Dall’11 febbraio al 18 maggio 2025 sarà ospitata ai Musei Capitolini, Villa Caffarelli, la mostra I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione, a cura di Claudio Parisi Presicce e Chiara Rabbi Bernard, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Civita Mostre e Musei.
Un viaggio nel cuore della Roma del Cinquecento, in un momento di profonda trasformazione urbanistica e culturale promosso da Paolo III Farnese (1534-1549). All’indomani del Sacco di Roma del 1527, la città vive un periodo di rinascita e rinnovamento. Paolo III, figura centrale di questa rigenerazione, promuove interventi straordinari come la monumentalizzazione della Piazza del Campidoglio, affidata a Michelangelo. La celebre statua equestre di Marco Aurelio, trasferita nel 1538 dal Laterano al Campidoglio, diventa il fulcro del colle capitolino, attorno al quale Michelangelo progetta una scenografica quinta monumentale che esalta il passato glorioso di Roma.
Parallelamente, il pontefice avvia la più importante collezione d’arte e antichità della Roma del Cinquecento. Tra il 1545 e il 1546, durante scavi nelle Terme di Caracalla, vengono alla luce colossali statue marmoree come l’Ercole, il Toro e la Flora Farnese, che trovano collocazione nel cortile del Palazzo Farnese in Campo de’ Fiori. Dopo la morte di Paolo III, il nipote Alessandro Farnese eredita la collezione e trasforma Palazzo Farnese in una raffinata residenza che riflette il potere e il prestigio della famiglia. Tra sculture, gemme antiche, arredi preziosi e opere di artisti come Tiziano e i Carracci, il palazzo diventa simbolo del potere dei Farnese. Se la monumentalizzazione del Campidoglio rappresenta l’incisività pubblica dei Farnese, Palazzo Farnese incarna la dimensione privata del loro potere. Questa dinamica pubblico/privato è il fulcro della mostra a Villa Caffarelli.
Articolata in sei sezioni, la mostra è il risultato di una complessa campagna di prestiti che ha coinvolto numerosi musei italiani e internazionali. Il percorso si apre con incisioni e planimetrie che illustrano i progetti di trasformazione urbana voluti da Paolo III in vista del Giubileo del 1550. Tra i protagonisti di questa sezione, il Camillo in bronzo delle collezioni capitoline, donato al Popolo Romano da Sisto IV nel 1471, e la sua copia, realizzata da Guglielmo della Porta per il cardinale Alessandro Farnese negli anni Sessanta del Cinquecento.
Proseguendo, una galleria di ritratti introduce le figure chiave della famiglia Farnese: da Paolo III ai suoi nipoti Alessandro e Ottavio. La passione per l’antichità, che caratterizza la collezione Farnese, è rappresentata da disegni, incisioni e piccoli bronzi evocativi dei grandi marmi rinvenuti nelle Terme di Caracalla, tra i primi a essere esposti nel cortile di Palazzo Farnese.
Il pubblico viene poi invitato a entrare nell’allestimento originario dell’antica collezione di Palazzo Farnese, percorrendo la ricostruzione della Sala dei Filosofi, che nel Cinquecento ospitava capolavori come la Venere Callipigia, oggi conservata al Museo Archeologico di Napoli, e la Galleria affrescata dai Carracci, qui evocata da importanti disegni preparatori degli affreschi e da alcune delle sculture più importanti esposte nel grande ambiente di rappresentanza, oggi conservate al Museo Archeologico di Napoli, che tornano ad essere visibili a Roma dopo il loro trasferimento nel corso dell’ultimo decennio del XVIII secolo. Il percorso prosegue con una ricostruzione del Camerino e della Galleria dei Quadri di Palazzo Farnese, concludendosi con una sala dedicata al confronto tra due importanti collezioni dell’epoca: quella dei Farnese e quella degli Orsini, entrambe accomunate da un destino di dispersione.
La mostra sarà anticipata da un evento introduttivo, in programma giovedì 19 dicembre alle ore 17.30, ai Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori, presso l’Esedra del Marco Aurelio, raccordo ideale tra la figura di Paolo III, la collezione Farnese e i Musei Capitolini.
Il Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce aprirà con un inquadramento di carattere generale su Paolo III Farnese e la Roma rinnovata alla vigilia del Giubileo del 1550 e un’introduzione alla mostra, curata insieme a Chiara Rabbi Bernard. Seguirà l’intervento di Carlo Gasparri (Prof. Emerito – Università degli Studi di Napoli Federico II), che ha dedicato molti dei suoi studi alla collezione Farnese di antichità, e la cui presentazione sarà incentrata sulle sculture un tempo di proprietà Farnese, conservate dalla fine del Settecento a Napoli. Alcune delle opere della collezione Farnese, punto di riferimento sin dal Cinquecento per artisti e studiosi, saranno protagoniste di un ulteriore approfondimento da parte di Adriano Aymonino (University of Buckingham) e di Eloisa Dodero (Musei Capitolini). A chiudere l’evento sarà Salvatore Settis (Prof. Emerito – Scuola Normale Superiore di Pisa), che discuterà dei bronzi donati al Popolo Romano da papa Sisto IV – dal 2020 raccolti in un nuovo allestimento nell’Esedra del Marco Aurelio – e del futuro delle collezioni di archeologia nei musei contemporanei.
L’evento è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
La mostra sarà aperta al pubblico dall’11 febbraio al 18 maggio 2025 tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30.
Titolo mostra | I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione | Città | Roma | Sede | Musei Capitolini - Villa Caffarelli | Date | Dal 11/02/2025 al 18/05/2025 | Curatori | Claudio Parisi Presicce, Chiara Rabbi Bernard | Temi | Roma, Cinquecento |
Roma, Villa Caffarelli ospiterà una mostra sui Farnese nella Roma del Cinquecento |