Senza Data, questo il titolo della mostra che verrà allestita dal 26 gennaio al 25 marzo 2019 presso il Museo Bardini di Firenze: si tratta della personale di Luca Pignatelli (Milano, 1962) curata da Sergio Risaliti, promossa dal Comune di Firenze e organizzata da MUS.E in collaborazione con la Galleria Poggiali di Firenze.
L’esposizione testimonia il ripetuto attraversamento del tempo storico compiuto dalla sua arte in senso inverso rispetto a coloro che citano il passato con accademica nostalgia: saranno esposti nelle sale del Museo Bardini una serie di lavori su telone ferroviario, legno, carta e lamiera, insieme a grandi dipinti realizzati su tappeti persiani di inizio Novecento. Questi ultimi saranno accostati alla vasta e significativa collezione di tappeti del museo stesso dal Quattrocento ad oggi. Inoltre una nuova serie di lavori su carta sarà presentata in un allestimento site-specific che coinvolgerà le cornici e gli arredi della collezione del museo.
Lo stesso Pignatelli ha dichiarato: “La mia ricerca degli ultimi anni è un ripensare che cos’è il tempo rispetto all’immagine, ai quadri. Io credo che oggi sia importante collocare l’immagine al centro di una riflessione sulla memoria e il museo Bardini è un simbolo nel mondo di cosa significhi una raccolta capace di rappresentare una stratificazione di tempi ma anche di culture. Con questa mostra vorrei rispondere alla domanda: cosa sta di fronte a un’immagine? Per me si tratta di un tempo plurale, un montaggio di temporaneità, sfalsate e quindi differenti”.
Le opere dell’artista sono immagini di una classicità viva e presente e le figure rappresentate vivono un tempo che si ripete identico al proprio originale, entrano immediatamente in comunicazione con il nostro mutevole essere, divenire. Si ha l’impressione che Pignatelli sappia prelevare immagini dai repertori iconografici per isolare icone, figure che hanno la forza di veri e propri archetipi dell’inconscio collettivo, che si sono depositate non solo nella nostra memoria visiva, ma nei nostri sentimenti, nelle nostre emozioni.
Il direttore artistico del Museo Novecento e curatore della mostra, Sergio Risaliti, ha affermato: “Con le opere di Luca Pignatelli accade che tempo storico e tempo dell’arte risorgono allo sguardo come tempo presente, una stratificazione di memorie che lasciano emergere un sentimento di eternità incolmabile che tuttavia si riproduce ogni volta con l’apparizione-appropriazione di forme e proporzioni classiche: una statua intera, un busto, un’architettura, un frammento Il Museo Bardini è il luogo ideale per questo tipo di rivelazione che è esperienza di bellezza e di temporalità allo stesso tempo, nello stesso momento. E questa mostra è anche un passo avanti nella ridefinizione dell’identità e funzione del Museo Novecento, dislocato oltre la sua sede originale”.
I lavori di Pignatelli dialogheranno con le collezioni del Museo Bardini: il cosiddetto “blu Bardini” farà da sfondo ai vari manufatti. Il museo custodisce capolavori come la Carità di Tino da Camaino, la Madonna della mela e la Madonna dei Cordai di Donatello, oltre a dipinti di straordinaria qualità come il monumentale Crocifisso dipinto di Bernardo Daddi, il San Michele Arcangelo del Pollaiolo, la Notte con Aurora e un amorino di Giovanni da San Giovanni, l’Atlante del Guercino e una serie di disegni dei Tiepolo, di Giambattista e dei figli Lorenzo e Domenico, e del Piazzetta.
Per info: http://museicivicifiorentini.comune.fi.it
Orari: Dalle 11 alle 17. Chiuso il martedì, mercoledì e giovedì.
Biglietti: Intero 7 euro, ridotto 5,50 euro per ragazzi dai 18 ai 25 anni.
Immagine: Luca Pignatelli, Persepoli (2017; tecnica mista su tappeto persiano, 396 x 313 cm)
Titolo mostra | Senza Data | Città | Firenze | Sede | Museo Bardini | Date | Dal 26/01/2019 al 25/03/2019 | Artisti | Luca Pignatelli | Temi | Arte contemporanea |
Senza Data. In arrivo al Museo Bardini la personale di Luca Pignatelli |