Venerdì 11 ottobre alle ore 17 presso il Palazzo degli Scalzi di Sassoferrato (Ancona) inaugura la settantatreesima edizione della Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G. B. Salvi con la mostra SALVIFICA. Il Sassoferrato e Giovanni Manfredini, tra pelle e profondo, a cura di Federica Facchini e Massimo Pulini, visitabile dall’11 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025. Una monografica dell’artista contemporaneo Giovanni Manfredini (Pavullo nel Frignano, Modena, 1963) in dialogo con otto dipinti inediti del pittore seicentesco Giovanni Battista Salvi detto il “Sassoferrato” e due di Alessandro Mattia da Farnese, provenienti dal mondo collezionistico e antiquario. I due dipinti di quest’ultimo (Madonna col Bambino in braccio e san Giovannino e Battesimo di Cristo, entrambi provenienti da collezioni private) confermano una stretta parentela con lo stile del Sassoferrato e aprono a nuovi sviluppi di studio, delineando con grande probabilità che la bottega del Sassoferrato non fu così monolitica come si riteneva, proseguendo solo con i suoi figli, ma ha avuto altri contatti e collaborazioni di alto livello.
Questa edizione conclude un triennio concepito come un doppio progetto di ricerca sull’antico e sul contemporaneo attraverso un confronto tra le opere di due artisti. Partendo dalla profonda comprensione di quale fosse, in piena epoca barocca, la posizione estetica del Sassoferrato, che si distinse per una ricerca pittorica orientata al recupero di valori rinascimentali, ponendosi in direzione contraria rispetto alle tendenze del suo tempo, i curatori hanno ribadito l’ideale parallelo creativo innestato in questi ultimi due anni, con le opere e la ricerca di Nicola Samorì e di Ettore Frani. Il Sassoferrato, solo in apparenza sempre uguale a se stesso, è invece un artista che proprio in questi ultimi decenni di studio ha offerto continue e importanti sorprese, oltre a raggiungere sempre più alti risultati nelle aste internazionali.
Quest’anno il dialogo sarà con le opere di Giovanni Manfredini che vive e lavora tra Modena e Milano. Saranno allestite negli spazi di Palazzo degli Scalzi e straordinariamente in quelli della Chiesa di San Michele Arcangelo.
L’arte di Giovanni Manfredini concentra la propria ricerca sul corpo, sulla sua sacralità e sulla luce salvifica e pacificante che ne riscatta la materialità. Unendo performance ed esistenzialismo a espliciti rimandi all’arte sacra, le sue opere nascono dal contatto del suo stesso corpo su una superficie trattata con velature di nerofumo capaci di registrarne il segno. Le parti del corpo si materializzano in modo spettrale dalle tenebre: sono mani, spalle e braccia, gambe, frammenti del torace ad infrangere uno scuro strato del quadro e a rivelarsi in modo luminoso. Il lento lavoro a pittura successivo aumenta ulteriormente la dimensione scultorea delle figure, allontanandole dall’originale espressività performativa. Manfredini lavora da anni sul corpo con una ricerca lenta che ha portato il suo lavoro dai “tentativi di esistenza” del primo periodo ad una affermazione pittorica sempre più consapevole, in cui la luce, pura e assoluta, definisce immagini estatiche e spirituali, che rievocano la pittura del Seicento.
Non c’è nulla di narrativo nelle opere di Giovanni Manfredini. Ciò che viene svelato richiama alla mente forme espressive vicine a un’iconografia di matrice sacra, immagini di martirio, di dolore.
Orari Palazzo degli Scalzi: venerdì dalle 15.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30
Titolo mostra | SALVIFICA. Il Sassoferrato e Giovanni Manfredini, tra pelle e profondo | Città | Sassoferrato | Sede | Palazzo degli Scalzi | Date | Dal 11/10/2024 al 26/01/2025 | Artisti | Giovanni Battista Salvi | Curatori | Federica Facchini, Massimo Pulini | Temi | Arte contemporanea, Seicento, Arte antica |