladstone Gallery. Copyright Shirin Neshat
Shirin Neshat, Rapture (1999; stampa ai sali d’argento). Su concessione dell’artista, Gladstone Gallery e Noirmontartproductions. Copyright Shirin Neshat
Shirin Neshat, Rapture (1999; stampa ai sali d’argento). Su concessione dell’artista, Gladstone Gallery e Noirmontartproductions. Copyright Shirin Neshat
Shirin Neshat, Rapture (1999; stampa ai sali d’argento). Su concessione dell’artista, Gladstone Gallery e Noirmontartproductions. Copyright Shirin Neshat
Shirin Neshat, Rapture (1999; stampa ai sali d’argento). Su concessione dell’artista, Gladstone Gallery e Noirmontartproductions. Copyright Shirin Neshat
Shirin Neshat, Roja (2016; stampa ai sali d’argento). Su concessione dell’artista e Gladstone Gallery. Copyright Shirin Neshat.
Shirin Neshat, Roja (2016; stampa ai sali d’argento). Su concessione dell’artista e Gladstone Gallery. Copyright Shirin Neshat.

Eventi collaterali e pubblicazioni

La mostra si inserisce nel programma ufficiale dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026 e rappresenta uno degli eventi di punta della Milano Art Week. Nell’ambito dell’esposizione, il PAC organizzerà una serie di incontri e proiezioni per approfondire la poetica di Neshat. Lunedì 31 marzo, la Cineteca Milano ospiterà la proiezione speciale del film Land of Dreams (2021), diretto da Shirin Neshat con Shoja Azari, che segna l’ingresso dell’artista nel cinema narrativo. Il film, ambientato in un futuro distopico, esplora il tema della sorveglianza e del controllo statale attraverso il viaggio di una fotografa incaricata di raccogliere i sogni dei cittadini. Ad accompagnare la retrospettiva, un catalogo edito da Silvana Editoriale raccoglierà saggi critici, un’intervista inedita con l’artista e una panoramica completa sulla sua produzione più recente. Il volume sarà arricchito da un apparato iconografico che documenta il percorso espositivo, offrendo ai lettori uno sguardo approfondito sull’evoluzione del linguaggio visivo di Neshat.

Shirin Neshat, Divine Rebellion, dalla serie The Book of Kings (2012; inchiostro e acrilico su stampa ai sali d’argento). Copyright Shirin Neshat, Gladstone Gallery e Noirmontartproductions.
Shirin Neshat,  Divine Rebellion, dalla serie The Book of Kings (2012; inchiostro e acrilico su stampa ai sali d’argento). Copyright Shirin Neshat, Gladstone Gallery e Noirmontartproductions.
Shirin Neshat, Divine Rebellion, dalla serie The Book of Kings (2012; inchiostro e acrilico su stampa ai sali d’argento). Copyright Shirin Neshat, Gladstone Gallery e Noirmontartproductions.
Shirin Neshat, Divine Rebellion, dalla serie The Book of Kings (2012; inchiostro e acrilico su stampa ai sali d’argento). Copyright Shirin Neshat, Gladstone Gallery e Noirmontartproductions.

Note sull’artista

Shirin Neshat, artista e regista di origine iraniana residente a New York, esplora e sperimenta costantemente con diversi linguaggi espressivi, tra cui fotografia, video, cinema e opera. Le sue creazioni, caratterizzate da una forte carica poetica e politica, affrontano temi come potere, religione, razza, genere e il rapporto tra passato e presente, Oriente e Occidente, individuo e collettività. Il suo sguardo, profondamente segnato dall’esperienza dell’esilio, trasforma queste riflessioni in immagini e narrazioni di grande impatto.

Le sue opere sono state protagoniste di numerose mostre personali presso istituzioni di rilievo internazionale, tra cui la Pinakothek der Moderne di Monaco, il Modern Art Museum di Fort Worth, The Broad di Los Angeles, il Museo Correr di Venezia, l’Hirshhorn Museum di Washington D.C. e il Detroit Institute of Arts. Nel corso della sua carriera, Neshat ha diretto tre lungometraggi: Donne senza uomini (2009), premiato con il Leone d’Argento per la Miglior Regia alla 66ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Looking for Oum Kulthum (2017) e Land of Dreams (2021), presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia. Il suo debutto nella regia operistica è avvenuto nel 2017 con Aida di Verdi al Festival di Salisburgo, riproposta nel 2022 e prevista per il 2025 all’Opéra di Parigi. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, spiccano il Leone d’Oro alla 48ª Biennale di Venezia (1999), il Premio Hiroshima per la Libertà (2005), il Dorothy and Lillian Gish Prize (2006) e il prestigioso Praemium Imperiale, assegnatole a Tokyo nel 2017.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraBody of Evidence
CittàMilano
SedePAC - Padiglione d'Arte Contemporanea
DateDal 28/03/2025 al 08/06/2025
ArtistiShirin Neshat
CuratoriDiego Sileo, Beatrice Benedetti
TemiFotografia, Mostra fotografica, Fotografia contemporanea

Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte