L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici accoglie dal 28 febbraio al 9 giugno 2025 la mostra CHROMOTHERAPIA. La fotografia a colori che rende felici, che vede come curatori Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé. L’esposizione intende ripercorrere la storia della fotografia a colori del XX secolo attraverso lo sguardo di diciannove artisti: Miles Aldridge, Erwin Blumenfeld, Guy Bourdin, Juno Calypso, Walter Chandoha, Harold Edgerton, Hassan Hajjaj, Hiro, Ouka Leele, Yevonde Middleton, Arnold Odermatt, Ruth Ossai, Martin Parr, Pierre e Gilles, Alex Prager, Adrienne Raquel, Sandy Skoglund, Toiletpaper, William Wegman.
Suddivisa in sette sezioni (EARLY BIRDS, RAINING CATS AND DOGS, GLOSSY, FEMME FATALE, STRANGER THINGS, FOODORAMA, MAKE A FACE), la mostra vuole trasportare il pubblico in mondi vibranti e colorati. Spesso denigrata e raramente presa sul serio, la fotografia a colori ha in realtà permesso agli fotografi di sbizzarrirsi, di mettere mano alla loro tavolozza per ridipingere il mondo. Tanti fotografi si sono liberati dai vincoli documentaristici del mezzo fotografico per esplorare le comuni radici dell’immagine e dell’immaginario, confrontandosi con il pop, il surrealismo, il bling, il kitsch e il barocco. La conquista del colore in fotografia segue di poco l’invenzione del mezzo con i primi esperimenti a scopo scientifico a metà dell’Ottocento. Nel 1907 fu messo a punto il primo procedimento fotografico industriale a colori grazie all’autochrome, creato dai fratelli Lumière: è l’inizio di un secolo di sperimentazione cromatica. Dalle scene ordinarie alle riflessioni filosofiche e politiche, il colore trascende il semplice strumento per diventare elemento narrativo essenziale.
Queste innovazioni del quotidiano rivelano un’immagine surreale, iperreale che reinventa i generi - dalla natura morta al ritratto – offrendo una visione gioiosa e colorata del mondo. Tra gli artisti in mostra, William Wegman (1943, Holyoke, USA) raffigura i suoi cani trasformandoli in icone artistiche, Juno Calypso (1989, Londra, UK) stravolge le convenzioni visive del cinema e della pubblicità per mettere in discussione le imposizioni che affliggono la femminilità, mentre Arnold Odermatt (1925, Oberdorf – 2021, Stans, CH), fotografo poliziotto, documenta gli incidenti stradali in attente composizioni dove la poesia si sostituisce al dramma; Walter Chandoha (1920, Bayonne – 2019, Annandale, USA) fotografa invece gatti su sfondi saturi. Ouka Leele (1957-2022, Madrid) utilizza toni vibranti per cogliere la liberazione dei corpi nel contesto della rivoluzione culturale e sociale della Movida, e Martin Parr (1952, Epsom, UK) suggerisce ironicamente la bulimia del mondo moderno attraverso vassoi di patatine fritte. Negli anni Dieci del Duemila, il magazine Toiletpaper, ideato da Maurizio Cattelan (1960, Padova, IT) e Pierpaolo Ferrari (1971, Milano), al tempo stesso erede e precursore, e assolutamente trasgressivo, dialoga e si nutre di questa piccola storia sfavillante e cromatica. La fotografia a colori offre una visione intensamente cromatica del mondo.
Titolo mostra | CHROMOTHERAPIA. La fotografia a colori che rende felici, | Città | Roma | Sede | Accademia di Francia a Roma - Villa Medici | Date | Dal 28/02/2025 al 09/06/2025 | Artisti | Martin Parr, Utagawa Hiroshige, William Wegman, Sandy Skoglund, Juno Calypso, Ouka Leele, Harold Edgerton, Miles Aldridge, Erwin Blumenfeld, Guy Bourdin, Walter Chandoha, Hassan Hajjaj, Yevonde Middleton, Arnold Odermatt, Ruth Ossai, Pierre e Gilles, Alex Prager, Adrienne Raquel, Toiletpaper | Curatori | Sam Stourdzé, Maurizio Cattelan | Temi | Fotografia |